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Sci alpino, Dominik Paris e l’ultimo ostacolo da risolvere: entrare in forma sin da inizio stagione

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Dominik Paris nella sua carriera ormai più che decennale in Coppa del Mondo ha ottenuto grandissimi risultati, ma curiosamente quasi tutti li ha concentrati nel periodo post-natalizio.

Il 30enne altoatesino della Val d’Ultimo ha infatti conquistato 32 podi in Coppa, 34 con l’oro e l’argento conquistati in carriera ai Mondiali, ma prima di Natale ne ha ottenuti solo sette. Per non parlare delle vittorie: 17 totali, compreso l’oro iridato in superG dell’anno scorso, una sola nella prima parte della stagione, a Lake Louise nel 2013. La cosa può essere parzialmente spiegabile dalla presenza in quel periodo dell’inverno agonistico di due piste a lui ostiche come Beaver Creek e Val d’Isere: sulla Birda of Prey l’unico podio l’ha conquistato in superG l’anno scorso, anche nella località francese della Savoia è stato una sola volta tra i primi tre ma sulla vecchia Oreiller-Killy, a lui più favorevole, non sulla Face de Bellevarde.

È meno spiegabile che i podi e le vittorie latitino su due piste in teoria adattissime alle sue caratteristiche come Lake Louise e soprattutto sulla Saslong della Val Gardena, che lo ha visto terzo in discesa e secondo in superG nel 2014 e poi… basta. È evidente che la sua preparazione, che solitamente d’estate prevede pochissimi giorni sugli sci rispetto ad altri e invece molto lavoro a secco, lo fa entrare in piena forma a partire dalle gare di Bormio, eppure c’è un grosso tabù che Domme non ha ancora sfatato, anche se vi si gareggia a gennaio: il Lauberhorn di Wengen, dove non ha mai fatto meglio del quarto posto nel 2016.

Sia come sia, nella classifica della Coppa di discesa dell’anno scorso hanno fatto la differenza per Paris il dodicesimo posto a Beaver Creek, il dicassettesimo in Val Gardena e l’undicesimo a Wengen rispetto al vincitore del trofeo di specialità Beat Feuz lo svizzero nelle stesse gare è stato infatti primo, terzo e secondo e in tutta la stagione non ha mai fatto peggio del sesto posto. Tenuto conto che Paris ha mancato la doppietta di coppe di discesa e di superG per soli 20 punti questi risultati sono stati fondamentali per l’assegnazione del trofeo di discesa. Pertanto l’ultimo passo da compiere da Paris per conquistare il titolo che ancora gli manca è acquisire ancora più continuità rispetto all’anno scorso.

 

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massimiliano.valle@oasport.it

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Foto: Fisi / Pentaphoto

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