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Basket, una nuova nidiata azzurra: Spagnolo, Grant e Visintin astri nascenti su cui costruire un futuro da protagonisti

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C’è un lato dell’Italia cestistica del quale si tende a sottovalutare l’importanza, quando si parla dello stato di salute della pallacanestro del nostro Paese. E’ quello legato al settore giovanile, e al lavoro di determinate società, che in alcuni casi sta esprimendo talenti davvero di grande interesse. Andiamo in questa sede a scoprirne tre: Matteo Spagnolo, Sasha Grant e Matteo Visintin.

Matteo Spagnolo è nato il 10 gennaio 2003 a Brindisi. Play di 193 cm per 79 kg, è cresciuto cestisticamente a Roma, alla Stella Azzurra di quel Germano D’Arcangeli che di talenti ne ha forgiati davvero tanti: il più noto di essi è Andrea Bargnani, ma rimanendo all’attuale Serie A basta arrivare ad Amar Alibegovic e a Paul Eboua. Proprio dalle parti dell’Arena Altero Felici, sulla Via Flaminia, D’Arcangeli, nel 2017, ha preso il coraggio che mai gli è mancato e ha fatto debuttare in Serie B Spagnolo, a poco più di 14 anni, in un’infuocata partita contro Palestrina. Non solo la sua risposta è stata valida, ma Spagnolo ha continuato a essere inserito in prima squadra, ma in più di un’occasione si è rivelato decisivo ed è stato anche importante nel dare una mano alla Stella Azzurra a raggiungere la finale del torneo giovanile di Eurolega nel 2018.

Del suo talento si è accorto il Real Madrid, che lo ha portato nella sua cantera e da quest’anno lo sta facendo giocare nella squadra B che milita in Liga EBA, che nel sistema spagnolo è il quarto livello dopo ACB, LEB Oro e LEB Plata. Nella preparazione, Pablo Laso ha concesso a lui e ad altri della cantera diversi minuti in campo, nei quali Spagnolo ha già dimostrato di saper giocare con gente molto più esperta e navigata di lui. In EBA ha fatto in modo di farsi notare già in numerose occasioni: nella più recente di esse ha rimontato, da solo, il Distrito Olimpico con 8 punti negli ultimi 36 secondi e annesso tiro della vittoria. Agli Europei Under 16 di Udine ha portato l’Italia alla medaglia di bronzo con 16.3 punti, 6.7 rimbalzi e 2.6 assist. Play di 193 centimetri, possiede già interessanti doti tecniche soprattutto con l’arresto e tiro, oltre a non disdegnare la lotta a rimbalzo e ad avere, soprattutto, una grande personalità in campo. Radio mercato informa che, per sopperire all’infortunio di Matteo Laganà, a Capo d’Orlando starebbero facendo un pensiero per portarlo in A2 (operazione comunque complicata). Tutto lascia pensare che anche nel campionato cadetto Spagnolo si farebbe valere. Del resto, stiamo parlando di un giocatore che in Europa (non in Italia, e su questo bisogna essere chiari) è considerato il migliore del nati nel 2003 sul continente.

Sasha Grant è nato il 15 febbraio 2002 a Cagliari. Dopo esser cresciuto a Reggio Emilia, si è giocato la carta estera del Bayern Monaco, dove sta completando la propria formazione a livello giovanile. Ala piccola di 190 cm per 90 kg, possiede già un fisico che gli permette di fare a sportellate sotto canestro, oltre che di reggere più di un contatto. Tecnicamente ha delle buone qualità, con una bella partenza dal palleggio quando ne ha la possibilità. Se ne parla già come di un prospetto NBA ma bisogna in questo caso volare, almeno per un po’, più bassi del dovuto: per l’eleggibilità al draft c’è ancora parecchio tempo a disposizione.

Attualmente sta giocando nella Pro B tedesca, che è l’esatta corrispondenza della nostra Serie B, cioè il terzo livello nazionale. Allenato da Demond Greene, ex giocatore tedesco dall’ottimo passato internazionale (maglia della Germania compresa), sta viaggiando a 10.1 punti di media con 5.1 rimbalzi a gara, ed ha anche una buonissima mano da due (51.1%), mentre qualcosa dev’essere migliorato con il tiro da oltre l’arco. Agli Europei Under 18 ha messo insieme 10.4 punti e 6.2 rimbalzi, risultando tra i migliori nelle cinque partite giocate (e in qualche modo sfortunate per l’Italia, sconfitta negli ottavi dalla Turchia, ma salvata proprio dai 19 punti di Grant nel match contro la Croazia che serviva a evitare il girone infernale della salvezza dalla Division B). Ha avuto l’occasione di debuttare sia in Bundesliga, segnando 4 punti contro Wurzburg, che in Eurolega, dove peraltro si era già distinto nel torneo giovanile nell’annata 2017-2018 (la stessa di Spagnolo e della Stella Azzurra in finale, per intenderci). E’ considerato tra i primi dieci migliori prospetti di un’annata, quella 2002, in cui sta emergendo prepotentemente lo spagnolo Usman Garuba, già protagonista sia in ACB che in Eurolega con il Real Madrid.

Matteo Visintin è nato il 24 marzo 2004 a Trieste. Guardia, fa anch’egli parte del vivaio della Stella Azzurra, e sta impressionando davvero tantissimo con il club romano non solo in Serie B, ma anche ovunque abbia occasione di andare per tornei nazionali e internazionali. Quest’anno, per esempio, è partito in una maniera straordinaria nella terza serie nazionale: 17 punti, 5.2 rimbalzi e 2.3 assist di media (sei le partite giocate) in una stagione che sta vedendo i nero-stellati in terza posizione nel girone D con cinque vittorie e due sconfitte, alle spalle soltanto di Palestrina e Salerno. Numeri che potrebbero tranquillamente essere di uno dei tanti uomini d’esperienza presenti nella terza serie nazionale, e invece stiamo parlando di un ragazzo che deve ancora costruirsi.

Visintin è tecnicamente molto dotato, con una gran proprietà di palleggio e soprattutto di controllo del corpo, e quando va dentro l’arco è molto complicato da fermare, perché ha numerosissime soluzioni: può penetrare come andare in arresto e tiro, oppure più semplicemente leggere la situazione e decidere che è il caso di non avere nessuno davanti. In B ha il 56% da due, ma un altro dato particolarmente interessante è legato alle 4.33 palle recuperate di media. Non disdegna nemmeno una certa presenza sotto i tabelloni, come testimoniano i 5.16 rimbalzi catturati fino ad ora. Proprio nell’ultima partita giocata contro Formia ha messo a segno 22 punti con 9/12 dal campo, 6 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi per 31 di valutazione. Deve migliorare nella costanza dalla lunetta e nel tiro da tre punti, ma stiamo parlando di un giocatore che potrebbe diventare veramente molto forte. Di sicuro sarà il faro della prossima estate della Nazionale Under 16.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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