Formula 1
F1, Pagelle GP Stati Uniti 2019: Bottas vince con merito, Hamilton e Verstappen danno tutto, Ferrari in affanno
Valtteri Bottas vince il Gran Premio degli Stati Uniti 2019 di Formula Uno (clicca qui per la notizia) e dimostra di essere tornato ai fasti di inizio stagione. La gara del Circuit of the Americas non passerà alla storia per le emozioni, pochine, ma ha regalato spunti importanti. Lewis Hamilton ci prova fino in fondo e vince il suo sesto titolo, mentre la Ferrari affonda sotto diversi punti di vista. Andiamo, quindi, a consegnare le pagelle della prova di Austin.
PAGELLE GP STATI UNITI 2019 – F1
Lewis Hamilton (Mercedes) 10: non tanto per oggi, ma per una annata da vero dominatore. Raramente si è visto un titolo mai in discussione come quello del 2019. Oggi l’inglese lo ha suggellato con una prova ai limiti dell’eroico. Partiva quinto e voleva chiudere degnamente. Per un soffio non va addirittura a vincere con le gomme finite e un pit-stop in meno degli altri. Sesto titolo. Non ci sono altre parole da aggiungere.
Valtteri Bottas (Mercedes) 10: weekend perfetto. Pole position e successo in gara. Il finlandese chiude il suo campionato come l’aveva iniziato, ovvero vincendo e dando ottime dimostrazioni di forza. Oggi non lascia scampo a nessuno e merita ampiamente il trionfo.
Mercedes 10 e lode: un dominio che non ha limiti. Sei titoli costruttori consecutivi, record pareggiato con la Ferrari 1999-2004. Sesto titolo piloti di fila, nuovo primato assoluto. Il team di Brackley è uno schiacciasassi. Non sbaglia mai una mossa. Ha una capacità di trovare sempre stimoli davvero cannibalesca, e ogni anno allestisce una vettura che vola, lima i difetti dell’anno precedente e non rompe mai. Invincibili.
Charles Leclerc (Ferrari) 5.5: chiude in un anonimo quarto posto a quasi un minuto. Gara e weekend da dimenticare. Ieri il ko del motore, oggi un ritmo che non si è mai visto. In partenza viene subito infilato da Hamilton, quindi perde circa un secondo al giro fino al cambio gomme. Nella seconda parte limita i danni, ma un passo indietro davvero notevole per il monegasco.
Sebastian Vettel (Ferrari) 5: inizia con una brutta partenza nella quale perde posizioni a raffica e stabilità della vettura. Si ritrova in un amen addirittura in settima posizione e non ha modo di recuperare terreno nemmeno su Ricciardo. La sua gara si conclude dopo soli 8 giri con la sospensione ko. Davvero una domenica da cancellare per il tedesco.
Max Verstappen (Red Bull) 7.5: lui le prova tutte. Al via supera Vettel e si mette alla caccia di Bottas, ma le gomme non lo facilitano. Prova le due soste, tenta la rimonta rabbiosa nel finale, ma oggi proprio non poteva fare di più. Un podio importante, nonostante tutto.
Alexander Albon (Red Bull) 7: senza il botto al via con Sainz poteva precedere anche Leclerc. Si ritrova ultimo ma, piano piano, conclude quinto. Ennesima dimostrazione che il team di Milton Keynes non ha sbagliato scegliendo il thailandese.
Daniel Ricciardo (Renault) 7.5: probabilmente la migliore versione dell’anno dell’australiano. Un sesto posto incoraggiante per il finale del suo anno, per provare a gettare basi più solide verso il 2020.
Lando Norris (McLaren) 7: ottimo settimo posto e primato interno. L’inglesino sta chiudendo il suo anno da rookie con conferme su conferme. Talento cristallino.
Carlos Sainz (McLaren) 6.5; il contatto al via con Albon forse lo ha limitato, ma l’ottavo posto, da doppiato, non può certo farlo sorridere, contando che Norris era davanti.
Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) 4.5: mai competitivo in questi tre giorni, con una vettura che continua a fare passi indietro. Chiude 14esimo e con l’unica soddisfazione di avere preceduto il compagno di team in qualifica.
Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) 4.5: come per Giovinazzi. Gara e weekend davvero grigi. Chiude 12esimo ad un giro. Male.
Sergio Perez (Racing Point) 7: rovina il suo GP con la penalità di venerdì che lo costringe a scattare dalla pit-lane. Nonostante tutto rimonta e chiude decimo. Ennesima prova di forza in gara per lui.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse