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Tennis, l’anno nero di Marco Cecchinato. Dalla semifinale del Roland Garros al rischio di uscire fuori dalla top100

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Nel primo turno del China Open, torneo maschile ATP 500 di Pechino, si è consumata l’ennesima tappa della crisi che sta attanagliando in questo 2019 Marco Cecchinato.

Il siciliano di Palermo, che ieri ha compiuto 27 anni, ha perso dal francese Jeremy Chardy per 7-4 al tie-break del terzo set dopo essere stato in testa per 3-0 con doppio minibreak di vantaggio e poi per 4-1. Con questa sconfitta, se si eccettua il recente Challenger di Stettino nel quale è arrivato in semifinale, per Cecchinato fanno 15 partite perse delle ultime 17 giocate nel circuito maggiore ATP, le due vittorie sono arrivate a Roma contro l’australiano Alex de Minaur, che è uno dei più promettenti del circuito ma non è certo uno specialista della terra battuta, e a Winston-Salem, il torneo dell’immediata vigilia degli US Open, contro il kazako Alexander Bublik, che si ritirò dopo aver perso il primo set.

E’ una crisi di risultati che sta durando da troppo tempo: se in primavera, dopo un inizio d’anno più che buono con la vittoria a Buenos Aires e le semifinali a Doha e Monaco, c’era il fatto di sentire la pressione per difendere l’incredibile semifinale conquistata l’anno scorso al Roland Garros, per non parlare dei dissapori col suo storico coach Simone Vagnozzi, col quale si è lasciato dopo il ko parigino, ora queste difficoltà dovrebbero essere state ampiamente superate. E difatti lo sono, eppure Marco, pur avendo ritrovato un buon tennis, continua a peccare di fiducia nei momenti importanti: delle ultime otto partite perse, in sette ha ceduto nel set decisivo, che fosse il quinto, come nel caso degli US Open, o il terzo.

Il 25 febbraio scorso Cecchinato era numero 16 del mondo e per un breve periodo è stato anche numero 1 d’Italia. Ora è numero 65 e, dopo la sconfitta con Chardy, è al numero 68 dell’ATP Live Ranking. Rischia di uscire dai primi 100? Dopo i 35 punti che perderà con la sconfitta di Pechino ne ha da difendere solamente altri 100 nel resto dell’anno e il suo attuale vantaggio sul 101° è di 290 lunghezze, quindi in teoria questa onta non la rischia. C’è bisogno però di ritrovare il prima possibile la serenità e la fiducia necessarie per ripartire, se non già alla fine di quest’anno, quantomeno all’inizio del prossimo, col suo attuale tecnico Uros Vico o con qualcun altro, oppure con un mental coach, come si è vociferato già quest’estate.

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massimiliano.valle@oasport.it

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Foto: Lev Radin / Shutterstock

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