Ciclismo

Ciclismo su pista, la situazione del velodromo di Spresiano. Nessuna notizia dopo le ispezioni di settembre

Pubblicato

il

Appare ancora molto lunga l’attesa verso la nascita del Velodromo di Spresiano, in provincia di Treviso, il primo impianto coperto di prima categoria omologato per il ciclismo su pista di livello internazionale con la sua capienza di ben 6000 spettatori, nonché la possibilità di ospitare Mondiali e Olimpiadi. Inizialmente era stato detto che ci sarebbero voluti 18 mesi per la sua costruzione, secondo l’accordo tra FCI e la ditta costruttrice, e i lavori si sarebbero dovuti concludere nella primavera del 2020, ma ora come ora sono fermi. A mettere in dubbio la realizzazione dell’opera sono state le difficoltà della ditta che ha vinto l’appalto per i lavori di costruzione.

Con uno stato passivo di oltre 110 milioni, quest’ultima sta cercando di poter mettere in atto un piano di concordato per saldare i propri creditori; come i sub appaltatori impegnati nelle opere per il velodromo. In breve, chissà quando avranno termine questi lavori infiniti. E pensare che l’idea di questo tipo di impianto a Treviso era già stata formulata nel lontano 1985; ma nonostante l’individuazione dell’area, mancavano i fondi. Nel 2016 la situazione si era sbloccata, ma la scorsa estate vi è stata un’altra ricaduta.

La sua riapertura era stata ipotizzata per la prossima primavera in previsione degli ultimi e decisivi allenamenti della Nazionale Italiana per le Olimpiadi di Tokyo dell’agosto 2020, invece il gruppo Pessina, che aveva costituito la società “Velodromo” per questo progetto, a fine luglio ha presentato una richiesta di concordato preventivo in bianco al Tribunale di Milano. Una situazione dilagata perchè i fornitori e le ditte impegnate nel cantiere non venivano pagati.

Nel mese di settembre erano stati avvistati degli ispettori nel cantiere trevigiano. La necessità era quella di fare la conta del materiale, di verificare la condizione dell’area a futuro uso pubblico, ma soprattutto di interessarsi vivamente per la riapertura del cantiere, della prosecuzione dei lavori per evitare l’ennesimo spreco edilizio italiano. Quindi, quello che si sa attualmente, è soltanto di un semplice segnale di sopralluogo, nulla di più; perchè alla fine, le decisioni sulla sistemazione del cantiere e la sua necessaria riapertura, spetteranno esclusivamente al Tribunale di Milano.

[embedit snippet=”adsense-articolo”]

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter 

@lisa_guadagnini

Foto: Federciclismo

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version