Formula 1
F1, GP Abu Dhabi 2019: il grave problema di aerodinamica della Ferrari. Nel terzo settore un gap fra i 6 e gli 8 decimi dalla Mercedes
Superman aveva la kriptonite, Achille aveva il suo proverbiale tallone, la Ferrari ha le curve lente. Di cosa stiamo parlando? Delle vere e proprie nemesi che, si tratti di un supereroe, di una figura mitologia, o di una vettura di Formula Uno, mettono profondamente in crisi chi li affronta. La SF90, per andare maggiormente nello specifico, soffre tremendamente soprattutto un aspetto, ovvero le curve nelle quali serve un inserimento perfetto, laddove la potenza del motore non può fare la differenza.
Si è visto a Barcellona, nelle chicane del terzo settore del circuito del Montmelò, è stato ribadito a Montecarlo, l’epitome del circuito dominato dalle curve lente, è stato poi sottolineato in maniera clamorosa all’Hungaroring, con il suo T3 che assomiglia molto più ad un toboga che ad un circuito di Formula Uno. Il quarto, e forse più importante esempio di questo elenco, si è toccato con mano in queste prime due giornate del Gran Premio di Abu Dhabi.
Sul circuito di Yas Marina, infatti, la SF90 soffre in maniera quasi imbarazzante il tratto conclusivo (quello attorno al celebre hotel a forma di pesce), al quale arriva con circa 2-3 decimi di margine su Mercedes e Red Bull (sfruttando la propria potenza nei rettilinei precedenti) e nel quale perde ogni volta 5-6 decimi. Un gap che quasi non è spiegabile a questi livelli per una monoposto di prima fascia.
Di spiegazioni, invece, ce ne sono eccome. Una in particolare: la mancanza di carico aerodinamico verticale della Rossa. Un neo che la monoposto con il Cavallino Rampante si trascina sin dall’avvio del campionato e che, di volta in volta, non è stato possibile venire a capo. La SF90, come si è già visto in numerose occasioni, non riesce ad entrare nella giusta maniera nelle curve più lente, e nel T3 di Yas Marina ce n’è l’imbarazzo della scelta. Charles Leclerc e Sebastian Vettel se ne sono accorti a loro spese, perdendo centesimi su centesimi metro dopo metro, con una macchina che fatica a sterzare, ad essere maneggevole e che, quindi, compie più strada rispetto agli avversari laddove, invece, sarebbe richiesta maggiore precisione.
Nel breve volgere di circa 30 secondi, quindi, la Ferrari incassa oltre mezzo secondo di ritardo da Mercedes e Red Bull che, invece, nello stesso tratto volano come se fossero su due binati. Le Rosse sono nervose e imprecise e dilapidano con gli interessi il gruzzoletto che costruiscono nel T1 e T2. Lo si è visto ieri nelle prove libere, lo hanno amplificato le qualifiche oggi, lo si vedrà anche domani in gara, specialmente a livello di consumo delle gomme, che non rendono nel migliore dei modi con un assetto imperfetto.
Si annuncia un altro Gran Premio in salita per Charles Leclerc e Sebastian Vettel? I due piloti di Maranello sanno che molto della loro gara si giocherà sin dallo spegnimento dei semafori. Sul fronte del passo gara la situazione non sembra affatto negativa, ma il terzo settore di Yas Marina potrebbe rappresentare un fardello insormontabile per le SF90 che, quindi, rischiano di chiudere il campionato come lo avevano iniziato: soffrendo nelle curve più lente.
alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse