Ciclismo
Ciclocross, Coppa del Mondo 2019-2020: Mathieu van der Poel parte dietro a Tabor, Eli Iserbyt sogna di batterlo
Torna in scena domani (sabato 16 novembre), a Tabor, in Repubblica Ceca, la Coppa del Mondo di Ciclocross, a quasi un mese di distanza dall’ultima tappa svoltasi in quel di Berna. Quel giorno a vincere fu Eli Iserbyt (Pauwels Sauzen-Bingoal), il quale conquistò il terzo successo su tre prove nella più giovane delle tre Challenge della stagione crossistica. In queste quattro settimane, però, molto è cambiato. Infatti, due weekend fa, è tornato alle competizioni il fenomeno neerlandese Mathieu van der Poel (Corendon-Circus), il quale, da quel momento, ha vinto tutte e tre le gare a cui ha partecipato, vale a dire la prova di Ruddervoorde di Superprestige, il Campionato Europeo di Silvelle di Trebaseleghe e, per finire, il Jaarmarktcross di Niel. Quest’ultimo è un circuito storico (la prima edizione risale al 1963) su cui si è corso appena un giorno dopo la rassegna continentale e per il quale Mathieu si è recato nelle Fiandre nella notte seguente il suo successo sulle strade italiane. Nonostante quello che nel basket chiamano back 2 back, il Tulipano in maglia iridata ha dominato anche la manifestazione che si tiene nel giorno della festa nazionale del Belgio (11 novembre), giungendo al traguardo con ben 1’20” sul secondo classificato Laurens Sweeck.
Quello di Tabor è un tracciato caro a Mathieu van der Poel. Qua il neerlandese ha vinto sia la sua prima maglia iridata tra gli elite nel 2015, sia il suo primo titolo europeo nel 2017. Inoltre, si è imposto su questo circuito anche l’anno scorso, quando esso è tornato a far parte della Coppa del Mondo a cinque anni dall’ultima volta. Ad oggi, ancora nessuno è mai riuscito a battere van der Poel a Tabor, inoltre il campione del mondo in carica ha una striscia aperta di 29 successi consecutivi. Entrambe, però, hanno qualche chance di finire domani. Un po’ perché Mathieu potrebbe essere meno concentrato di altre volte, dato il lutto che lo ha colpito (è scomparso il nonno Raymond Poulidor due giorni fa) e un po’ poiché l’olandese dovrà cominciare dalle ultime file, dato che le griglie di partenza vengono stillate in base alla classifica di Coppa del Mondo e lui ha zero punti non avendo, ancora, preso parte ad alcuna prova.
Il maggior indiziato a mettere fine alla striscia di successi di van der Poel non può che essere Iserbyt, il quale è stato capace di dare notevole filo da torcere al Tulipano ai recenti Campionati Europei. Il Folletto Fiammingo qua si impose agli Europei U23 2017 superando in volata Tom Pidcock. Invece, ai Mondiali juniores del 2015 fu secondo, battuto dal danese Simon Andreassen. Oltre a lui, molto quotato è anche il suo compagno Michael Vanthourenhout, il quale a Tabor vestì l’iride degli U23 nel 2015, mentre l’anno scorso fu l’ultimo ad arrendersi a van der Poel.
Un altro atleta che ha un grandissimo feeling con questo circuito è Lars Van der Haar (Telenet-Fidea), sempre a podio in tutte le occasioni dal 2015 ad oggi. Non ha un brutto storico nemmeno il campione del Belgio Toon Aerts (Telenet-Fidea), bronzo agli Europei di Tabor nel 2017, ma la recente controprestazione alla rassegna continentale di Silvelle, non il primo passo falso di quest’inizio di stagione, abbassa le sue quotazioni. Chi, invece, è in formissima, ma questo percorso lo soffre un po’, è Laurens Sweeck (Pauwels Sauzen-Bingoal), sul podio nelle ultime quattro gare che ha portato a termine (Gavere, Ruddervoorde, Silvelle e Niel), ma mai oltre l’ottavo posto, sul tracciato ceco, tra gli Elite.
Ovviamente non va assolutamente sottovalutato nemmeno il già citato Tom Pidcock (Trinity), battuto da Iserbyt agli Europei U23 di Tabor del 2017, ma vincente qua, l’anno scorso, in Coppa del Mondo U23. Pochissime chance, invece, per il belga Quinten Hermans (Telenet-Fidea), il quale, nel 2018, è stato autore della sua miglior prestazione su questo circuito strappando un bel quinto posto. Il suo problema, più che altro, è che nelle ultime due settimane ha fatto registrare un leggero calo di condizione e per lui è quasi impossibile battere nomi come Iserbyt o Aerts senza essere al top.
