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Ciclismo
VIDEO Davide Cassani: “Nibali ha in testa le Olimpiadi, il Mondiale 2020 sarà il più duro degli ultimi 30 anni”. E su pista, Ganna, Viviani e i giovani….
Davide Cassani, CT della Nazionale italiana di ciclismo, si proietta sulla stagione 2020 tra Olimpiadi e Mondiali.
Partiamo dagli ultimi trionfi della pista, che grazie a lei ed al lavoro di tutti i tecnici è stata brillantemente rilanciata nell’ultimo lustro, adesso è stato riaperto il velodromo di Montichiari, bellissima notizia in ottica Tokyo 2020, e partiamo da Filippo Ganna, che è un fenomeno straordinario e sta trascinando i compagni di squadra nell’inseguimento.
“I complimenti vanno a Dino Salvoldi e Marco Villa, stano facendo un lavoro straordinario. Filippo Gana ha stabilito il record del mondo dell’inseguimento individuale: 4 km in 4’02”, vuol dire che dopo il primo km di lancio è riuscito ad andare sempre oltre i 60 km/h. Abbiamo un quartetto che due settimane fa ha stabilito il nuovo record italiano, siamo riusciti a scendere sotto i 3’50”, vuol dire che siamo competitivi e che possiamo guardare a Tokyo 2020 con un cauto ottimismo, sapendo che ci sono nazioni come Australia, Gran Bretagna e Danimarca molto forti, ma noi siamo pronti“.
Sempre a Tokyo 2020 l’Italia partirà con ambizioni interessati nella prova in linea su strada ed anche nella cronometro, magari sempre con Filippo Ganna. Ci parli dei percorsi, sia di quello della prova in linea, che di quello della cronometro.
“La prova in linea è molto impegnativa perché sono 240 km, 4500 metri di dislivello, l’ultima salita ha pendenze che superano il 15%, è a 30 km dal traguardo ma non c’è spazio per recuperare, quella salita sarà determinate. Noi abbiamo una corsa i linea che è nella testa di Vincenzo Nibali, lui tre anni fa perse un’Olimpiade per una caduta ad 11 km dal traguardo, quando poteva giocarsi la medaglia d’oro, essendo colui soltanto un colombiano, Henao, caduto pure lui. Nibai punterà molto a questo appuntamento e sono convinto che possa fare bene, ma on c’è solo Nibali, perché sicuramente ho altri corridori che possono fare bene su un percorso del genere. Anche la cronometro non è facile perché ci sono cune salitelle, perché siamo nella zona dell’autodromo, con strappi impegnativi, e quindi anche la prova contro il tempo sarà molto esigente, molto impegnativa, non per passisti puri“.
Per quanto riguarda il percorso del Mondiale 2020, possiamo sostenere che sia addirittura più duro dell’Olimpiade?
“Sì, il Mondiale è veramente durissimo, perché dovremmo affrontare una salita di 4 km al 10% per ben sette volte, quindi sarà, da quello che mi dicono, il Mondiale più duro degli ultimi 30 anni, anche lì dovremo attrezzarci con degli scalatori puri. Con Vincenzo Nibali abbiamo già parlato ed ipotizzato con Luca Guercilena e Paolo Slongo, team manager ed allenatore, un avvicinamento sia alle Olimpiadi che ai Mondiali, anche perché Vincenzo l’anno prossimo dovrebbe fare il Giro d’Italia, ma oltre al Giro i suoi traguardi, i suoi appuntamenti saranno Olimpiaidi e Mondiali“.
Per cui Nibali cercherà di fare classifica solo al Giro d’Italia, magari pensando ad una Vuelta fuori classifica?
“Perché no, tanto cercherà di vincere il Giro per la terza volta, come fece tre anni fa, perché quando preparò le Olimpiadi di Rio andò al Giro d’Italia, lo vinse, ma in quel caso partecipò al Tour de France per preparare le Olimpiadi, ma allora c’erano due settimane tra fine Tour ed inizio Olimpiadi, l’anno prossimo ci saranno soltanto sei giorni, quindi penso sia molto difficile partecipare al Tour ed essere competitivo alle Olimpiadi, discorso diverso per la Vuelta, che potrebbe essere la corsa ideale per preparare al meglio un Mondiale difficile come quello che troveremo in Svizzera“.
Sembra che finalmente dopo alcuni anni si intravedano, per quanto riguarda gli sprint, gli eredi di Elia Viviani, pensiamo a Moschetti ed a Dainese, qualcosa si sta muovendo anche in quel settore.
“Moschetti è molto bravo, quest’anno lo abbiamo visto già in alcune occasioni, ha fatto delle bellissime volate, Dainese quest’anno era in una squadra Continental, ha vinto il Campionato Europeo in volata, ha vinto diverse corse, quindi in prospettiva potrebbe essere lui il futuro per quanto riguarda le volate italiane, poi ce ne sono altri. Elia però è ancora giovane, è del 1989, abbiamo ancora tre o quattro anni, anche se il prossimo è un anno particolare per lui, perché è tornato in pista, a Tokyo parteciperà nel quartetto, nell’americana e forse anche nell’omnium, quindi il prossimo è un anno importante, concentrato sulle corse su strada, ma anche sulle Olimpiadi su pista“.
A tal proposito secondo lei, disputare il Tour de France per un’Olimpiade poi da vivere su pista è una preparazione ideale o non ottimale per Viviani?
“Dalla fine del Tour alle prove su pista ci sono 15-17 giorni, quindi un po’ di tempo c’è, però il Tour è complicato, è molto duro e quindi bisognerà capire. Elia è un corridore esperto, che tiene alle Olimpiadi, quindi sicuramente lui saprà, insieme alla squadra e a Marco Villa, qual è l’avvicinamento migliore per essere al top a Tokyo anche perché Elia ci tiene tantissimo alle Olimpiadi“.
Dalle categorie giovanili sembra che stia venendo fuori più di un talento che tiene in salita e che potrebbe poi puntare alle corse a tappe, magari tra 4-5 anni.
“Abbiamo vinto un Mondiale con Battistella tra gli under 23, abbiamo vinto un Europeo con Dainese, ma lui è un velocista, tra gli juniores abbiamo due ragazzini fortissimi, Piccolo e Tiberi, uno ha vinto il Mondiale a cronometro, l’altro gli Europei a cronometro, ma sono due corridori che vanno molto forte anche in salita, quindi in prospettiva potrebbero essere loro i futuri corriodori in grado di puntare alle corse a tappe. Ne abbiamo bisogno dopo Nibali, adesso abbiamo Aru, dobbiamo capire se riuscirà a ritrovare lo smalto dei giorni migliori ed io ne sono convinto, c’è Ciccone che quest’anno è stato bravissimo al Giro ed al Tour, dove è riuscito a prendere la Maglia Gialla per due giorni, e Formolo che è lì, non siamo ancora riusciti a capire se è più da corse di un giorno o più da corse a tappe, intanto mi piacerebbe portarlo a Tokyo perché su un percorso del genere potrebbe dire la sua“.
LA VIDEO INTERVISTA A DAVIDE CASSANI
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roberto.santangelo@oasport.it
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Foto: LaPresse