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Biathlon, Karin Oberhofer: “Il biathlon azzurro è cresciuto negli ultimi anni. Non mi aspettavo Wierer così forte”

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A poco più di 20 giorni dal via della Coppa del Mondo di biathlon 2019-2020, abbiamo il piacere di intervistare Karin Oberhofer. L’ex atleta da pochi giorni ha compiuto 34 anni, ha interrotto l’attività agonistica nell’estate del 2018 e ora ci concentra sul ruolo di tecnico per il Comitato Alto Adige ma soprattutto su quello di mamma.

Ti aspettavi che Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi potessero raggiungere questo livello, lottando persino per la Coppa del Mondo? Hanno ulteriori margini di miglioramento secondo te?

“Si e no. Dorothea nella stagione 2017-2018 era spesso ammalata, quindi non me lo aspettavo che potesse essere cosi forte. Per quando riguarda Lisa sapevo che prima o poi sarebbe esplosa, magari non cosi velocemente ma ero sicura che potesse arrivare su questo livelli e penso che ci darà ancora tante soddisfazioni. Bisogna anche ammettere il fatto che l’anno scorso hanno smesso diverse atlete di alto livello. Poi per mantenersi a quei livelli ci vuole tanto allenamento, impegno e professionalità, che sicuramente hanno tutte e due, ma ci vuole anche un po di fortuna”. 

In campo maschile Dominik Windisch ha firmato l’impresa dell’anno, mentre Lukas Hofer ha confermato la sua costanza tra i big mancando però l’acuto.

“Lukas già nelle ultime due stagioni è tornato ad altissimi livelli anche per la costanza, gli mancava spesso quel qualcosa alla fine che gli avrebbe permesso di cogliere la vittoria. Spero per lui che ci sia un giorno in cui tutto vada alla perfezione perché se lo merita. Dominik ci stupisce spesso, come è successo ai Giochi Olimpici e anche quest’anno ai Mondiali. Dominik è il miglior esempio della volontà di non mollare mai e che bisogna combattere sempre fino alla fine”. 

Da chi, tra gli altri azzurri di Coppa del Mondo, ti aspetti il salto di qualità in una stagione così delicata?

“É difficile poterli valutare ora, ma sono sicura che possono ottenere dei buoni risultati. Visto che abbiamo i Mondiali in casa hanno anche abbastanza pressione, che non è facile gestire. Bisogna avere una grande forza mentale”.

Dagli anni in cui si gioiva per un piazzamento della squadra in Coppa del Mondo, ora ci si stupisce se si scende dal podio. Sono cambiati i tempi… si è abbassato il livello del biathlon mondiale oppure è salita la qualità del biathlon azzurro, soprattutto in campo femminile?

“È il livello del Biathlon azzurro che negli ultimi anni è cresciuto costantemente, ogni anno infatti i risultati sono migliorati. Siamo diventati sempre più competitivi nel confronto con le altre Nazioni”.

In questa stagione i Mondiali si disputeranno ad Anterselva, cosa daresti per poter rimettere la carabina in spalle e gareggiare?

“Ma no, niente. Ho avuto così tanta soddisfazione con il biathlon, sono molto contenta con i miei risultati ottenuti. Per me nella mia vita ormai ci sono altre priorità, mi godo sicuramente i Mondiali da un altro punto di vista”.

Hai ricevuto la medaglia dopo la squalifica di Vilukhina nella sprint di Sochi? Ci pensi ancora a quanto sarebbe stato bello festeggiarla in Russia?

“No, ad oggi non ho ricevuto nulla. Spero che un giorno possa arrivare la medaglia. Logico, è un gran peccato, questa medaglia sicuramente avrebbe cambiato alcune cose. Sarebbe stato bellissimo festeggiarla a Sochi, ma se dovesse arrivare ora potrei essere contenta lo stesso”. 

Come sta progredendo la tua vita dopo la nascita dei tuoi due figli? Riesci a ritagliarti uno spazio anche nel mondo del biathlon?

“La mia vita con i miei figli non potrebbe essere migliore, sono al settimo cielo. Sono molto felice e mi godo ogni momento con i miei due bambini. Gli ultimi due anni ho seguito la preparazione estiva con il comitato Alto Adige, mi piace molto e riesco anche a gestire bene gli impegni con la famiglia. Grazie anche al Centro Sportivo Esercito che mi permette di poter trasmettere la mia passione ed esperienza ai giovani”.

Anche in Germania hanno progetti interessanti per te…

“Un canale tedesco è interessato a realizzare un docufilm per mostrare la Val Ridanna e raccontare anche la mia vita”.

nicolo.persico@oasport.it

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Foto: Lapresse

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