Biathlon
‘Ambesi Winter Corner’: “Dorothea Wierer e Sofia Goggia in caccia della vittoria da doppia cifra”
Ambesi Winter Corner, la rubrica di approfondimento e analisi dedicata a tutte le discipline olimpiche invernali tenuta in compagnia della storica voce ed opinionista di Eurosport Massimiliano Ambesi, raggiunge la doppia cifra in tema di puntate. Allo stesso modo, la doppia cifra in tema di vittorie delle atlete azzurre è un tema forte che verrà trattato nella rubrica odierna.
Le portate principali del menu del giorno sono rappresentate dal dominio della Norvegia e dalle prestazioni azzurre da incorniciare arrivate tra biathlon, sci alpino e snowboard. Ci sarà anche un pizzico di salto con gli sci e pattinaggio di figura.
Massimiliano, cominciamo con una rubrica nella rubrica. Chi è stato l’ATLETA DELLA SETTIMANA?
“L’atleta della settimana è per acclamazione Johannes Bø. Il biathleta norvegese ha evidenziato una superiorità rispetto all’intera concorrenza che ha del clamoroso vincendo tutte le gare disputate a Hochfilzen. In Austria ha dimostrato di essere più forte anche della sorte in quanto è riuscito a imporsi nella sprint nonostante un tracciato, almeno nei primi due giri, più lento rispetto a quello poi affrontato dai diretti avversari. Nell’inseguimento ha dominato la gara da un capo all’altro concedendosi il lusso di non sbagliare al poligono e, dulcis in fundo, è stato autore di un’incredibile rimonta nell’ultimo giro della staffetta maschile recuperando quattordici secondi al tedesco Benedikt Doll, non proprio l’ultimo arrivato.
In questo momento, oltre a essere il migliore sugli sci, può mettere in campo un’indiscutibile qualità al poligono frutto di precisione e velocità nel coprire i bersagli. In sostanza, è una macchina quasi perfetta.
A partire da giovedì, sarà impegnato sulle nevi di Le Grand Bornand, dove nel lontano 2013 conquistò i primi successi in Coppa del Mondo della carriera. Il tassametro delle vittorie recita un eloquente 41, che lo colloca al quarto posto all-time a tre sole lunghezze dal francese Raphael Poiree, ormai nel mirino e potenzialmente raggiungibile al termine della settimana. Andrà anche a caccia del quinto successo consecutivo in una gara sprint, fatto mai avvenuto nella storia”.
Dato che hai tirato fuori Johannes Bø, mi sembra doveroso allargare il campo ai suoi connazionali. La Norvegia sta avendo un inizio di inverno spaventoso. Qual è il loro segreto?
“In realtà già nella passata stagione, la premiata ditta formata da Johannes Bø, Jarl Magnus Riiber, Therese Johaug, Maren Lundby e Johannes Klaebo ha archiviato 70 vittorie individuali imponendosi in quattro classifiche generali di Coppa del Mondo. E’ mancata all’appello la sfera di cristallo per Therese Johaug, causa assenza nel Tour de Ski, ma la vittoria è comunque andata a una connazionale.
Lo spartito non è cambiato in queste prime settimane con i soliti noti che si trovano al vertice delle rispettive discipline e vantano già la bellezza di 18 successi complessivi.
Il fatto che una nazione possa contare su un fenomeno o “serial winner” resta legato al caso, la stessa cosa si può sostenere, seppure con qualche argomento in meno, quando i fenomeni sono un paio, ma nel momento in cui ci si imbatte in un esercito di fuoriclasse deve esserci ben altro dietro.
Di certo, il movimento norvegese si distingue per logistica e organizzazione, scuola e sport viaggiano di pari passo e i praticanti sono coadiuvati da staff tecnici di primo piano in quanto gli investimenti sulla formazione degli allenatori sono una delle maggiore voci di spesa per il comitato olimpico e le varie federazioni, ma oltre questo c’è a mio avviso una superiorità genetica, che emerge anche in altri sport con un numero inferiori di praticanti, vedi il beach volley. Qualcuno potrebbe parlare non a torto di discipline sportive per pochi eletti praticate da un numero limitato di Paesi, ma, per la verità, la Norvegia, laddove è presente, sta ottenendo risultati di primo piano anche nell’atletica leggera”.
Abbandoniamo i fiordi per trasferirci nei lidi italici. Chi è l’AZZURRO DELLA SETTIMANA?
“Visto e considerato che parleremo altrove di Sofia Goggia e Federica Brignone, il ballottaggio della settimana passata coinvolge la biathleta Dorothea WIERER, vincitrice della sprint di Hochfilzen, e lo snowboarder Roland FISCHNALLER, trionfatore nel gigante in parallelo di Cortina.
Sia l’una che l’altro hanno archiviato il secondo successo consecutivo in Coppa del Mondo nel format di gara, fatto che per entrambi non presentava precedenti.
La scelta ricade su Wierer perché in passato solamente due biathlete erano state capaci di imporsi nelle prime due sprint della stagione.
Finora, la biathleta azzurra più vincente di sempre ha palesato una stato di forma anche superiore rispetto alla trionfale stagione passata al punto che, nonostante stia sparando con una percentuale di poco al di sopra dell’83%, è leader della classifica generale con un buon margine rispetto alle più immediate inseguitrici. Curiosamente, in tutti gli eventi con due soli poligoni da affrontare ha recitato il ruolo di prima della classe, staffette comprese, mentre nelle gare con quattro sessioni di tiro ha concesso qualcosa alle avversarie. La situazione desta stupore in quanto è in chiara controtendenza con passato e palmares, ma, a tal proposito, non si po’ dimenticare che il format chiave per conquistare la sfera di cristallo è storicamente la sprint.
A Le Grand Bornand sarà chiamata a invertire il trend negativo nelle prove a inseguimento. Wierer, vincitrice nella stagione 2018-2019 della classifica di specialità, è infatti reduce da quattro gare in cui ha perso complessivamente una trentina di posizioni rispetto al numero di partenza. Tuttavia, in virtù dell’attuale livello di competitività, non è il caso di preoccuparsi più di tanto per la situazione”.
L’incipit della risposta precedente, mi fa pensare che tu abbia un’idea ben precisa di quale sia stata l’IMPRESA DELLA SETTIMANA terminata domenica 15…
“Ovviamente, la vittoria di Sofia Goggia davanti a Federica Brignone nel supergigante di St.Moritz. L’apoteosi sarebbe stato l’ex-aequo, ma il lieto fine è stato impedito da un centesimo di troppo.
Comunque sia la valdostana ha dovuto aspettare solo tre giorni per festeggiare a sua volta un successo, imponendosi nel gigante di Courchevel
La realtà parla di cinque atlete azzurre salite sul podio nel primo scorso di stagione. Manca solo all’appello lo slalom, ma anche lì sono annunciati miglioramenti.
La sana concorrenza, abitualmente stimolante, ha consentito all’intero gruppo di alzare l’asticella e il fatto che, per la prima volta nella storia, l’Italia abbia archiviato due doppiette in Coppa del Mondo nella stessa stagione non rappresenta un caso. Peraltro, il tutto è avvenuto nel giro di quindici giorni e in entrambe le gare la battuta è sempre stata sua maestà Mikaela Shiffrin.
St.Moritz si è confermata per l’ennesima volta terreno di conquista per le atlete azzurre che nella località elvetica hanno confezionato tutte e tre le doppiette realizzate in supergigante.
Tornando a Goggia e Brignone, il prossimo passo è quello di proporsi come principali pretendenti al podio nella classifica generale di Coppa del Mondo, anche se potrebbe essere più stimolante portare a casa qualche coppa di specialità, fermo restando che una cosa non esclude l’altra.
La campionessa olimpica traguarda anche i dieci successi nel circuito, finora conquistati in ambito italiano dalle sole Compagnoni, Kostner e Brignone. Attualmente, occorrono ancora tre affermazioni per salire in doppia cifra, ma le occasioni non mancheranno.
Se tutto procederà per il meglio, il movimento italiano delle discipline olimpiche invernali potrà avere contemporaneamente in attività cinque atlete con almeno 10 vittorie in Coppa del Mondo. L’obiettivo è già stato coronato da Arianna Fontana (11), Federica Brignone (11) e Michela Moioli (10) con Dorothea Wierer (9) e Sofia Goggia (7), che non sono lontane”.
