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MotoGP, analisi Test Valencia 2019: Ducati misteriosa ma certamente soddisfatta degli aggiornamenti

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E’ un Andrea Dovizioso sornione ma decisamente positivo quello che esce dalla due giorni di test MotoGP a Valencia. Al Ricardo Tormo si è appena chiusa definitivamente la stagione 2019 ma team e piloti sono restati in loco qualche giorno extra per avere un primissimo assaggio dei pezzi in vista del prossimo campionato.

La prima giornata è andata davvero bene sotto ogni punto di vista, il forlivese si è fermato in quarta posizione e ha deciso di incentrare la gran parte del proprio lavoro sul nuovo telaio portato da Borgo Panigale. Un elemento definito “interessante” e, conoscendo quanto poco si sbottoni il Dovi su argomenti molto delicati come questo, la sensazione è quella che dietro le righe ci sia davvero grande entusiasmo per qualcosa che doveva assolutamente funzionare e ha risposto positivamente.

L’ultima parte di stagione è stata una sorta di calvario per tutti gli uomini in rosso, i rivali di Yamaha si sono fatti via via sempre più competitivi e le uniche luci che sono state in grado di brillare per Ducati sono state probabilmente proprio solamente i due piloti Dovizioso e Jack Miller, rispettivi capitani del team ufficiale e quello Pramac. Questo il motivo che aveva aumentato l’importanza di ritrovare fin da subito delle buone sensazioni così da potersi lanciare nell’inverno con un piglio ben diverso.

Purtroppo i test di Danilo Petrucci sono finiti anzitempo con una tendinite che ne ha limitato pesantemente il lavoro già nella giornata di martedì e gli ha impedito del tutto di scendere in pista ieri. Questo ha significato un enorme lavoro extra per Dovizioso e lo stesso Miller, con Michele Pirro che si è rivelato come sempre una carta utilissima per accumulare dati e chilometri in favore del proprio team. La giornata di ieri è stata certamente meno brillante in termini cronometrici ma il motivo è stato semplicemente il disinteresse di base di tutti di andare a cercare la massima prestazione per concentrarsi sui dati raccolti e cominciare già il certosino lavoro invernale di messa a punto. L’atavico problema di percorrenza e di chiusura ottimale della curva deve essere fortemente limitato se si vorrà riuscire a dare del filo da torcere a Marc Marquez e alle Yamaha ma i nuovi pezzi hanno funzionato.

Interessanti a tal proposito saranno i prossimi test a Jerez, in quanto il Ricardo Tormo non è il tracciato più adatto per capire quali siano i reali valori in campo.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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