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Biathlon, Coppa del Mondo 2019-2020: Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer, riparte la caccia alla sfera di cristallo con i Mondiali di Anterselva all’orizzonte

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L’attesa è finita. Sabato prossimo, 30 novembre, la Coppa del Mondo 2019-2020 di biathlon riaccende i propri riflettori per quello che sarà un lungo e appassionante cammino che si snoderà attraverso dieci tappe fino al gran finale di Oslo Holmenkollen, nella terza domenica di marzo. L’appuntamento clou della stagione, i Mondiali, tornano nel Bel Paese per la prima volta dal 2007 e verranno disputati nella storica località di Anterselva dal 12 al 23 febbraio 2020.

Se nella passata stagione l’Italia ha potuto contare, specialmente all’inizio, sul parziale effetto sorpresa, ben diversa sarà la storia di questo inverno. In campo femminile è inutile dire che tutti gli occhi del biathlon saranno fin da subito puntati sul movimento azzurro. Il trionfale 2019-2020 dell’altoatesina Dorothea Wierer l’ha consacrata nella storia della disciplina non solo come prima italiana in assoluto a vincere la Sfera di Cristallo generale, ma le ha regalato anche l’oro ai Mondiali di Östersund nella mass start ed è diventata la terza biathleta (uomo o donna) a riuscire ad imporsi in tutti i formati attuali del biathlon, eguagliando i francesi Martin Fourcade e Marie Dorin Habert.

Le cartucce dell’Italia non si esauriscono certo qui. La sappadina Lisa Vittozzi ha lottato per tutta la stagione con l’amica-rivale e la differenza in termini di punti alla fine è stata di soli 22. La ventiquattrenne dei Carabinieri si è portata a casa la Coppa di specialità dell’individuale, ma le sue ambizioni per l’inverno sono di tutt’altro tipo e l’impressione è che possa partire come favorita numero uno per questa Coppa del Mondo.

Entrambe le azzurre si sono fatte strada come vere e proprie artiste del poligono, arma grazie alla quale spesso riescono a fare la differenza su tutte le avversarie, in particolare con la velocità nel coprire i bersagli. Tuttavia il vero salto di qualità per entrambe è arrivato, la scorsa stagione, grazie all’incremento prestazionale sugli sci stretti, fattore che le ha rese atlete competitive a tutto tondo permettendo loro di raggiungere con molta più facilità dei buoni risultati anche nelle giornate meno positive al tiro. Vittozzi, in particolare, è ancora nella fase ascendente della propria giovane carriera, una stella di prima grandezza in rampa di lancio che se dovesse dimostrare di aver compiuto in estate un ulteriore passo avanti nella parte sciata risulterebbe davvero una bella gatta da pelare per tutte le sue rivali.

Con il precoce ritiro della tedesca Laura Dahlmeier al termine della passata stagione la principale rivale delle azzurre potrebbe risultare la svedese Hanna Öberg. Coetanea di Vittozzi, la scandinava è progredita in maniera sostanziale durante il passato inverno, trovando nelle ultime settimane il suo primo titolo mondiale (nell’inseguimento in casa a Östersund) ed anche la prima vittoria in Coppa del Mondo nella mass conclusiva di Holmenkollen. Nella passata stagione Öberg, come tutte le connazionali, ha concentrato la propria preparazione esclusivamente verso i Mondiali, e quindi ci si aspetta di trovarla ancora più performante fin dall’inizio in questo nuovo inverno.

Chi altri? La Germania si presenta al via con ogni probabilità con le peggiori ambizioni di sempre e tutte le speranze sembrano caricate sulle spalle dell’ex fondista Denise Herrmann. La trentenne sassone è risultata spesso dominante sugli sci stretti nella passata stagione e rimane la favorita numero uno per la Coppa della sprint e, più in generale, sulla gara secca. Dopo aver fatto saltare il banco nell’inseguimento mondiale di Östersund laureandosi campionessa del mondo, l’impressione è che Herrmann possa cominciare a farsi valere anche sui quattro poligoni, ma resta comunque difficile riuscire a immaginarla competitiva con costanza fino a marzo. Non resta tuttavia che attendere il responso delle competizioni.

La Norvegia potrà contare invece sul proprio terzetto delle meraviglie, formato dalle più esperte Marte Olsbu Røiseland e Tiril Eckhoff, e dalla ventitreenne emergente Ingrid Landmark Tandrevold. Olsbu è stata la vera rivelazione della passata stagione, nella quale ha saputo sostanzialmente eliminare i suoi proverbiali problemi col tiro a terra, mettendo in azione i suoi cavalli che le hanno permesso di essere quasi sempre tra le più rapide nella tornata conclusiva delle gare. Di Eckhoff ormai è rimasto davvero poco da dire, un talento cristallino come ce ne sono pochi, ma ancora incapace di trovare quella regolarità al tiro necessaria per competere nella Coppa del Mondo, quindi relegata spesso ad outsider di lusso più che a pretendente ai trofei “maratona”.

La squadra femminile francese sarà chiamata al riscatto dopo un inverno davvero disastroso sotto tutti i punti di vista rispetto alle aspettative di partenza. Le capitane saranno la veterana Anais Bescond e il bronzo mondiale dell’individuale Justin Braisaz, l’unico vero lampo della sua deludente stagione. Anno sabbatico per la neo-mamma Anais Chevalier, che era stata la più solida della compagine quantomeno nel mese di dicembre e parte dell’attenzione sarà rivolta anche alla ventitreenne Julia Simon.

La slovacca Paulina Fialková è pronta a mettersi sulle spalle la pesante eredità lasciata dal ritiro di Anastasiya Kuzmina. Sesta lo scorso inverno, la ventisettenne mira alla top 5 finale, ma il podio potrebbe anche non essere troppo lontano se le percentuali in piedi dovessero alzarsi di qualche punto. Impossibile non nominare poi la finlandese Kaisa Mäkäräinen, classe 1983, ma ancora capace di rendersi assoluta protagonista grazie al suo infinito talento sugli sci stretti. Gli anni passano e sarà sempre più difficile per la scandinava costruirsi quel vantaggio nel fondo a cui ci ha abituato, inutile dire che quindi la chiave sarà per lei la percentuale al tiro.

Ci si aspetta una crescita generale anche dalla Russia, desiderosa di tornare tra le prime cinque nazioni del circuito e di ritrovare competitività individuale che, al di là di qualche lampo di Ekaterina Yurlova, è mancata la passata stagione. In quest’ottica è attesa l’esplosione definitiva della venticinquenne Svetlana Mironova, che potrebbe anche diventare il carro trainante del movimento. Per chiudere c’è un po’ di curiosità anche per la Cina, dopo la decisione di Darya Domracheva (quattro volte campionessa olimpica, due volte mondiale e vincitrice della Sfera di Cristallo generale nel 2015) di lanciarsi nell’avventura da coach proprio con la formazione orientale.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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