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Basket, Eurolega 2019-2020: i risultati di martedì 17 dicembre. Panathinaikos vittorioso sull Fenerbahce, Anadolu Efes corsaro a Kaunas

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Nel primo di quattro intensi giorni di Eurolega sono sei le partite in campo nei palasport di tutta Europa, partendo dalla Spagna, che ospita metà dei match, e arrivando fino all’Est del continente. Andiamo a vedere quanto accaduto in una serata scoppiettante.

LA CRONACA DI REAL MADRID-OLIMPIA MILANO

ZENIT SAN PIETROBURGO-MACCABI TEL AVIV 71-82 (21-21, 30-31, 42-59)
Il Maccabi passa in casa dello Zenit San Pietroburgo fanalino di coda della classifica, consolidando la propria posizione nella prima metà della classifica. Eppure lo Zenit affronta inizialmente la partita col piglio giusto, senza scoraggiarsi di fronte al primo miniaffondo degli israeliani, e anzi andando avanti 19-15 nel primo quarto. Nel secondo, invece, si segna davvero poco, ed in quel poco c’è il gioco da tre punti di Hunter che porta il Maccabi avanti al’intervallo. Ed è sempre lui, in coppia con Bryant, a scavare il solco decisivo nel terzo periodo, in cui anche un Wilbekin meno ispirato del solito collabora per portare la formazione del recentemente rinnovato (con un 2+1) coach Sfairopoulos fino al +17 (39-56), che poi è il divario a 10 minuti dalla fine. Lo Zenit cerca la risalita con Thomas, Ayon e Abromaitis, riesce ad arrivare anche fino al -6 (71-77), ma è troppo tardi per ribaltare la situazione.
TOP SCORER
ZENIT: Thomas 15, Ayon 14, Abromaitis 10
MACCABI: Dorsey 17, Hunter 15, Bryant 12

ZALGIRIS KAUNAS-ANADOLU EFES ISTANBUL 68-74 (17-26, 43-42, 53-55)
Nella lotta lituana l’Anadolu Efes trova il 12° successo e rimane in testa alla classifica di una stagione regolare che sta regalando ai finalisti della scorsa edizione enormi soddisfazioni. Dopo 4 minuti, sul 10-9 Simon guida il parziale di 0-9 degli ospiti, che trovano 11 punti nel solo primo quarto da Beaubois. Nel secondo periodo il trio LeDay-Landale-Milaknis fa il suo dovere per far esplodere la Zalgirio Arena, dando per due volte il vantaggio alla formazione di casa. Il match si trascina sui binari dell’equilibrio anche nel terzo quarto, in cui al tentativo di fuga degli uomini di coach Ataman corrisponde la pronta reazione dello Zalgiris, sottolineata dalla tripla a fine periodo di Ulanovas. A quel punto, però, entra in scena il duo Micic-Pleiss, che serve ai compagni la possibilità di contare su un vantaggio piccolo, ma sufficiente da controllare fino al termine dell’incontro.
TOP SCORER
ZALGIRIS: Landale 16, Ulanovas 14, Geben 11
ANADOLU EFES: Pleiss e Micic 18, Beaubois 16

PANATHINAIKOS-FENERBAHCE 81-78 (22-21, 42-46, 65-57)
Il paradosso dei paradossi per questa partita si registra fin da subito: durante la preparazione, nel torneo a quattro con Maccabi e Milano, OAKA era pieno proprio per questa partita, mentre quest’oggi è vuoto perché, a causa delle intemperanze dei tifosi durante il derby con l’Olympiacos, è stato disposto un turno a porte chiuse (provvedimento che coach Rick Pitino ha criticato nelle tempistiche: 24 ore prima). E l’assenza della gente sulle tribune è un vero peccato, perché il match è bellissimo, e le due squadre non si danno tregua fin dal primo momento. Il primo duello, almeno a livello di punti, è tra Calathes e De Colo, ma sono i greci a firmare il primo allungo, sigillato dalla tripla di Rion Brown del 22-15. I turchi rientrano, passano sul 24-29 (tripla di Datome, 7 punti per lui oggi), ma non allungano. Nel terzo periodo è il Panathinaikos a provare ad andar via, con Fredette prima e Calathes poi che spingono fino al 62-53. Papapetrou sigla il 70-57 a inizio ultimo quarto, ma si svegliano Westermann e Sloukas per riportare i gialloneri a contatto. Nel finale è battaglia di liberi, con Fredette che fa 5/6 nei suoi tre viaggi in lunetta e De Colo che, sul 79-76, sembra mettere la tripla del pari: gli arbitri, però, vanno a vedere e scoprono che c’è un piede sull’arco, quindi i punti sono due. Poco dopo il francese ci riprova, ma senza esito: i due punti sono verdi.
TOP SCORER
PANATHINAIKOS: Fredette 22, Calathes 15, Thomas 13
FENERBAHCE: Sloukas 15, De Colo 13, Lauvergne 11

BARCELLONA-ASVEL VILLEURBANNE 80-67 (22-19, 48-38, 63-56)
Il Barça riesce a domare un buon ASVEL in casa propria, portando a casa la propria undicesima vittoria in stagione per quel che concerne il continente europeo. Nel primo periodo non si assiste a nette prevalenze sull’uno o sull’altro fronte, mentre le cose cambiano nel secondo, o meglio dalla sua metà: Davies, Oriola, Abrines, Delaney e Higgins mettono ognuno il proprio mattoncino nell’allungo blaugrana fino al +11 (42-31), ed è ancora Abrines a piazzare due triple di fila che lasciano ai catalani un margine di sicurezza. Nel terzo quarto si accende anche Delaney e porta i suoi sul +16, ma sul 63-59 Lighty e Kahudi informano i padroni di casa che dall’altra parte c’è qualcuno che non ha una gran voglia di mollare. Il -7 è però anche quanto di meglio riesce a raccogliere l’ASVEL, perché il contagiri di Abrines riparte più preciso che mai, e a quel punto per i francesi non c’è più speranza.
TOP SCORER
BARCELLONA: Abrines 16, Higgins 13, Mirotic 12
ASVEL: Lighty 16, Kahudi 12, Maledon e Noua 10

VALENCIA-BASKONIA 105-77 (19-19, 46-36, 69-58)
Per portarsi in nona posizione nella classifica il Valencia decide di esagerare nell’ultimo quarto con il Baskonia. Dubljevic comincia a chiarire subito il proprio stato di forma dando ai padroni di casa il +8 (10-2), ma è Shengelia a fornire pronta risposta per i baschi. Segue un certo equilibrio, rotto dalla coppia Abalde-Van Rossom, prima che Dubljevic decida di chiudere la prima metà di gara a 16 punti (finirà con 25). Gli ospiti si aggrappano come possono a Vildoza e Shengelia, ma è la coppia Van Rossom-Dubljevic a diventare protagonista del +19 di Valencia. Shields tenta quasi da solo di riportare Vitoria in partita, lo aiuta Polonara (7 punti per lui), ma a sei minuti dalla fine Abalde, Labeyrie e Van Rossom decidono che è ora di chiudere con i fuochi d’artificio.
TOP SCORER
VALENCIA: Dubljevic 25, Abalde 16, Loyd e Van Rossom 13
BASKONIA: Shields 22, Shengelia 15, Vildoza 12

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Credit: Ciamillo

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