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Formula 1
F1, GP Abu Dhabi 2019: Ferrari ancora una volta preceduta da Mercedes e Red Bull. Cavallino relegato al ruolo di terza forza
Le ultime qualifiche del Mondiale 2019 di F1 sono andate in archivio. Il circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi, ha emesso la sua sentenza: Lewis Hamilton e Mercedes padroni. Il campione del mondo, nel suo anno poco “prolifico” nel time-attack, ha voluto ad ogni costo ricorrere all’update delle statistiche nelle pole e il suo obiettivo l’ha centrato con la quinta p.1 in stagione e n.88 in carriera. Il britannico ha così posto fine ad una serie di 9 weekend di digiuno in questo senso. Serviva tornare a girare qui per riportare in auge la Stella a tre punte nel giro secco (111esima pole). Per le Frecce d’Argento è la conferma del feudo arabo nell’era ibrida: sempre in p.1 e, non fosse stata per la penalità comminata al finlandese Valtteri Bottas (sostituzione del motore e partenza dal fondo della griglia), sarebbe stata anche sesta prima fila consecutiva. “Carta canta” e non sono numeri a caso. Appare quindi scontato che Lewis possa portare a cinque i successi su questo tracciato domani, allungando la serie trionfale del team di Brackley.
It's the last pole lap we'll see until March ????
But it looks *really* cool under the lights ????
Go onboard with @LewisHamilton as he storms to pole in Abu Dhabi ????#AbuDhabiGP ???????? #F1 @pirellisport pic.twitter.com/GidWMh7O8E
— Formula 1 (@F1) November 30, 2019
E la Ferrari? Poca velocità e tante incertezze. Quest’ultimo appuntamento con l’attacco al tempo ha rappresentato un po’ la cartina di tornasole di una stagione piena di perplessità. In primis la prestazione in pista. La SF90 è tornata in versione “Dragster”. Tradotto: velocità notevole nei primi due settori e poi disastro nell’ultimo, caratterizzato da numerose curve medio/lente dove è importante avere tanto carico aerodinamico. Nel tratto guidato il monegasco Charles Leclerc e il tedesco Sebastian Vettel si sono ritrovati a guidare “sulle uova”. Emblematico il testacoda di Seb nel giro di lancio del Q1, quando si stava per lanciare nel suo primo tentativo. Ecco che la terza e quarta piazza del 22enne nativo del Principato e del teutonico, per via della penalizzazione a Bottas, pongono l’accento sulla Red Bull di Max Verstappen (secondo) più prestazionale. L’olandese, anch’egli, è stato decisamente più veloce nel famigerato t-3 e per i due alfieri del Cavallino Rampante c’è stato poco da fare.
CLASSIFICATION: END OF QUALIFYING
Lewis Hamilton takes his first pole position since the German Grand Prix ⏱️#AbuDhabiGP ???????? #F1 pic.twitter.com/0L1M2pfddZ
— Formula 1 (@F1) November 30, 2019
E poi il pasticcio dell’ultimo run del Q3. La Ferrari ha voluto giocarsi il tutto per tutto, facendo uscire i suoi due piloti negli ultimi scampoli del time-attack per avere a disposizione una pista leggermente più gommata. Un rischio, di fatto, poco calcolato, perché Vettel per un soffio non ha preso la bandiera a scacchi, mentre Charles ha assistito all’ultimo tentativo degli altri da una posizione “privilegiata” senza poter fare nulla. Si è parlato di poca cattiveria agonistica dei due, ma forse qui l’azzardo è stato di chi dai box ancora una volta non ha saputo stimare bene il tempo e il fattore “traffico”. Non si vuole essere tacciati di “ingegneri del minuto dopo”, ma qualche precauzione in più sarebbe il caso di prenderla.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse