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Tennis, Corrado Barazzutti: “Godiamo di un grande movimento, in Coppa Davis i nostri avversari ci temeranno”
Parlare di un momento felice per l’Italia maschile del tennis è quasi un eufemismo se si va a guardare la classifica ATP: otto giocatori nella top-100 e due in lizza per la top-10 e le Finals di Londra non sono riscontri da poco. Risultati che possono decisamente confortare il capitano non giocatore Corrado Barazzutti in vista dell’impegno a Madrid (Spagna) della fase finale di Coppa Davis che andrà in scena nel suo nuovo formato dal 18 al 24 novembre. L’Italia, inserita nello stesso girone di Stati Uniti e Canada, può ambire al grande risultato, forte dell’ascesa di Matteo Berrettini, attuale n.8 dell’ATP Race (in corsa per la qualificazione alle Finals di Londra), e della costanza di Fabio Fognini, sempre un riferimento per il Bel Paese. Un movimento florido che, guardando ai più giovani, ha in Jannik Sinner l’esponente con le migliori credenziali.
“Si prospetta un finale di stagione intenso per i ragazzi ma anche per me, comincio da Vienna e Basilea. E’ chiaro che è un momento felice, estremamente positivo per il nostro tennis. Abbiamo due giocatori in corsa per le ATP Finals, una sana rivalità in amicizia. E questo significa avere due in grado di entrare nella top-10 di fine anno. Molto interessante anche per la squadra“, ha sottolineato Barazzutti, intervistato da Tuttosport.
Un movimento in crescita che non può contare solo su Berrettini e Fognini, come detto, ma anche su altri giocatori che stanno sgomitando: “La Fit ha avviato un programma, io stesso quando sono entrato in Federazione vent’anni fa ho cercato di dare un contributo. Abbiamo dirigenti e tecnici di qualità, ci abbiamo messo tutto quanto serviva per cercare di sostenere la crescita. Sinner, da questo punto di vista, è il più interessante tra i giovani. Per il futuro siamo messi benissimo, ma non voglio fare proclami, non è nel mio stile e poi con i ragazzini bisogna sempre usare cautela. Ma i risultati ne indicano la qualità. Jannik ha un grande futuro, è seguito benissimo da Piatti e dal suo staff, ha un piano preciso e perciò sono convinto che continuerà a migliorare. Lui ha tutte le qualità per emergere, mi piace come tiene la testa della racchetta, la velocità del gesto e le letture“.
E poi sulle Finals di Davis c’è convinzione: “Io sono legato alla tradizione della Davis, ma si dice che i tempi cambiano, dunque… Certo non sarà come la vecchia qualificazione, ogni partita in un solo girone, due singolari e un doppio al meglio dei tre set. Non abbiamo un raggruppamento facile con Usa e Canada, ma anche gli altri adesso non sono sereni nell’affrontare l’Italia“.
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Foto: LaPresse