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Giro d’Italia 2020, sfuma il sogno di Davide Rebellin. La Epowers si è sciolta prima di nascere

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Sfuma la possibilità di vedere in gara il nuovo team di Davide Rebellin. Il veneto, infatti, era stato ingaggiato dalla Epowers Factory Team, formazione Professional che faceva capo a due imprenditori ungheresi, Tamas Pocze e Zoltan Hering.

I soldi da mettere nell’operazione erano tanti, visto che il team faceva parte del progetto statale quinquennale da 450 milioni di euro con obiettivo di partecipare al Giro d’Italia. Rebellin era stato coinvolto come uomo simbolo, mentre anche Andrea Tafi doveva avere un ruolo e a Budapest erano andati a trattare anche personaggi come Gianni Savio, Ivan Basso e Alberto Contador. La squadra doveva essere composta di 20 corridori (9 italiani) e 15 persone dello staff, tutte del nostro Paese, per un budget di 4 milioni e mezzo di euro. Questi soldi non sono mai arrivati, e all’UCI la pre-iscrizione aveva incontrato tanti stop. Il progetto doveva essere “di Stato”, con coinvolgimento di politici locali influenti e vicini a Viktor Orban.

Si sperava anche di far entrare due sponsor, la MVM (compagnia elettrica magiara) e la Wizz Air, ma giovedì sera il progetto è stato fermato e i soldi a esso destinati sembra siano prossimi ad andare in parte al Giro d’Ungheria e in parte al progetto elettrico di Epowers.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Gianluca Santo

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