Restiamo sullo sci alpino, ma trasferiamoci nel settore maschile. Quali sono le tue considerazioni su quanto avvenuto in Val d’Isere?
“Il successo di Alexis Pinturault è oltremodo significativo alla luce di quanto avvenuto nello slalom di Levi di qualche settimana fa. Al trionfo sulle nevi di casa fa con vantaggio siderale sulla concorrenza, fa da contraltare la debacle finlandese. Tutto va perciò messo nel giusto contesto. Il francese, prima di domenica, vantava solamente due successi tra i pali stretti, l’ultimo dei quali ottenuto quasi cinque anni fa, ma non va dimenticato che la prima vittoria arrivò proprio sul muro finale della Face de Bellevarde, che impone un certo tipo di tracciatura, per intenderci con angoli più accentuati rispetto alle abitudini.
Pinturault ha saputo trarre vantaggio da una situazione favorevole diventando il primo atleta in questa stagione a imporsi in due specialità diverse, uomini o donna non fa differenza. Peraltro, è in questo momento anche l’atleta in attività con più podi e vittorie in Coppa del Mondo.
Resta a pieno titolo il favorito per la conquista di quella sfera di cristallo che manca in Francia da quasi 23 anni, ma non potrà più permettersi passaggi a vuoto nel terreno amico del gigante come avvenuto a Beaver Creek. A tal proposito, sarà interessante vedere che cosa accadrà domenica in Alta Badia, dove non sarà ai nastri in partenza il vincitore degli ultimi sei anni Marcel Hirscher”.
In Val d’Isere anche l’Italia ha archiviato un podio. Forse inaspettato?
“Stefano Gross non è l’ultimo arrivato e, quando l’integrità fisica glielo ha consentito, ha avuto la capacità di rimanere ai vertici della specialità in un’epoca in cui ha dovuto affrontare mostri sacri come Hirscher, Kristoffersen e Neureuther.
Il fatto che si sia ben disimpegnato su un pendio ripido e difficile come quello di Val d’Isere non è casuale, come testimoniato dall’unica vittoria in carriera ottenuta ad Adelboden in un contesto di analoga difficoltà.
La destrezza con cui ha gestito nella seconda manche le buche, simil voragini, della Face de Bellevarde lascia intendere un completo recupero fisico dopo l’operazione al ginocchio destro cui è stato sottoposto in primavera.
Fortunatamente, il calendario sarà un importante alleato perché il prossimo appuntamento di Coppa del Mondo tra i pali stretti è fissato per la domenica prima dell’Epifania. Il trentatreenne di Pozza di Fassa avrà perciò tempo e modo di recuperare i giorni di allenamento persi per via della lunga fase di riabilitazione. Ci sono perciò tutti i presupposti per riconfermarsi al vertice anche nelle grandi classiche del mese di gennaio, che prevede ben sei slalom”.
Cambiamo completamente argomento e parliamo di salto con gli sci. Dopo un inizio di stagione a fari spenti, Ryoyu Kobayashi sembra sempre più in ripresa. È sempre lui il favorito per vincere la Sfera di cristallo?
“Non ho mai creduto al fatto che Ryoyu Kobayashi potesse disertare le gare di Engelberg e, infatti, come da copione ci sarà. Al di là di questa considerazione, è opportuno focalizzare l’attenzione sul suo sistema di salto, che al momento è diverso rispetto a quello della passata stagione. Peraltro, già nelle rare uscite estive si era colto qualche segnale in tal senso. Il ventitreenne nipponico in uscita dal dente si proietta meno verso l’alto e cerca maggiormente la direzione. Resta da capire se si tratti di una fase di transizione, generata da qualche problema fisico avuto a inizio autunno, o se ci sia l’effettiva intenzione di andare avanti su questa strada. Kobayashi resta l’atleta da battere, ma con l’approccio attuale è più vulnerabile perché non può permettersi errori ed e maggiormente in balia di quei fattori esterni che giocoforza recitano un ruolo chiave nella disciplina. Senza dubbio, non possono passare in secondo piano i miglioramenti nell’ultima fase di volo in cui è sostanzialmente diventato il primo della classe. Proprio per questo motivo, se tornerà a spingere sul dente come nella passata stagione appare verosimile che gli altri siano costretti a gareggiare per il secondo posto”.
