Sci Alpino
Sci alpino, Coppa del Mondo Levi 2019: Moelgg l’eterno giovane, Vinatzer il nuovo che avanza, ma per l’Italia dello slalom il podio resta lontano
Come quantità di buone prestazioni non è stato certo un weekend esaltante quello dell’Italia negli slalom di Coppa del Mondo di Levi, i primi stagionali, peraltro su una pista, la Levi Black, tradizionalmente sfavorevole ai colori azzurri.
Solo tre nostri rappresentanti si sono qualificati per la seconda manche dei due slalom, sabato quello femminile e ieri quello maschile. Martina Peterlini lo ha fatto piazzandosi ventunesima nella prima metà della gara riservata alle donne e poi al traguardo è arrivata ventiseiesima portando a casa i suoi primi punti in Coppa. Manfred Moelgg e Alex Vinatzer hanno terminato la prima manche dello slalom maschile in sesta e tredicesima posizione per poi chiudere la gara rispettivamente decimo e tredicesimo.
Moelgg ha ottenuto il suo 119° piazzamento tra i primi dieci in una gara di Coppa del Mondo, solo Alberto Tomba con 127 è riuscito a fare di meglio: per il 37enne di San Vigilio di Marebbe è la certificazione di una longevità e di una costanza di rendimento con pochi eguali. Vinatzer non è andato molto lontano dalla top 10, e di conseguenza dal compagno di squadra, 13 centesimi, ma quella zona ormai per il 20enne gardenese non è lontana perché è dall’anno scorso che in ogni gara mostra miglioramenti. Peterlini ha finalmente ottenuto il giusto premio per la sua ottima sciata, ma questo deve essere solo il primo passo per la 22enne trentina di Rovereto.
Da rivedere tutti gli altri, in particolare Lara Della Mea, che ha completamente bucato la prima manche, ed Irene Curtoni, francamente non competitiva nelle condizioni attuali di forma, mentre sprazzi di classe sono arrivati da Anita Gulli, che ha fatto una buona parte di prima manche prima di combinarne di tutti i colori, male Marta Rossetti e soprattutto Roberta Midali. Tra gli uomini sono apparsi in grande difficoltà gli altri due veterani Giuliano Razzoli e Stefano Gross, oltretutto con tanto di inforcata da parte di quest’ultimo, Simon Maurberger invece è stato addirittura il migliore tra primo e secondo intermedio prima di perdersi completamente. Niente più che discreto il rientrante Tommaso Sala, male Federico Liberatore e Fabian Bacher, malissimo Riccardo Tonetti.
Lo slalom è sicuramente la specialità dello sci alpino in cui l’Italia accusa la crisi maggiore, specie tra le donne naturalmente, ma anche tra gli uomini il podio manca da più di due anni e mezzo. Non possiamo pretendere che i veterani come Moelgg e gli altri tirino la carretta in eterno in attesa che crescano i giovani: gli acciacchi per loro sono tanti e qualcuno è già pronto a prendere il loro posto tra non molto, su tutti ovviamente Vinatzer, ma anche Della Mea e ovviamente Peterlini, però servono altre opzioni per far crescere una specialità che dà troppo tempo nel migliore dei casi dà soddisfazioni col contagocce, nel peggiore non ne dà per niente.
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massimiliano.valle@oasport.it
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Foto: Fisi / Pentaphoto