Seguici su

Ciclismo

Ciclocross, Europei Silvelle 2019: i favoriti delle categorie giovanili. Paesi Bassi in pole per tre maglie su quattro, tra gli junior uomini spicca Nys Jr.

Pubblicato

il

Quattro le gare delle categorie giovanili che si terranno domenica 10 novembre ai Campionati Europei di Ciclocross. Donne e uomini U23, uomini junior e la new entry donne junior. Quest’ultima è una novità totale, dato che mai prima d’ora c’era stata una rassegna continentale dedicata alle U19. Tuttavia, il nome della favorita, la quale batte bandiera neerlandese, è ben chiaro a tutti: Shirin Van Anrooij.

Se vi sembra di averlo già sentito, tranquilli, non state prendendo un abbaglio. Shirin, a settembre, è giunta seconda ai campionati mondiali juniores a cronometro, battuta di appena tre secondi dalla russa Aigul Gareeva. Inoltre, in questa stagione ciclocrossistica ha già ottenuto due top-10, tra le elite, nel Superprestige. Risultati a dir poco impressionanti per una ragazza nata il 5 febbraio 2002. E, come se non bastasse, nel caso Van Anrooij dovesse avere qualche problema, i Paesi Bassi schierano anche la coetanea Puck Pieterse, sesta, a febbraio, da junior primo anno, ai Mondiali di Bogense riservati alle donne U23.

Le rivali più accreditate sembrerebbero essere le due francesi Lina Burquier e Olivia Onesti. La prima si è messa in luce arrivando in top-20 nella prova di Berna di Coppa del Mondo elite e sul podio della tappa di Aigle dell’EKZ CrossTour. La seconda, invece, di recente ha dominato la seconda manche di Coppa di Francia. Un’altra ragazza da non sottovalutare è la britannica Anna Flynn, la quale ha colto un bel 12esimo posto a Boom, secondo tracciato affrontato dal Superprestige in questa stagione. Potrebbero recitare il ruolo di insidiose outsider, inoltre, la svizzera Nicole Goldi e la ceca Karolina Bedrnikova, quest’anno più volte presenti nelle posizioni nobili delle gare dei rispettivi calendari nazionali.

Contingente azzurro numeroso, ma con poca esperienza in campo internazionale. Il nome di spicco è quello di Lucia Bramati, figlia del grande Luca, oggi commentatore Rai e in passato vincitore di Superprestige e Coppa del Mondo. Lucia, ad oggi, è, tra le italiane, quella che può vantare il risultato migliore fuori dai confini nazionali, vale a dire un 8° posto al Radcross Illnau, in Svizzera. L’altra punta della nostra selezione è Carlotta Borello, attualmente junior italiana meglio piazzata nel ranking UCI (345°). La vittoria sembra, ad ogni modo, fuori portata per le rappresentanti del Bel Paese, un piazzamento in top-10, al contrario, pare un obiettivo realizzabile.

La prova degli uomini junior è quella in cui il Belgio, nazione nella quale il cross è religione, ha le chance maggiori di portare a casa il titolo continentale. La prima punta è un ragazzo che porta, peraltro con una certa disinvoltura, il cognome più pesante che un ciclocrossista possa avere. Parliamo di Thibau Nys, figlio della leggenda Sven (2 Mondiali, 13 Superprestige, 9 DVV Verzekeringen Trofee, 7 Coppe del Mondo e una carriera che lo ha visto essere il numero uno del globo per quasi 20 anni). In questo inizio di stagione, Thibau, ha già vinto sei gare. Ha iniziato negli Stati Uniti, a settembre, spazzando via i padroni di casa nel Jingle Cross e nella Trek Cup. Successivamente, è tornato in Europa e si è imposto a Gavere e Gieten, in Superprestige, a Berna, in Coppa del Mondo, e nel GP Pelt.

