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Ciclismo, le imprese italiane del 2019. Alberto Bettiol stacca tutti sul Vecchio Kwaremont al Giro delle Fiandre

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Una delle grandi gioie azzurre del 2019 ce l’ha regalata Alberto Bettiol. Dodici anni dopo Alessandro Ballan, un corridore italiano è tornato a vincere la Classica per eccellenza della storia del ciclismo mondiale: il Giro delle Fiandre. Grazie ad una spettacolare azione al terzo passaggio sul Vecchio Kwaremont, il toscano della EF Education First è riuscito a fare il vuoto; nessuno come lui in quel magico 7 aprile che lo ha fatto entrare nella storia. Oudenaarde applaude l’azzurro, tutto solo, senza rivali. La prima vittoria in carriera non si scorda mai, men che meno se si parla del Giro delle Fiandre.

Alberto il sogno di vincere una Classica ce l’aveva già in testa. Lui, toscano come Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Michele Bartoli, Franco Ballerini, Andrea Tafi; un ventiseienne cresciuto con i vecchi e sani valori del ciclismo di un tempo. Un ragazzo che arrivava da una primissima parte di stagione sorprendente, fatta di piazzamenti inaspettati. Ma chi l’avrebbe mai detto che quel giorno, a 18 chilometri dal traguardo del Fiandre, un giovane italiano come Alberto Bettiol sarebbe stato in grado di stravolgere ogni piano dei big rompendo ogni tipo di schema sul Vecchio Kwaremont; quel muro che in passato ha consacrato campioni del calibro di Louison Bobet, Eddy Merckx, Roger De Vlaeminck, Moreno Argentin, Johan Museeuw, Tom Boonen, Fabian Cancellara, Peter Sagan, Philippe Gilbert…. .

11% di pendenza, il tratto più duro, quello della gloria. Scala il Paterberg, resiste al tempo e ad un gruppo ormai staccato ad oltre mezzo minuto. Neanche un cagnaccio come il campione olimpico Greg Van Avermaet riesce a rintuzzare il distacco. Nessuno collabora, i favoriti si guardano negli occhi ma non trovano un accordo. Si perdono via Peter Sagan, Bob Jungels, Alexander Kristoff, Alejandro Valverde, ma anche i giovani Kasper Asgreen, Nils Politt, Mathieu Van Der Poel, Oliver Naesen, Tiesj Benoot, Wout Van Aert. Bettiol li frega tutti, si invola verso la gloria con un’azione dei tempi migliori del vero ciclismo che piace tanto al pubblico, soprattutto ai tifosi delle Fiandre. Una Classica del Nord torna dunque tra le mani di un italiano, dopo dodici anni; e Alberto viene consacrato come uno dei possibili eredi di quei campioni azzurri che ci hanno regalato storiche imprese nella terra sacrosanta del ciclismo mondiale.

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@lisa_guadagnini

Foto: Twitter Alberto Bettiol

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