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Atletica, beccata con 50kg di ecstasy: condannata a 8 anni l’olandese Madiea Ghafoor
Anche se siamo all’avvio della quinta conferenza mondiale della WADA – World Anti-Doping Agency, che si terrà a Katowice (Polonia) da oggi fino a giovedì 7 novembre, un altro caso-doping scuote il mondo dell’altetica. Dopo il 23enne saltatore in alto bielorusso Dzmitry Nabokau, che è stato trovato positivo al furosemide, ha fatto ben peggio la 27enne quattrocentista olandese Madiea Ghafoor, che ha preso parte alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 nella 4×400, che è stata condannata dal tribunale di Kleve (Germania) a 8 anni e 6 mesi di reclusione per possesso e traffico di droga. Una notizia che ha del clamoroso.
Come ha riportato la Gazzetta dello Sport, infatti, a fine giugno nel baule della sua auto a Elten, al confine con la Germania, erano stati rinvenuti circa 50kg di ecstasy, 2 di metanfetamine (per un valore superiore ai 2 milioni di euro) e 11.950 euro in contanti. La difesa dell’atleta (che presenterà ricorso) sostiene che l’olandese assumesse sostanze dopanti per migliorare il proprio rendimento sportivo e che ne stava per portare ad altri, escludendo quindi il ben peggiore traffico di narcotici. Madiea Ghafoor non ha voluto confessare chi le avesse procurato quel quantitativo di ecstasy, né riferire a chi la stesse consegnando.
La federazione olandese ha, ovviamente, annunciato che passerà il caso alle autorità che si occupano di doping. ”Siamo scioccati – il loro commento – condanniamo duramente le azioni dell’atleta, respingiamo a qualsiasi livello l’uso di sostanze vietate e ci rifacciamo alla legge olandese”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Madiea Ghafoor Roger Sedres / Shutterstock.com