Judo
Judo, Grand Slam Osaka 2019: Fabio Basile guida un’Italia con tante assenze, Giappone presente in grande stile
Ci siamo. Da domani fino al 24 novembre ad Osaka (Giappone) andrà in scena il Grand Slam di judo e sul tatami nipponico ci si aspettano match di alto contenuto tecnico, con 94 nazioni rappresentate ed oltre 500 atleti. La stagione 2019 volge però al termine e l’idea di molti è già proiettata al Masters di Qingdao (12-14 dicembre), torneo riservato esclusivamente ai primi 36 atleti di ciascuna categoria nel ranking mondiale con l’unica eccezione legata a due posti extra garantiti alla Cina in qualità di Paese ospitante. La partecipazione al Masters di fine anno è fondamentale anche in ottica qualificazione olimpica a Tokyo 2020, dato che vengono messi in palio la bellezza di 1800 punti per il vincitore (1260 per il secondo, 900 per i terzi ecc…)
Guardando proprio a questo appuntamento, la partecipazione dell’Italia è piuttosto scarna ad Osaka, ovvero solo cinque atleti. Elios Manzi (-60 kg), Fabio Basile e Giovanni Esposito (-73 kg), Edwing Gwend (-63 kg) e di Alice Bellandi (-70 kg) i prescelti. Ci si aspetta, in questo senso, un colpo di coda dal campione olimpico a Rio 2016 nei -66 kg, impegnato come detto nei -73kg, che ha preso parte a pochi eventi quest’anno per via di un infortunio. La sconfitta al primo turno nel Grand Slam di Abu Dhabi, dal kazako Smagulov, non è stato certo un toccasana per Basile. Le qualità dell’atleta non sono in discussione, ma è chiaro che ora servono punti importanti per il ranking olimpico della specialità.
In realtà avrebbe dovuto far parte di questa spedizione in terra nipponica anche Maria Centracchio nella categoria dei -63 kg. L’azzurra, infatti, ha dovuto rinunciare all’appuntamento per la rottura del menisco del ginocchio. Da stabilire tempi di recupero e di riabilitazione completa per tornare a gareggiare, ma la sua stagione 2019 si può ritenere chiusa in anticipo.
Non ci voleva ma tornerai più forte!
Rottura del menisco per @marycentracchio, in bocca al lupo per una pronta guarigione! ????#ItaliaTeam @FijlkamOfficial pic.twitter.com/HnRgDEkffU
— ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it) November 19, 2019
“Partiamo con 5 atleti motivati alla ricerca di una medaglia importante nel torneo più difficile del mondo. La qualificazione è un percorso lungo e molto complicato, bisogna affrontare il fitto calendario con intelligenza e ovviamente con un po’ di rischio. Il volume di lavoro che proponiamo, i numerosi viaggi, il calo peso e la competizione necessitano anche di periodi di riposo che sono parte integrante dell’allenamento. Non si può dunque pensare di affrontare ogni gara proposta ed è per questo che con gran parte della prima squadra si è deciso di saltare questo appuntamento e preparare al meglio il Master top 36 a metà dicembre”, ha dichiarato il coach Francesco Bruyere (fonte: fijlkam.it). Pertanto, non vedremo all’opera Odette Giuffrifa e Manuel Lombardo, in grande evidenza nell’ultimo periodo, ricordando il trionfo del giovane judoka italiano ad Abu Dhabi (-66 kg) e il secondo posto dell’azzurra nei -52 kg nella stessa sede.
Una rassegna quella di Osaka che si presenta, comunque, molto interessante in casa giapponese, perché andrà in scena una specie di “Trial”. La selezione del Sol Levante, infatti, schiererà ben 4 atleti per categoria, potendo contare sui migliori rappresentati della disciplina e la vittoria dello Slam potrebbe valere il pass per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Da segnalare, però, l’assenza del campione del mondo dei -73 kg Shohei Ono, impossibilitato a prendere parte alla “festa nipponica” a causa di un infortunio. Per lui, dunque, tutto è rimandato alla prossima stagione.
Vi sarà poi il ritorno di Saeid Mollaei, judoka dell’Iran della categoria dei -81 kg. Negli ultimi Mondiali di Tokyo, Mollaei era stato “invitato” dalle autorità governative iraniane a ritirarsi per il match contro l’israeliano Sagi Muki, per motivazioni politiche. L’atleta però ha continuato, giungendo fino alla semifinale, denunciando tutto quello che poteva, comprese le minacce arrivate alla sua famiglia in caso di mancato rispetto dell’ordine, per poi chiedere asilo politico in Germania. Da qui, la squalifica dell’Iran, motivata da “gravi violazioni della carta olimpica e delle norme della Federazione”. Per questa ragione il judoka sarà al via con la bandiera dell’IJF da rifugiato.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: IJF