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Nuoto, Europei 2019 Glasgow le pagelle degli azzurri (6 dicembre). Paltrinieri e Panziera: ori luccicanti. La lucida follia di Bianchi
L’Italinuoto riparte da due ori e un argento nel giorno di mezzo dell’Europeo di Glasgow grazie a Panziera, Paltrinieri e Bianchi, protagonisti di gare straordinarie. E’ giornata di ottime prestazioni e di grandi speranze anche per domani. Ecco i voti, atleta per atleta, della terza giornata di gare all’Europeo in vasca corta.
LE PAGELLE DEGLI AZZURRI NELLA TERZA GIORNATA DEGLI EUROPEI IN VASCA CORTA DI GLASGOW
GREGORIO PALTRINIERI 9.5: Voleva tornare a vincere e ha vinto, piegando la resistenza di rivali molto accreditati (mancava solo il tedesco Wellbrock all’appello), con una tattica diversa dal solito, cambiando passo poco prima di metà gara e regalando spettacolo fino ad un finale sofferto perchè ancora la condizione non è la migliore. Vittoria importantissima dal punto di vista psicologico.
MARGHERITA PANZIERA 9.5: Titolo Europeo anche in vasca corta e record italiano: tutti coloro che avevano ipotizzato una sindrome da finali della dorsista veneta sono stati smentiti dalla classe di questa campionessa che ha sbagliato solo Gwangju, dove è arrivata non al meglio dal punto di vista fisico. Applausi a scena aperta per una gara di grande spessore che la riporta dove l’avevamo lasciata prima del Mondiale.
ALESSANDRO MIRESSI 7: Si migliora di 4 decimi nei 50 in poche ore, poi paga un po’ dazio in finale dove non riesce ad essere protagonista in una gara che non ama particolarmente ma che potrebbe fare sua a breve. Nei 100 può fare molto bene,
FEDERICO BOCCHIA 7: Una finale alla soglia dei 33 anni da autentico protagonista, tenendo testa in semifinale a Manaudou, non uno qualunque. Non arriva il podio individuale che voleva tanto ma va bene così.
FEDERICA PELLEGRINI 7: Seconda migliore prestazione personale in carriera a 31 anni. Trova sempre il modo di stupire, Federica Pellegrini che prepara così il “suo” 200 nel quale può essere ancora una volta grande protagonista.
FABIO SCOZZOLI 7: Si risparmia al mattino, dà tutto al pomeriggio ed entra in finale anche nei 100 con il terzo tempo. Anche lui non finisce di stupire come la sua quasi coetanea Pellegrini e domani proverà ad aggiungere la sua perla numero 28 ad una carriera straordinaria. Per il bronzo si può fare.
NICOLO’ MARTINENGHI 7: Anche lui si prende la seconda finale consecutiva a Glasgow e passo dopo passo, prosegue nel percorso di cfresacita mentale e fisica. Per la lotta medaglie ci sarà anche il varesino domani.
ILARIA BIANCHI 9: La lucida follia dell’emiliana la porta alla seconda medaglia d’argento consecutiva in una gara che sta disputando da pochi anni, i 200 farfalla. Splendida nel suo tentativo di sparigliare le carte: parte forte e tiene un ritmo indiavolato che sfianca le rivali per 175 metri e nel finale, pur distrutta, riesce a conquistare un podio fantastico a quasi 30 anni che lancia l’assalto per la quarta Olimpiade consecutiva.
MARTINA CARRARO 7: Vince sia la batteria del mattino, tenendosi alle spalle anche Pilato, sia la semifinale al pomeriggio dove non impressiona ma al mattino c’era da dare il massimo per evitare sorprese. Domani in finale sarà un’altra storia.
ARIANNA CASTIGLIONI 6.5: Fa preoccupare al mattino con una gara tutt’altro che brillante, poi al pomeriggio si esalta nella sfida con la compagna-rivale e si prende una finale che può voler dire molto. Domani per il podio c’è anche lei.
SIMONE SABBIONI 6.5: Tre centesimi lo dividono dal podio ma merita l’onore delle armi perchè stavolta imposta la gara come meglio non potrebbe e nel finale gli manca davvero pochissimo per risalire sul podio continentale sui suoi 100. Sfortunato.
LORENZO MORA 5.5: Da lui ci si aspettava di più in una finale in cui aveva i numeri per poter addirittura giocarsela per il podio. Dimostra di non essere ancora in grado di gestire la tensione della gara che conta ma questa volta un gradino verso l’eccellenza lo ha salito.
COSTANZA COCCONCELLI 6.5: La prima finale non si scorda mai anche perchè porta con sè ansia e tensioni sconosciute. Paga un po’ dazio, la bolognese ma alla fine non chiude lontana dal suo record italiano e con un settimo posto da incorniciare alla sua età.
DOMENICO ACERENZA 5: Va alla deriva in una finale che lo doveva vedere protagonista, vista anche la bella prestazione della semifinale, subito alle spalle dei big e invece non entra mai in gara e arriva con un distacco troppo pesante dal compagno di squadra Paltrinieri. Le energie, evidentemente, se ne erano andate tutte per lasciarsi alle spalle Detti il giorno prima.
BENEDETTA PILATO 6: Un passo indietro rispetto a Genova in termini numerici ma forse è il caso di tenere conto delle energie che ha speso questa ragazza per andarsi a prendere il primo oro, ripetiamo oro, della sua breve e intensa carriera. I 100 rana non sono ancora la sua gara: ha quattro mesi davanti per provare a qualificarsi per Tokyo e se non ci riuscirà potrà avere altri quattro cicli olimpici come minimo davanti a sè. Oggi ci ha provato ma era un po’ scarica.
FRANCESCA FANGIO 6: Scalda i motori, prova a giocarsela, sapendo che la qualificazione è roba per le compagne, e prende confidenza con la vasca in attesa dei 200 dove vuole e può prendersi la prima finale internazionale della carriera.
GIOVANNI IZZO 5.5: Si attendeva un po’ di più dopo le belle prove in staffetta di mercoledì ma non riesce ad esprimersi sui suoi livelli migliori.
LEONARDO DEPLANO 7: Vince la sua batteria, migliora il personale, pur sapendo che per la semifinale la missione è pressochè impossibile visto che Miressi e Bocchia vanno più forte. Un altro passo avanti nella crescita costante.
ANNA PIROVANO 6.5: La media fra i 7.5 della batteria quando se la gioca alla pari con delle atlete molto più esperte e sulla carta forti di lei e il 5.5 dello spareggio a cui viene costretta in modo un po’ barbaro dalla giuria. Una finale a nove era la scelta più giusta vista la distanza. Paga dazio alla fatica ma continua a crescere e prima o poi se la prenderà la soddisfazione di una finale europea.
THOMAS CECCON 5: Non è il Ceccon rinunciatario di altre volte, però nuota 2 secondi sopra al suo record, quando sarebbe bastato un 1’55” netto per guadagnarsi una finale che non era impossibile. Almeno si è vista la voglia di combattere.
ALBERTO RAZZETTI 5: Deludente lo specialista di misti e farfalla che non entra mai veramente in gara e a cui sarebbero bastati 4 decimi in meno per andarsi a prendere la finale per cui era arrivato fin qua. Dopo averlo visto a Genova ci si aspettava di più.
LORENZO TAROCCHI N.G.: Entra in vasca per onor di firma ma ha nelle gambe e nella testa la splendida giornata di ieri con la finale dei 400 misti dove ha speso fino all’ultima goccia di energia. Non può essere competitivo con questi presupposti.