Come se non bastasse avere un tal fuoriclasse in erba, il Belgio può schierare altri sei dei primi tredici atleti del ranking UCI di categoria. E siccome altri quattro tra quelli che fanno parte di quest’elite sono statunitensi, possiamo notare come, sostanzialmente, quasi tutti i migliori crossisti juniores, al momento, vengano da Fiandre o Vallonia. Di fianco a Nys, infatti, ci saranno, tra gli altri, il baby fenomeno Jente Michels, il quale ha appena vinto a Ruddervoorde, nel Superprestige U19, Lennert Belmans, che ha inanellato tre secondi posti consecutivi tra Gavere, Koppenbergcross e Ruddervoorde nell’ultima settimana, Arne Baers, che a Oudenaarde ha trionfato, Yorben Lauryssen, il quale ha dominato a Boom e Ward Huybs, re di Meulebeke.

Nessuno sembra realmente in grado di poter contrastare l’armata belga. Jan Zatloukal, leader della Repubblica Ceca insieme all’ottimo Matyas Kopecky che corre in Belgio e nei Paesi Bassi (ed è arrivato 7° a Gavere), è il nome più accreditato, dato il modo in cui sta dominando in lungo e in largo nella Toi Toi Cup di categoria. L’unica volta, però, in cui si è scontrato con Nys e compagni, nella prova di Coppa del Mondo di Berna, è uscito con le ossa rotte.

Chi, invece, quel giorno si era dimostrato capace di tenere testa ai belgi è il francese Florian Richard Andrade, ma una mononucleosi l’ha costretto a chiudere in anticipo la stagione. A guidare la selezione transalpina, allora, saranno Ugo Ananie, attuale 10° del ranking UCI, Noé Castille, vincitore del GP di Contern in Lussemburgo, e Remì Lelandais, 8° nella già citata Berna.

Grande incognita Marco Brenner. Il tedesco, vincitore di 19 corse quest’anno su strada, incluse tre tappe al Giro della Lunigiana, è chiaramente un atleta dal motore fuori dalla norma. Tuttavia, le poche volte in cui ha affrontato i grossi calibri del cross non è riuscito a competere. Peraltro, il teutonico non è l’unico stradista di grido presente. C’è Pavel Bittner della Repubblica Ceca, qualcuno se lo ricorderà in fuga con Quinn Simmons al Mondiale dello Yorkshire. E c’è, nella selezione danese, quel Gustav Wang che a giugno, da allievo, vinse il campionato nazionale a cronometro degli juniores.

Va tenuta in considerazione anche la coppia elvetica composta da Dario Lillo e Lars Sommer, mentre, in quella Repubblica Ceca già citata più volte, ci sono altri atleti validi come David Sulc, di recente 4° al Koppenbergcross e 9° a Ruddervoorde e Matyas Fiala, che fu 7° proprio nel tracciato affrontato nell’ultima prova di Superprestige. C’è da dire, comunque, che in patria Zatloukal li ha sempre battuti e questo potrebbe essere indice del fatto che, a Berna, ha reso al di sotto delle sue possibilità (oppure fatica a trovarsi in cross diversi rispetto a quelli a cui è abituato). Qualche nome interessante anche per i Paesi Bassi, come Hugo Kars, 5° a Gieten e al Koppenbergcross, Salvador Alvarado, 8° a Ruddervoorde, e Bailey Groenendaal, 6° a Gavere. In casa Gran Bretagna, invece, i più pericolosi sono Simon Wyllie, 8° al Koppenbergcross e 10° a Ruddervoorde, e Oliver Stockwell, 6°, di recente, proprio a Oudenaarde.

E l’Italia? Per quanto, come intuibile dai paragrafi precedenti, la concorrenza è assolutamente qualificata, gli azzurri, in questa prova, hanno chance concrete almeno di top-10. Spicca, ovviamente, il nome di Lorenzo Masciarelli, il quale sta correndo tanto e bene in Belgio, ove ha appena colto un fantastico 7° posto al Koppenbergcross. C’è, poi, anche un ragazzo come Filippo Agostinacchio che ha stupito tutti vincendo la tappa di Aigle dell’EKZ CrossTour davanti a un rivale del calibro di Lelandais. Infine, la selezione del Bel Paese schiererà anche un giovane di grandissimo talento come Davide De Pretto, 10°, su strada, al Giro delle Fiandre di categoria, il quale è stato il migliore dei nostri nella prova di Berna di Coppa del Mondo (17°).

