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Biathlon, Coppa del Mondo Hochfilzen 2019: Johannes Bø si riprende lo scettro, Wierer fa volare l’Italia

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Si è appena chiusa ad Hochfilzen la seconda tappa della Coppa del mondo 2019-2020 di biathlon ed è tempo di tirare qualche bilancio su quanto accaduto in questi tre giorni di gare.

Settore maschile:

Giovannino è tornato. Dopo la tappa di Östersund in molti avevano cominciato a dubitare delle condizioni di Johannes Bø, apparso un po’ scarico dal punto di vista fisico e non più l’atleta totalmente dominante che si era messo in mostra la passata stagione facendo incetta di trofei e conquistando tutte le coppe di specialità a disposizione (oltre che, naturalmente, la sua prima generale). Il norvegese però era di ben altro avviso e a Hochfilzen si è ripreso con pieno merito il ruolo di assoluto padrone attuale della disciplina, imponendosi in entrambe le gare con una facilità disarmante e completando l’opera con un ultimo giro nella staffetta da strapparsi letteralmente i capelli. Il dominio del giovane scandinavo nella sprint, in particolare, è ormai davvero fuori controllo per i rivali, in quanto per l’occasione è arrivato il quarto successo consecutivo e il ventunesimo in carriera (sui 40 totali), numeri da capogiro che lo proiettano ogni giorno di più nella storia di questa disciplina.

Il francese Martin Fourcade è invece il grandissimo deluso di questa sosta in Tirolo nella quale ha raccolto solamente due decimi posti (in particolare spicca il dato nell’inseguimento, vero e proprio feudo del francese che aveva vinto 5 delle precedenti 7 prove qui, con l’en plein di podi). Ora si vola in casa sua, a Le Grand Bornand, e una reazione d’orgoglio a questa settimana opaca è certamente attesa per il fuoriclasse catalano. Continua il grande stato di forma per il connazionale Simon Desthieux, a cui manca ancora la vittoria ma con queste premesse è lecito aspettarsi che possa arrivare davvero presto. Allo stesso modo il norvegese Tarjei Bø e il russo Alexander Loginov hanno portato a casa molti punti pesanti e, considerata la possibile pausa in gennaio del leader attuale della classifica, l’impressione è che si possa assistere ad una battaglia davvero serratissima tra tanti atleti che durerà fino a marzo.

Per l’Italia non possono che arrivare tanti sorrisi. Lukas Hofer sta mostrando probabilmente la miglior versione complessiva di se stesso di sempre al momento, in quanto oltre al passo sugli sci da primissimo della classe ha notevolmente velocizzato i tempi di rilascio colpi e, quando sarà in grado di trovare la giornata giusta con lo zero, potrebbe diventare davvero difficile da battere per chiunque. Già in questa settimana il trentenne di San Lorenzo di Sebato è stato vicinissimo due volte a compiere l’impresa e anche in ottica classifica generale può certamente ambire a lottare per qualcosa di importante se la condizione rimarrà questa. Dominik Windisch è in ripresa sugli sci, la Sprint è andata molto bene e, come spesso accade, l’altoatesino migliorerà di gara in gara nel corso della stagione. Se Hochfilzen ha regalato meno gioie di Östersund a Thomas Bormolini, lo stesso non si può certo dire di Daniele Cappellari, autore ancora una volta di una frazione in staffetta oltremodo competitiva.

Una nota va fatta poi sul francese Emilien Jacquelin, letteralmente esploso nel corso di queste prime apparizioni tanto da meritarsi la settima posizione attuale nella generale davanti al connazionale molto più quotato Quentin Fillon Maillet. La Germania, infine, sta faticando ancora molto. Il ritorno di Arnd Peiffer non ha dato le garanzie che ci si aspettavano nelle prove individuali ma tutto il team esce decisamente rinfrancato dopo la superlativa staffetta nella quale i tedeschi sono riusciti a impensierire seriamente la corazzata norvegese grazie a quattro frazioni di assoluto spessore.

Settore femminile:

Dorothea Wierer ancora più regina, Lisa Vittozzi incapace di reagire, per il momento. Il bilancio dell’Italia femminile dopo l’Austria è dolceamaro, in quanto all’assoluto stato di grazia dell’altoatesina vanno contrapposte le prestazioni meno brillanti della sappadina e di una staffetta che stenta a decollare come in passato. Wierer si è imposta venerdì nella Sprint in maniera a dir poco autorevole, mostrando sul difficile tracciato di Hochfilzen una condizione sugli sci che mai aveva neanche avvicinato nel corso della propria carriera. La detentrice della Sfera di Cristallo è ormai costantemente tra le primissime di categoria anche nel fondo, oltre che nella rapidità di tiro, il che la rende davvero difficile da battere viste le percentuali che continuano ad essere ottime, Inseguimento di ieri a parte.

E proprio nella competizione appena citata ieri è arrivato lo squillo della norvegese Tiril Eckhoff, autentica predestinata ormai da anni che ha trovato per la prima volta in carriera il 20/20 al tiro e una vittoria in questo format. Chissà che questa vittoria non si riveli essere il click che serviva all’ormai ventinovenne scandinava per poter fare davvero quel salto di qualità che tutti si aspettavano potesse fare molto prima. A proposito di Norvegia, continua la favola di Ingrid Tandrevold, classe 1996 e ormai a tutti gli effetti una big del circuito. La ventitreenne di Oslo ha trovato una maturità impressionante al poligono ed è definitivamente sbocciata raccogliendo altri due pesantissimi podi.

In ottica classifica generale però chi fa davvero paura è Hanna Öberg. La svedese è in netta ripresa rispetto alla tappa di casa e il divario da Wierer è decisamente contenuto in rapporto a quanto le due biathlete hanno fatto vedere in queste prime gare. La giovane scandinava può contare su un pacchetto completo invidiabile e, se dovesse salire ancora un gradino di colpi le cose si complicherebbero molto per tutte le avversarie. In leggero calo invece l’altra grande attesa Marte Olsbu Røiseland, complici dei piccoli problemi al poligono che ne hanno compromesso i risultati individuali di questa settimana. Il passo sugli sci resta tuttavia assoluto e l’immagine del sorpasso alla povera russa Ekaterina Yurlova in cima alla salita finale dell’ultimo giro nella staffetta resterà nella mente di molti per lungo tempo.

Chi continua a mancare è invece Lisa Vittozzi. Purtroppo la giovane friulana non ha risposto come ci si aspettava all’opaca prima tappa e ha continuato a mostrare un ritardo di condizione notevole rispetto alle primissime del momento. Il discorso vale sia per le percentuali che per la parte sciata, dove Vittozzi è ben lontana dal ritrovare quelle sensazioni molto positive che ne avevano caratterizzato tutta la fase di avvicinamento alla stagione. Il percorso da qui a marzo è ancora molto lungo e assolutamente nulla è perduto, ma sarà bene riuscire a dare qualche piccolo segnale a Le Gran Bornand per non trovarsi nella pausa natalizia poco serena e con troppi nodi da sciogliere. A proposito di Italia, nello specifico riferendoci alla staffetta, va rimarcato come Federica Sanfilippo e Nicole Gontier stiano faticando moltissimo a dare stabilità a quanto stanno costruendo le due punte del movimento. Ad Östersund sul banco degli imputati è finita una, qui l’altra. Cambia la forma ma non la sostanza, la nostra 4×6 non riesce più a uscire da un tunnel negativo di risultati iniziato ormai un anno fa proprio qui a Hochfilzen dove avevamo vinto.

Le menzioni d’onore vanno alla russa Svetlana Mironova, che ha finalmente mostrato tutto il proprio potenziale nella Sprint issandosi fino al terzo posto (primo podio in carriera) e al ritorno coi fiocchi della slovacca Paulina Fialkova, grande assente in Svezia per via di problemi al ginocchio che però sembrano essere stati brillantemente risolti in tempi celeri, tanto da portare la ventisettenne fin da subito a occupare in entrambe le gare la top 5.

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Foto: Pentaphoto

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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