MotoGP
MotoGP, Test Valencia 2019: due giorni di lavoro intensi per provare a rincorrere Marquez sin da subito
Pensavate che la stagione della MotoGP fosse già conclusa? Assolutamente no. Da domani, infatti, team e piloti saranno nuovamente di scena, sempre sul circuito di Valencia dove ieri si è disputato l’ultimo appuntamento del campionato, per due giorni di test di capitale importanza (clicca qui per il programma completo e come seguire in tv l’evento). Vedremo in azione, finalmente, le prime moto in edizione 2020, iniziando a gettare le basi verso l’annata ventura.
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I test di Valencia si disputeranno dopo l’annuncio-shock dell’addio alle corse di Jorge Lorenzo con la Honda, quindi, che dovrà riassestarsi e puntare solamente sul lavoro di Marc Marquez. La scuderia giapponese, a rigor di logica, non dovrebbe presentare novità clamorose (si penserà ai dettagli), avendo per le mani una moto che non sembra avere punti deboli pensando allo stile di guida dello spagnolo, mentre per quanto riguarda Cal Crutchlow e Johann Zarco del team LCR gli sforzi serviranno per far progredire un feeling che in questi mesi si è visto troppo poco.
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Le novità più succose (contando che comunque i veri e propri pacchetti di aggiornamenti si vedranno a Sepang a febbraio) si dovrebbero vedere in casa Yamaha e Ducati. Per quanto riguarda la casa di Iwata i quattro piloti vivranno due giorni di test molto diversi tra di loro. Maverick Vinales cercherà di trasportare l’ottimo feeling attuale anche nella versione 2020, Fabio Quartararo farà il suo esordio su una M1 ufficiale, mentre Valentino Rossi e Franco Morbidelli inizieranno a capire come affrontare i problemi di guida legati l’usura eccessiva della gomma posteriore.
Per quanto riguarda la moto di Borgo Panigale, invece, i quattro portacolori cercheranno di capire come la nuova moto risponderà nella percorrenza di curva, atavico problema per la moto tinta di rosso. Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, inoltre, confidano in un miglioramento del comportamento rispetto alla GP19 sul consumo della gomma, con una mescola Michelin che li ha messi in difficoltà troppo spesso.
Passando alla Suzuki Alex Rins e Joan Mir lavoreranno per far progredire una moto già buona, ma che in questo campionato non ha messo in mostra la crescita che tutti si attendevano. Sul fronte Aprilia e KTM, invece, i miglioramenti dovranno essere ben più corposi. Le due scuderie, infatti, hanno quasi sempre chiuso la griglia, con moto assolutamente lontane dalla competitività. Per il team italiano Andrea Iannone e Aleix Espargarò dovranno sfruttare ogni minuto a disposizione per indirizzare i lavori, mentre in KTM la potenza economica dovrà fare rima con efficacia, dopo un 2019 quanto mai deludente.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Valerio Origo