Situazione molto ingarbugliata anche nella prova femminile. Innanzitutto vi è da segnalare il ritorno alle gare della neerlandese Lucinda Brand (Telenet-Fidea), la quale ha esordito conquistando il Jaarmarktcross e si presenta a Tabor da trionfatrice uscente. Non è, però, l’unica ad avere un grande feeling con questo tracciato, la campionessa del mondo Sanne Cant (Iko-Crelan), infatti, qua ha vinto un titolo europeo battendo proprio Brand, in volata, nel 2017, e ha anche sfiorato l’iride nel 2015.
In prima fila anche l’azzurra Alice Maria Arzuffi (777), reduce da due podi consecutivi nel tracciato della Repubblica Ceca e autrice di un ottimo inizio di stagione che l’ha vista vincere la prova di Boom di Superprestige. Da non sottovalutare nemmeno la sua compagna di squadra Annemarie Worst, bronzo all’Europeo veneto, la quale fu seconda l’anno scorso. Chi, invece, storicamente non apprezza Tabor è l’altra italiana Eva Lechner (Creafin). In due occasioni su quattro partecipazioni, infatti, la bolzanina non è riuscita a entrare nei 10 e, anzi, è arrivata molto lontana dalle prime. C’è da dire, però, che Eva, fresca di argento continentale conseguito a Silvelle, sta vivendo il miglior momento di forma dell’ultimo triennio, per cui non sarebbe sorprendente vederla finalmente capace di competere per il podio anche su un circuito a lei antipatico.
Ovviamente quando si parla di favorite non si può tralasciare la Campionessa d’Europa Yara Kastelijn (777) , ad oggi la miglior ciclocrossista al mondo. Yara ha corso a Tabor solo agli Europei U23 2017, ottenendo un buon 5° posto. Il circuito ceco è abbastanza veloce (a meno che non piova) e ben diverso da quelli di Gavere e Oudenaarde ove la fenomenale neerlandese si è imposta nelle scorse settimane. Kastelijn a Silvelle, però, ha dimostrato di poter trionfare anche su tracciati molto semplici, motivo per cui, dato lo stato di forma stratosferico, potrebbe vincere anche sabato.
Ha un rapporto con Tabor non eccelso, ma nemmeno cattivo, l’altra mattatrice di questo inizio di stagione, vale a dire la neerlandese di origini dominicane Ceylin del Carmen Alvarado (Corendon-Circus). Ceylin, già vincitrice di due prove di Superprestige (Gieten e Ruddervoorde) e dei Campionati Europei U23, qua ha un 4° posto alla rassegna continentale U23 del 2017 e un 7° ottenuto l’anno scorso in Coppa del Mondo. Considerando i passi in avanti fatti negli ultimi mesi e il buon feeling coi circuiti veloci, il suo è sicuramente un nome che ritroveremo nelle prime posizioni.
Oltre alla sfida per il successo parziale, quasi sicuramente riservato ai nomi di cui sopra, domani andrà in scena una lotta parallela per la classifica della Coppa del Mondo. Dato che tutte le big hanno disertato le due prove statunitensi di settembre, infatti, a giocarsi la Challenge, salvo grandi rimonte, ci sono una serie di nomi non di vertice. Al momento in testa alla graduatoria c’è la veterana e padrona di casa Katerina Nash, la quale guida con 198 punti e, data la sua conoscenza del percorso di Tabor, ha buone possibilità, domani, di allungare sulle inseguitrici. A seguire c’è la canadese, fresca campionessa Pan-Americana, Maghalie Rochette, ferma a quota 175. 3° posto, a 146 punti, per la statunitense Kaitlin Keough (Cannondale), in grande crescita nelle ultime due settimane, ove è giunta 5a nel Koppenbergcross e 4a a Ruddervoorde. A 141 punti, invece, c’è la giovanissima britannica Anna Kay (Experza), ragazza di grande talento, reduce dal podio nella tappa di Coppa del Mondo di Berna, capace, domenica scorsa, di battagliare a lungo alla pari con del Carmen Alvarado agli Europei U23. Ad oggi sembrano loro quattro le favorite per la vittoria, ma, con sei gare ancora da svolgersi, tutto può accadere.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: OA Sport