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Nuoto, una 4×100 azzurra ambiziosa verso Tokyo 2020. Obiettivo medaglia dopo la beffa mondiale

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Dopo l’amaro quarto posto, a soli diciassette centesimi dal podio, ottenuto durante l’ultima rassegna continentale svoltasi a Gwangju dal 12 al 28 Luglio 2019, la staffetta veloce italiana, da sempre uno dei punti di forza del nuoto azzurro, si è già fissata come obiettivo una medaglia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

La 4×100 stile libero maschile che, insieme alla 4×200 sl e alla 4×100 mista mixed (staffetta composta da due uomini e due donne schierati a discrezione dei tecnici uno per ogni stile senza alcun tipo di vincolo) ha già ottenuto il pass per le Olimpiadi del Sol Levante, potrà contare su un livello medio degli atleti molto alto, che porterà ad una competizione interna fondamentale per il raggiungimento di grandi risultati.

La formazione ad oggi è infatti tutt’altro che decisa e, a differenza di quanto magari accade con la 4×200, il lotto degli atleti con un personal best all’altezza di una finale olimpica è di certo numeroso.

Al momento, alla luce di personale ed esperienza internazionale, l’italo-canadese Santo Yuto Condorelli è, anche grazie alle sue eccellenti doti nel fondamentale della partenza da fermo, il candidato numero uno ad aprire una staffetta con cui avrà voglia di andare a conquistarsi quella medaglia olimpica che quattro anni fa gli sfuggì per soli 3 centesimi nella finale della gara individuale in cui stabilì anche il suo attuale record di 47.88 nella distanza. Ricordiamo che all’epoca il classe 1995 difendeva ancora i colori del Canada.

Parlando di esperienza internazionale e prestazioni di livello, quartetto tricolore non potrà probabilmente fare a meno della grinta dell’uomo che ha saputo prendersi la velocità italiana sulle spalle nell’era post-Magnini e che, ad oggi, rappresenta ancora un pilastro del nuoto veloce azzurro, quel Luca Dotto campione europeo nella distanza a Londra nel 2016 e detentore di un 47.96 targato 21 Aprile 2016 che in pochi altri possono vantare. Il capitano azzurro, sempre presente nelle staffette importanti degli ultimi anni, vorrà di certo esserci e di sicuro tenterà di tornare sui livelli del 2016 per riuscirci.

Il terzo grande candidato ad essere uno dei protagonisti della staffetta, nonostante un’ultima annata sotto le attese anche a causa di qualche infortunio, è di certo il campione europeo in carica Alessandro Miressi, detentore dell’attuale record italiano della distanza in 47.92 fatto segnare il 14 Agosto 2018 ai Campionati Assoluti di Roma appena una settimana dopo aver ottenuto il titolo continentale a Glasgow, al quale si chiederà probabilmente di chiudere la gara come fatto in occasione degli ultimi Mondiali coreani.

Dietro i tre uomini capaci di nuotare in carriera sotto i 48 secondi nella distanza singola, ne scalpitano altrettanti che hanno già avuto occasione di mettersi in mostra con le staffette azzurre agli ultimi appuntamenti internazionali. Se il campione italiano Manuel Frigo, che vanta un personale di 48.53 ma che nella finale iridata ha saputo siglare uno stratosferico 47.29 lanciato, si candida ad essere il quarto titolare, tuttavia una menzione speciale va riservata anche per Lorenzo Zazzeri (48.78), Ivano Vendrame (48.68) e quell’Alessandro Bori, entrato in vasca solo per le batterie al Mondiale coreano per poi essere sostituito in finale da Dotto, capace comunque di siglare un notevole 48.49 lanciato, che di certo tenteranno fino all’ultimo di entrare all’interno della squadra, anche solo come riserve.

Più indietro per motivi assai diversi si trovano invece in questo momento Marco Orsi, che deve fare i conti con l’età che avanza e un fisico che non è più quello di un tempo, e il record-man italiano dei 50 stile libero Andrea Vergani, ancora non performante sulla doppia vasca.

L’Italia arriverà a Tokyo 2020 quindi con un’ottima formazione ma dovrà fare i conti con la Gran Bretagna di Duncan Scott, Ben Proud e James Guy, campionessa iridata in carica della 4×200, con la temibile Russia del terribile Kliment Kolesnikov, del numero uno della classifica di Coppa del Mondo Vladimir Morozov e di Vladislav Grinev, capace di nuotare la miglior prestazione di sempre nel circuito maggiore proprio nello scorso week-end in 47.78, con l’Australia del campione olimpico in carica Kyle Chalmers e del plurimedagliato mondiale Mack Horton, con il temibile Brasile di Bruno Fratus, argento mondiale in carica, e Marcelo Chierighini e, ovviamente, con gli Sati Uniti campioni del mondo in carica del veterano Nathan Adrian e dell’attuale fenomeno del nuoto mondiale Caeleb Dressel che di certo vorrà entrare nella storia dei Giochi Olimpici giapponesi con quante più medaglie d’oro possibili.

L’Italia si presenterà perciò ai nastri di partenza delle Olimpiadi estive come una squadra di assoluto livello, qualsiasi sarà il quartetto selezionato dal ct Cesare Butini, ma dovrà fare i conti con almeno altre cinque staffette di caratura assoluta, in una finale che, come ai Mondiali coreani in cui dietro a Stati Uniti e Russia quattro squadre si classificarono in pochi decimi, sarà tiratissima e di un livello di competitività senza precedenti in una vasca olimpica.

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Foto: Lapresse

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