Chiudiamo effettuando una puntata sul ghiaccio. Hai considerazioni da fare sui campionati italiani di pattinaggio di figura?
“L’impegno di Bergamo ha rappresentato una sorta di allenamento per i pattinatori di punta del movimento, in primis Guignard/Fabbri e Della Monica/Guarise, che si sono facilmente imposti nelle rispettive gare. Sia gli uni che gli altri affronteranno i Campionati europei di Graz come quarte forze in campo, ma con la volontà di riuscire a scalare un gradino in classifica. Dire oggi chi abbia maggiori possibilità di salire sul podio appare complicato. Chiaramente, la coppia di danza è più pronta e non è lontana dal livello dei principali avversari russi, che, però, almeno sulla carta, offrono solide garanzie. Della Monica/Guarise sono, invece, più indietro rispetto a chi li precede in ambito continentale, ma, oltre ad avere margini di recupero affronteranno avversari con meno esperienza e forse più vulnerabili.
Il concetto di evento di preparazione vale anche per i due big settore maschile, nonostante a perdere non ci stia mai nessuno come è giusto che sia. Daniel Grassl si è riconfermato campione nazionale precedendo di un’incollatura il padrone di casa Matteo Rizzo. Per entrambi, però, gli obiettivi sono ben altri e una gara nazionale, per importante che possa essere, resta un evento di secondo piano. E’ chiaro che per puntare alla medaglia nei prossimi Europei, obiettivo ampiamente alla portata, dovranno effettuare uno step avanti rispetto a quanto mostrato a Bergamo, ma nelle prossime cinque settimane ci sarà tempo e modo di affinare la condizione e lavorare sui particolari.
Alla vigilia, la gara femminile si annunciava più intrigante e forse equilibrata delle altre. Il successo, nel rispetto del pronostico, è andato alla detentrice del titolo Alessia Tornaghi, che ha confermato la superiorità tecnica emersa nelle competizioni autunnali.
La notizia migliore per il movimento è tuttavia rappresentata dal recupero di Marina Piredda, che, causa problemi fisici, non ha potuto affrontare al meglio il primo scorcio di stagione. La diciassettenne di Cavalese si è piazzata in seconda posizione battendo di un’incollatura Lara Naki Gutmann e Lucrezia Beccari.
Resta il rammarico di avere a disposizione un solo posto per i prossimi Campionati europei in quanto le prime quattro dei Nazionali, in salute e con serenità di animo, avrebbero tutte buone possibilità di piazzarsi nelle prime dieci posizioni.
In ogni caso, a conti fatti, tutti i campioni nazionali uscenti sono riusciti a riconfermarsi al vertice”.
PUNTATE PRECEDENTI
Ambesi Winter Corner 1: “Da Yuzuru Hanyu ad Alena Kostornaia, tanti buoni motivi per seguire il Grand Prix”
Ambesi Winter Corner 2: “Skate Canada crocevia per Hanyu e Rizzo. Shiffrin batterà presto Vonn”
Ambesi Winter Corner 3: “Bentornati sul pianeta Hanyu! Yuzuru ristabilisce le gerarchie”
Ambesi Winter Corner 4: “Hanyu domina anche se non c’è. Valcepina vince e convince sul campo”
Ambesi Winter Corner 5: “Arianna Fontana, Martina Valcepina e Matteo Rizzo tre eccellenze italiane”
Ambesi Winter Corner 6: “Luci e ombre per Evgenia Medvedeva, Alexandra Trusova e Shoma Uno”
Ambesi Winter Corner 7: “I fuoriclasse non tradiscono: Hanyu, Shiffrin e Sablikova lasciano il segno”
Ambesi Winter Corner 8: “Solo una Dorothea Wierer autoritaria ferma la Norvegia pigliatutto”
Ambesi Winter Corner 9: “Alena Kostornaia sensazionale! Yuzuru Hanyu può ribaltare la situazione”
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Foto: Massimiliano Ambesi