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Superbike, Jonathan Rea: “Ho saputo dividere l’uomo dal pilota! In MotoGP? Mai dire mai e Valentino Rossi esempio di longevità”

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Se Marc Marquez è il “Cannibale” della MotoGP, allo stesso modo Jonathan Rea lo è per la Superbike. Il nord-irlandese, in sella alla Kawasaki, ha conquistato la quinta “corona” consecutiva della categoria delle derivate di serie su due ruote, confermando il proprio status di leader. Dopo un inizio non facile, dominato dallo spagnolo della Ducati Alvaro Bautista (11 vittorie), Rea ha avuto il merito di non lasciarsi scoraggiare dalla forza del pacchetto italo-spagnolo, lavorando sui dettagli della propria moto con il team e trovando la chiave di volta per far emergere i punti deboli del rivale.

Penso che la gara della svolta sia stata a Donington. Era luglio, c’era un diluvio tipicamente inglese. Serviva coraggio quel giorno, ho vinto e ho preso la testa del campionato. Ho saputo dividere l’uomo dal pilota“, ha raccontato Johnny, intervistato dal Corriere dello Sport.

L’alfiere della “verdona” ha poi sottolineato le qualità di Bautista: “E’ il pilota più forte che abbia mai affrontato. Appena è arrivato in Superbike ha vinto la prima gara con 15” di vantaggio“. Una categoria che spesso è stata vista in contrapposizione con la MotoGP, dove appunto Marquez sta dominando. Da questo punto di vista Johnny non si tirerebbe di certo indietro se Marc volesse provare l’avventura in SBK e nello stesso tempo non nega a priori la possibilità di correre nella classe regina del Motomondiale: “Mai direi mai anche se io preferirei restare dove sono. Tuttavia, se la Kawsasaki dovesse puntare su un progetto diverso, ne sarei ben lieto“.

Non manca poi una menzione su Valentino Rossi, visto che all’età di 32 anni Rea ha conservato la sua competitività: “Ammiro Valentino per mille ragioni, non ultima la sua longevità, ma non credo che correrò a lungo quanto lui. Io ho due bambini e una famiglia a cui pensare“.

 

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Foto: Valerio Origo

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