La gara delle donne U23 è sicuramente la più scontata dato che la leader del Superprestige, Ceylin del Carmen Alvarado, è stata dirottata qua poiché, tra le elite, i Paesi Bassi sono abbastanza sicuri di vincere con Worst o Castelijn. La neerlandese di origini dominicane, al momento, è proprio la numero uno al mondo, oltreché la campionessa d’Europa U23 in carica. E come se non bastasse, al suo fianco ci sarà anche l’ultima iridata di categoria Inge Van der Hejden e quella Manon Baker che, in questo inizio di stagione, ha ottenuto diverse top-10 tra Superprestige e Coppa del Mondo.

L’unica atleta che ha serie chance di infastidire la corazzata neerlandese è la britannica Anna Kay, capace, quest’anno, di arrivare in top-10 sia a Gavere che nel Koppenbergcross e di piazzarsi addirittura sul podio in Coppa del Mondo a Berna. Tra le altre, un nome che desta curiosità è quello della giovanissima ungherese Blanka Kata Vas, settimana scorsa giunta, tra lo stupore generale, in top-10 al Koppenbergcross.

Qua l’Italia, nella gara delle umane, cioè quella per un posto dal 4° in giù, può fare decisamente bene. Sara Casasola e Francesca Baroni puntano a migliorare, rispettivamente, il 7° e il 13° posto dell’anno scorso e possono riuscirci. C’è, poi, la giovanissima Gaia Realini, classe 2001, la quale, nel 2018, nonostante fosse una juniores, prese parte alla rassegna continentale delle U23 e arrivò in top-20.

Tutto un altro paio di maniche, invece, la prova dedicata agli uomini U23. Tom Pidcock ha deciso di correre con gli Elite e, per questo, manca un netto favorito. Visto il podio, a Bogense, nel Mondiale di categoria e il recente 14esimo posto a Ruddervoorde, il crossista più indicato a raccogliere il testimone dal campione britannico è il francese Antoine Benoist. Un altro molto quotato è il neerlandese Ryan Kamp, nel complesso il miglior under della stagione, al momento, come testimoniano il secondo posto a Berna, in Coppa del Mondo U23, l’altra piazza d’onore al Koppenbergcross, prova inaugurale del DVV Verzekeringen Trofee di categoria, e il 16° posto a Gavere in Superprestige (nella Challenge più antica non c’è la prova dedicata agli U23, ma essi corrono con i pro e, poi, viene stillata una classifica parallela). Il suo problema? Quest’anno non ha mai vinto e scommettere su uno che trova sempre qualcuno che lo batte non è facile.

La selezione sulla carta più forte, probabilmente, è la Gran Bretagna. Due come Cameron Mason e Thomas Mein, quest’anno, si sono piazzati tanto e bene in diverse gare in Belgio, ottenendo svariate top-20 in Superprestige. Stesso discorso per Ben Turner, il quale è anche giunto 5°, a Berna, in Coppa del Mondo U23. Infine, c’è Ben Tulett, che ancora non ha ingranato, ma arriva da due vittorie consecutive nei Mondiali Juniores.

Temibilissima anche la coppia elvetica composta da Kevin kuhn, vincitore, a sorpresa, a Berna, e Loris Rouiller, già l’anno scorso uno dei fari della categoria. Decisamente meno forte che in altre categorie, invece, il contingente belga. I leader saranno Timo Kielich, Niels Vandeputte, Gerben Kuypers e Toon Vandenbosch. Tutti ottimi crossisti, ma solitamente incapaci di competere coi coetanei più forti. A guidare la Repubblica Ceca, invece, sarà Tomas Kopecky, a febbraio 4° al Mondiale di Bogense, ma di recente in crisi di risultati.

In questa categoria l’Italia avrebbe un ragazzo in grado di puntare dritto alla maglia di campione d’Europa. Parliamo di Jakob Dorigoni, un crossista che l’anno scorso si piazzò tre volte sul podio in Coppa del Mondo di categoria, peraltro mettendo la sua ruota davanti a quella di un certo Eli Iserbyt in una gara prestigiosissima come quella di Namur, e fu 5° ai Mondiali di Bogense. Il problema? Si è rotto lo scafoide in estate e ha tolto il gesso solo questo mercoledì. Purtroppo, dunque, difficilmente riuscirà a essere competitivo.

[embedit snippet=”adsense-articolo”]

luca.saugo@oasport.it

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Live Photo Sport

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità