Formula 1

F1, GP Brasile 2019: i precedenti della Ferrari. 11 successi complessivi tra cui quello dell’ultimo titolo nel 2007 con Kimi Raikkonen

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Il Mondiale di Formula 1 è ormai alle battute conclusive, tra pochi giorni prenderà infatti il via il weekend del Gran Premio del Brasile 2019, penultimo round stagionale di un campionato già deciso in favore della Mercedes (costruttori) e di Lewis Hamilton (piloti). Il circus della Formula 1 gareggia in Brasile ininterrottamente dal 1972 (la prima edizione però non valse per il Mondiale), con il circuito di Interlagos alla periferia di San Paolo sede fino al 1980 e poi dal 1990 ad oggi mentre la pista di Jacarepaguá ha ospitato il Gran Premio verdeoro nel 1978 e dal 1981 al 1989. Nella graduatoria dei team più vincenti nel Paese natale di Ayrton Senna la Ferrari è seconda con 11 successi complessivi ad una sola vittoria dal record della McLaren con 12, mentre per quanto riguarda i piazzamenti sul podio la Rossa ha la possibilità di operare il sorpasso definitivo nei confronti del team di Woking questo fine settimana (al momento vantano entrambi 31 top3).

La scuderia di Maranello ha ottenuto la prima vittoria della sua storia in Brasile nel 1976 grazie all’austriaco Niki Lauda nella prova d’apertura di una stagione caratterizzata dal leggendario duello con James Hunt, per poi ripetersi nelle due edizioni successive (prima ad Interlagos, poi a Jacarepaguá) con l’argentino Carlos Reutemann. Dopo un ventennio di magra in cui sono arrivate solo le sporadiche affermazioni del britannico Nigel Mansell e del francese Alain Prost, il costruttore emiliano ha portato a casa due successi di tappa in tre anni nel 2000 e nel 2002 con Michael Schumacher senza riuscire però ad imporre in Sud America lo strapotere messo in mostra in quel primo lustro del Nuovo Millennio. Dopo lo slittamento della gara da aprile ad ottobre nel calendario per motivi meteorologici a partire dal 2004, l’appuntamento di San Paolo si è rivelato decisivo per ben cinque volte ai fini dell’assegnazione del titolo mondiale piloti con la Ferrari coinvolta in quattro occasioni.

La prima nel 2006, con Michael Schumacher all’ultima gara della carriera in Rosso autore di una rimonta magnifica fino alla quarta posizione dopo essere sprofondato all’ultimo posto per una foratura. Fernando Alonso vinse quel Mondiale (ipotecato due settimane prima a Suzuka grazie al ritiro del tedesco) con la Renault accontentandosi della seconda piazza alle spalle del padrone di casa Felipe Massa, che vinse alla guida della Ferrari per la prima volta in carriera davanti al proprio pubblico in Formula 1. Un anno dopo, nel 2007, andò in scena l’ultimo capitolo di un Campionato indimenticabile per i tifosi del “Cavallino”, con Kimi Raikkonen che si laureò Campione del Mondo per un solo punto nei confronti dei due piloti McLaren Lewis Hamilton (il quale aveva 17 punti di margine sul finlandese a due gare dalla fine) e Fernando Alonso (terzo in Brasile ad un minuto dalle Ferrari) trionfando ad Interlagos davanti al compagno di squadra.

Dodici mesi più tardi ancora grandi emozioni questa volta per il duello iridato tra Lewis Hamilton e Felipe Massa, con quest’ultimo vincitore della gara di casa (caratterizzata da continui stravolgimenti meteorologici) ma beffato nelle ultime centinaia di metri da un sorpasso del giovane britannico ai danni della Toyota di Timo Glock valevole per il quinto posto utile per difendersi in classifica dalla rimonta del brasiliano della Ferrari. L’ultimo gran finale che ha visto un pilota di Maranello protagonista risale al GP del Brasile 2012, in cui l’iberico Fernando Alonso provò in tutti i modi a ribaltare la situazione (che lo vedeva nettamente sfavorito alla vigilia) arrivando secondo dietro a Jenson Button ma non riuscendo a strappare il titolo dalle mani di Sebastian Vettel (coinvolto in un incidente al via ma poi capace di rimontare) con la Red Bull. Il tedesco, passato dal team austriaco a quello italiano nel 2015, ha in seguito regalato alla Ferrari l’ultimo successo in terra brasiliana precedendo la Mercedes di Bottas nel 2017.

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