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Corrado Barazzutti: “Non mi piace la nuova Coppa Davis, l’Italia punta al massimo. Sinner il più forte under 18 al mondo”
L’Italia si presenta con grandi ambizioni alla Caja Magica di Madrid dove dal 18 al 25 novembre si disputerà la Coppa Davis. La nostra Nazionale può essere una delle grandi outsider per la vittoria finale, il capitano Corrado Barazzutti è molto convinto dei mezzi dei propri ragazzi come traspare dalle dichiarazioni rilasciate al Corriere dello Sport: “Non mi piace il format della nuova Davis che ne esce solo svilita però siamo arrivati a Madrid molto motivati e proveremo a fare il massimo. C’è grande voglia di chiudere bene un anno straordinario per il tennis italiano. Dopo tanti successi in singolare, una bella prova di squadra sarebbe il massimo“.
Indubbiamente l’Italia non è la favorita della vigilia (questo ruolo sembra spettare alla Spagna padrona di casa) ma il leader della squadra pone in alto l’asticella: “Sicuramente puntiamo al massimo, possiamo e vogliamo sperare in un buon risultato. Però partiamo affrontando un girone non certo facile in una competizione che è un’incognita: così ristretta, con cinque partite da giocare in una settimana, conterà anche la condizione fisica che alla fine della stagione non può essere al massimo“. Gli azzurri esordiranno lunedì contro il Canada, un avversario molto ostico come ha evidenziato Corrado Barazzutti: “Shapovalov e Auger-Aliassime, se quest’ultimo si sarà ripreso dagli ultimi acciacchi, sono due giocatori giovani e ambiziosi, molto pericolosi. Giocheranno sicuramente loro adesso che Raonic si è tirato fuori. Dovremo dare subito il massimo”. Gli USA, l’altro avversario del girone, sembrano essere leggermente inferiori: “Sono però tutti grandi battitori, cosa che su un campo veloce come quello di Madrid può essere decisiva. Secondo me il capitano Fish punterà su Opelka e poi su Fritz o Querrey“.
Uno dei grandi assenti tra le fila dell’Italia è Jannik Sinner, reduce dal trionfo alle Next Gen ATP Finals ed entrato tra i migliori 100 al mondo, ma il CT ha le idee molto chiare: “Jannik è l’under 18 più forte al mondo, una risorsa fondamentale del nostro tennis del futuro prossimo, anche in chiave Coppa Davis. Per il resto l’ho già detto: ho parlato a suo tempo con lo staff del ragazzo, mi è stato risposto che il programma di Sinner prevedeva il torneo di Ortisei poi un periodo di riposo in vista della ripresa degli allenamenti, pensando a un 2020 che sarà sicuramente molto impegnativo per lui“. Matteo Berrettini e Fabio Fognini saranno i due titolari in singolare: “Matteo ha avuto una stagione lunga e faticosa, per sua fortuna ha dovuto giocare tante partite però è arrivato a Madrid con grande fiducia e spero che sappia recuperare mentalmente. Penso che Fognini sia dispiaciuto per la mancata qualificazione al Masters che lui pensava fosse alla sua portata, sicuramente dopo Montecarlo non sono arrivati i risultati che si aspettava però si sta allenando bene in questi giorni, a Madrid giocherà con grandi motivazioni“.
Barazzutti ha vinto la Coppa Davis da giocatore nel 1976 (l’unico trionfo della nostra storia) e non gradisce il nuovo format della storica competizione: “Una formula così particolare, con 18 squadre al via e tanti incontri in pochi giorni, a mio parere impoverisce una manifestazione importante coma la Coppa Davis. Con la formula tradizionale aveva il prestigio di un torneo del Grande Slam, così mi sembra più vicino a uno di categoria 250. Però va detto che i tempi cambiano, anche nello sport, e noi dobbiamo accettare le novità. Per questo sono anche curioso di vedere all’opera questa formula e spero sicuramente in un successo della Coppa Davis in termini di pubblico e di spettacolo“.
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Foto: Lapresse