Ciclismo
Ciclismo, Egan Bernal candidato numero uno per rientrare nella ristretta elite di corridori capaci di aggiudicarsi la Tripla Corona
La stagione ciclistica 2019 ha scoperto l’erede delle grandi corse a tappe: Egan Bernal. Passato professionista nel 2016 con l’Androni Giocattoli-Sidermec, nonostante la sua giovanissima età, stagione dopo stagione, è finito al centro delle attenzioni degli occhi dei più esperti per le sue doti innate di scalatore puro e dalla forte resistenza in classifica. Un ragazzo di soli 22 anni capace di rendere la vita difficile ai big dei grandi giri, cresciuto, maturato regolarmente (e in poco tempo) e “rubato” a Gianni Savio da parte della corazzata inglese del Team Ineos nel 2018. Un solo anno di ulteriore crescita, la grande opportunità di leadership al Tour de France 2019, e quella maglia gialla portata dritta sul podio di Parigi: Egan Bernal entra nella storia come il primo corridore colombiano vincitore della Grande Boucle.
Da quel 28 luglio che ha portato il giovane sudamericano al centro dell’attenzione dello sport internazionale, si è alzato anche il livello delle richieste, o forse pretese, per il futuro di Egan. L’uomo perfetto per prendere in mano l’eredità di campioni come il compagno di squadra Chris Froome o Vincenzo Nibali, parlando dei corridori ancora attivi, per poter ambire alla tanto bramata Tripla Corona riservata a quella cerchia ristretta di uomini entrati nella storia come vincitori del Giro d’Italia, del Tour de France e della Vuelta a España. C’è da dire che questa responsabilità, alla sua giovane età, sembra alquanto eccessiva, e che Egan ha davanti a sé tutta una carriera per poter ambire, anno dopo anno, a questo record.
Già nel 2020 c’è chi ha ipotizzato per lui la possibile doppietta Giro-Tour visto e considerato l’amore spasmodico di Egan per l’Italia, e un percorso variegato, e poi un Tour a cui ha già strizzato l’occhio in coppia con Chris Froome. Che dire poi della Vuelta, di cui non si conosce ancora il percorso, ma che potrebbe tranquillamente disputare se avrà la giusta freschezza a differenza dei reduci dalle Olimpiadi. Senza forzare le cose, ora come ora Bernal sembra essere l’unico al mondo con il talento e la resistenza giuste per puntare a conquistare qualsiasi corsa a tappe, la lucidità e il tempo giusto per fare ogni cosa con estrema tranquillità. Con tutti i suoi valori, una giovane età, ma la maturità di un trentenne da fare invidia, e l’obiettivo dichiarato di voler disputare una carriera attorno ai grandi giri.
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@lisa_guadagnini
Foto: Lapresse