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Nuoto, Coppa del Mondo 2019: Morozov e Campbell trionfano nella classifica generale dell’anno più discusso della competizione

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L’ottava e ultima tappa di Doha ha chiuso la stagione di Coppa del Mondo di nuoto 2019, svoltasi per metà in vasca corta e per metà in lunga, e ha incoronato come vincitori della competizione il russo Vladimir Morozov, già campione nel 2016 e nel 2018, e l’australiana Cate Campbell, che riporta nella terra dei canguri un titolo che, al femminile, mancava dal 2008.

Al termine di questa edizione numero trentadue, numerosi sono gli spunti interessanti sia dal punto di vista di chi è stato effettivamente protagonista di questa competizione e sia di tutti coloro che l’hanno praticamente disertata.

Nell’anno zero della rivalità con la nascente International Swimming League, la rassegna iridata itinerante ufficiale della FINA ha visto diminuire di tappa in tappa il numero degli atleti di spicco in vasca e, naturalmente, il livello medio delle gare. L’incredibile interesse economico mosso dalla nuova competizione, creata dal magnate ucraino Konstantin Grigorishin, ha attirato infatti le attenzioni dei principali atleti mondiali che hanno visto in essa la possibilità di monetizzare finalmente le loro prestazioni e di gareggiare in un format tutto nuovo, con un livello medio del lotto partenti sempre elevato.

La FINA si è ritrovata quindi a veder nuotare, nelle proprie manifestazioni, quasi esclusivamente quegli atleti polivalenti che avevano in ambizione la vittoria della classifica generale, con zero record del mondo siglati nell’annata terminata.

Al termine della stagione appena conclusa sarà quindi interessante capire come si muoverà la Federazione Internazionale che dovrà decidere se continuare su questa strada o creare un parallelismo simile a quello americano tra Swimming Series e competizioni federali, magari supportando l’ISL e garantendosi una maggiore partecipazione degli atleti ma, di contro, un minore riscontro economico.

In questa edizione 2019 non è mancato qualche nuotatore capace di affrontare entrambe le competizioni al massimo livello, con il caso eclatante del russo Vladimir Morozov che ha saputo trionfare nella classifica generale della Coppa del Mondo e guidare al tempo stesso al meglio la propria formazione degli Energy Standard nell’ISL. Il russo, dopo un’estenuante lotta con il lituano Danas Rapsys, mago delle subacquee e capace di conquistare moltissimi punti nelle prime quattro tappe nuotate in vasca corta, ha trionfato grazie alla sua incredibile velocità di punta che gli ha permesso di dominare tutte le distanze brevi dello stile libero e del dorso e di dire la sua anche in qualche sprint a delfino ed a rana.

Se Morozov partiva con i gradi del favorito al maschile, non si può certo dire lo stesso dell’aussie Cate Campbell che ha interrotto il duopolio Sjostrom-Hosszu, che aveva cannibalizzato le ultime otto edizioni della competizione, riuscendo nell’impresa di sconfiggere l’ecletticità della magiara grazie ad un dominio pressochè totale della velocità, soprattutto a stile libero, e ad uno standard prestazionale sempre elevato che le hanno permesso di ottenere i punti bonus messi in palio per le migliori prestazioni di ogni tappa.

A Doha sono stati infatti proprio i quattro grandi protagonisti di questa edizione ad ottenere i migliori risultati con la Hosszu capace di vincere 100 e 200 farfalla, 200 e 400 misti e con gli altri tre capaci di dominare le distanze dello stile libero, con Rapsys imbattibile nei 200 e nei 400, Cate Campbell nei 50 e 100 al femminile e Morozov nelle due gare brevi al maschile e nei 50 dorso.

L’edizione della Coppa del Mondo 2019 passa quindi in archivio con Russia e Australia che riportano in patria l’ambito trofeo e con i pronostici per una stagione ad alti livelli di questi atleti che saranno subito verificati negli ormai prossimi Europei in vasca corta e, allargando l’orizzonte, in quell’Olimpiade giapponese in cui tutti gli obiettivi e i sogni dei principali nuotatori mondiali andranno di fatto a confluire.

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Foto: LaPresse

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