Formula 1
F1, Antonio Giovinazzi: “Il rinnovo con Alfa Romeo è un premio per i miei sforzi in questo campionato. Sul 2020…”
Quando il duro lavoro paga. Quando credere nei propri mezzi fa la differenza. Quando mantenere il proprio obiettivo ben nitido davanti agli occhi fa prendere le giuste scelte. Questo, in poche parole, è il riassunto degli ultimi mesi di Antonio Giovinazzi. Un pilota che è sbarcato da titolare nel delicatissimo mondo della Formula Uno in questo Mondiale 2019, con molti scettici e detrattori alle sue spalle.
Il pilota pugliese, invece, si è fatto forza delle difficoltà, non ha mai staccato a livello mentale nemmeno nei periodi più critici, ed ora può festeggiare sia il quinto, brillantissimo, posto nel Gran Premio del Brasile di Interlagos sia, soprattutto, una meritatissima conferma nel team Alfa Romeo in vista del prossimo campionato. Nessuno ha regalato niente a Giovinazzi, se lo è conquistato con le proprie forze e questo rinnovo di contratto è l’occasione giusta per una lunga chiacchierata con la prima firma di motorsport.com, Roberto Chinchero. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
Il pilota nativo di Martina Franca, esordisce spiegando come il suo imperativo in questo 2019 fosse solo uno: meritare la conferma in Alfa Romeo. “Era quello che volevo, anche perché la mia non è stata una stagione in discesa, ed in particolar modo nella prima parte ho dovuto affrontare diverse difficoltà. Volevo con tutte le mie forze la conferma, perché ho capito quanto sia importante il fattore esperienza in Formula 1, e credo che potrò affrontare il Mondiale 2020 con basi ben diverse rispetto a quelle di questa stagione. Nella seconda metà del campionato sono arrivati segnali importanti, ho capito che la direzione era quella giusta, ma non è stato semplice concretizzare il tutto in risultati”.
Un cambio di passo nella seconda parte di annata, dopo un avvio complicato anche per colpa dei due anni di inattività. “Onestamente, mi aspettavo di incontrare meno difficoltà, io mi sentivo pronto. Invece nelle prime gare ho faticato tantissimo, ho dovuto ritrovare gli automatismi, visto che non avevo praticamente corso per due anni. Rientrare in F1 non è stato per niente facile, in gara hai numerose cose da tenere sotto controllo, gomme, benzina, motore, non è semplice arrivare ad avere la padronanza della situazione, ci vuole tempo”.
Il rapporto con il compagno di scuderia Kimi Raikkonen non è stato tutto rose e fiori come spiega il pilota che, il 14 dicembre, spegnerà 26 candeline. “All’inizio non è stato facile. Al mio fianco ho trovato un campione del mondo, con un’esperienza enorme, un confronto non proprio semplice per un esordiente. Nella prima parte confrontare i risultati non mi ha aiutato. Però, allo stesso tempo, questa situazione è stata una grande opportunità, perché avendo un riferimento così importante mi ha fatto crescere molto, e devo ringraziare Kimi perché si è confermato un grande professionista ed una persona squisita”.
Non è facile, quindi, rimanere concentrati senza abbattersi in quei momenti, come conferma l’ex Sauber. “A inizio anno ci sono state situazioni in cui la fortuna non mi ha aiutato, avrei potuto ottenere il mio primo punto molto prima del GP d’Austria. Ci sono stati momenti difficili, non ero contento, ma la motivazione c’è sempre stata. La conquista del primo punto mi ha sbloccato, da quel momento in qualifica è andata molto bene, la performance è stata sempre in linea con Kimi e in diverse occasioni anche meglio. È stato fondamentale non perdere la motivazione nei momenti duri, non è semplice restare concentrati. La svola è arrivata nel weekend di Spa. Ovviamente l’errore nel corso dell’ultimo giro ha pregiudicato il bilancio del weekend, ma in quel fine settimana ho capito che potevo farcela. Il mio obiettivo era confermare un ottimo ritmo di gara, perché sapevo di essere a posto in qualifica, ma mancava quello”.
Grazie a tutto questo, e ad un finale di campionato in crescita, è arrivata la tanta attesa conferma. “Mi è stata comunicata per mezzo di due telefonate, prima Fred Vasseur (team principal Alfa Romeo ndr) poi Mattia Binotto (team principal Ferrari ndr), due momenti splendidi, anche se quello che ricorderò per sempre è di 12 mesi fa, quando mi fu comunicato che sarei stato pilota titolare Alfa Romeo nel 2019. Quella resta l’emozione più grande, in futuro vedremo”.
A questo punto il mirino è puntato verso un Mondiale 2020 che si annuncia interessante sotto molti punti di vista, soprattutto a livello di mercato piloti. “Se farò una buona stagione, diventerà il mio biglietto da visita. Mi preparerò al massimo possibile, non voglio lasciare davvero nulla al caso, devo far bene sul campo per fare in modo che siano i risultati a parlare per me”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse