Ciclismo
Da van der Poel a Van Aert: quando il ciclocross diventa una palestra imprescindibile per dominare anche su strada
Una sfida vista e rivista nelle ultime stagioni nel mondo del ciclocross, che ora si appresta ad essere uno scontro unico anche su strada. Purtroppo il confronto diretto in questo 2019 che ha lanciato entrambi ad altissimi livelli ancora non c’è stato, ma nel 2020 le occasioni non dovrebbero mancare: Mathieu van der Poel e Wout Van Aert, i due nuovi fenomeni del ciclismo internazionale.
La multidisciplinarietà ad oggi nelle due ruote è diventata fondamentale. Lo abbiamo visto nella pista, con, ad esempio in casa Italia, Elia Viviani e Filippo Ganna che dominano a livello internazionale nei velodromi, grazie alla preparazione eccezionale che arriva dalla strada. Discorso simile quando si va sul fuoristrada, nel dettaglio nel ciclocross: van der Poel e Van Aert, il primo olandese e il secondo belga, possono vantare un’infinità di titoli e, appena approdati nel mondo della strada, hanno iniziato a dar spettacolo senza soffrire minimamente il cambio.
Le classiche sono il palcoscenico ideale per chi arriva dal ciclocross. Caratteristiche simili peri i due: tantissimo fondo (distanze superiori ai 200 chilometri non fanno paura), resistenza eccezionale sugli strappi brevi e duri, oltre ad uno spunto veloce fuori dal comune (entrambi sono riusciti a vincere anche volate di gruppo contro velocisti molto più quotati). Da ora in poi in tanti proveranno ad emulare i due astro nascenti: il ciclocross potrebbe diventare una vera e propria palestra imprescindibile per andare a dominare su strada.
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gianluca.bruno@oasport.it
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