MotoGP

MotoGP, le cause della riscossa Yahama. Valentino Rossi gongola, il timore di Marquez per il 2020

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Archiviato il trittico asiatico con il successo di Maverick Viñales a Sepang, il Motomondiale si trasferisce nuovamente in Europa per il Gran Premio della Comunità Valenciana 2019, ultima tappa della stagione prima di cominciare a pensare al 2020 con i test invernali. L’ultimo terzo del campionato ha messo in evidenza una Yamaha in grande spolvero capace di essere molto competitiva mediamente su tutte le piste sia con il team ufficiale che con il Team Petronas. La recente vittoria di Viñales rappresenta la definitiva certificazione dello step evolutivo compiuto dalla scuderia di Iwata, diventata ormai a tutti gli effetti il punto di riferimento indiscusso almeno in qualifica.

4 pole-position negli ultimi 6 round distribuite equamente tra lo spagnolo Viñales ed il francese Fabio Quartararo rappresentano un ruolino di marcia molto interessante in casa Yamaha se si considerano anche i secondi posti di Franco Morbidelli in Giappone e di Valentino Rossi a Silverstone. La crescita prestazionale della casa dei tre diapason ha portato a turno uno tra Quartararo e Viñales a lottare per la vittoria nelle ultime 6 gare fino all’ultimo giro ad eccezione di Aragon in cui Marc Marquez si è rivelato ancora una volta semplicemente di un’altra categoria. A questo punto manca solo uno step evolutivo per quanto riguarda la potenza del motore per provare davvero a mettere in discussione il dominio di Marc Marquez nel 2020.

Attualmente i piloti Yamaha più attrezzati e competitivi sono Maverick Viñales e Fabio Quartararo (l’anno prossimo avrà a disposizione una M1 ufficiale), sulla carta gli sfidanti più credibili di Marquez in ottica iridata, ma attenzione anche al nove volte campione del mondo Valentino Rossi. Il nativo di Tavullia ha patito nelle ultime settimane un decadimento prematuro ed eccessivo della gomma posteriore in gara perdendo di conseguenza molto terreno, ma l’ultima uscita di Sepang è stata molto incoraggiante da questo punto di vista. Il “Dottore” ha disputato un Gran Premio in crescendo in cui solo l’incredibile potenza del motore Ducati a disposizione di Dovizioso non gli ha permesso di completare il sorpasso valevole per il terzo gradino del podio. Se Rossi fosse riuscito a risolvere definitivamente il problema di degrado al posteriore allora potrebbe pensare di lottare con più continuità per il podio anche nel 2020 con questa Yamaha.

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Foto: Lapresse

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