Ciclismo
Ciclismo, ufficiale Nibali al Giro d’Italia 2020. Lo Squalo correrà anche Sanremo, Liegi e Vuelta
La Trek-Segafredo, come riportato dall’Ansa, ha annunciato quello che sarà il programma di Vincenzo Nibali per la stagione 2020. Lo Squalo partirà dal Portogallo a metà febbraio con la Volta ao Algarve. Poi, nell’ordine, si susseguiranno Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Liegi-Bastogne-Liegi, Giro d’Italia e Vuelta a España. Giulio Ciccone lo scorterà durante la Corsa Rosa e sarà anche in Spagna al fianco del messinese, ove, però, non è detto che Vincenzo faccia classifica. Non a caso, nell’ultimo grande giro della stagione sarà presente anche Bauke Mollema.
Lo stesso Bauke correrà il Tour de France insieme anche a Richie Porte e Mads Pedersen. Nibali, come da pronostico, invece, non sarà al via della Grande Boucle. Questo perché la gara a tappe francese finisce a ridosso dell’inizio delle Olimpiadi, un altro dei grandi obiettivi del 2020 del siciliano.
Vincenzo, infatti, oltre alle gare di cui sopra che farà col club, punta fortemente a entrambe le principali competizioni per nazionali che si terranno l’anno prossimo, vale a dire i già citati Giochi Olimpici, i quali presentano un percorso molto duro, e i Campionati del Mondo, i quali, stante quanto dichiarato da Davide Cassani ai microfoni di OA Sport, saranno i più duri degli ultimi 30 anni.
Potremmo, dunque, dire che la stagione del messinese sarà divisa in due parti. La prima avrà nel suo culmine la Corsa Rosa, obiettivo suo e della Trek-Segafredo, che ancora non ha mai vinto un grande giro. La seconda, invece, sarà incentrata tutta sulla caccia ad oro olimpico e maglia iridata. Senza dimenticare, ovviamente, quel Giro di Lombardia con cui Vincenzo ha un grande feeling e al quale difficilmente rinuncerà.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse
RiccardoCT
12 Dicembre 2019 at 14:48
Temo che il programma di Vincenzo sia troppo ambizioso, considerata la lontananza tra Giro, Olimpiadi e Mondiale occorrono tre picchi di forma (oggettivamente non facili da raggiungere) ed un corridore (non di primo pelo) come lui a mio parere può sicuramente ancora competere per i grandi obbiettivi a patto però che raggiunga il top della condizione.
Io avrei sfruttato la particolarità del calendario dell’anno olimpico, impostando diversamente la stagione: mi sarei concentrato nella prima parte di stagione sulle classiche (Sanremo e Liegi in primis) anticipando così la stagione, nel tentativo di vincerle e non come tappe di preparazione in vista del Giro d’Italia, rinunciando al Giro così da recuperare forze ed iniziato la preparazione in vista di Tokyo magari con il Tour occasione per raggiungere un altro picco di forma attraverso il Tour (da correre non per la classifica e da lasciare qualche tappa prima della conclusione in vista dell’Olimpiade molto ravvicinata)
Finita l’avventura olimpica ci sarebbero circa due mesi di tempo per scaricare e ricaricare in vista del mondiale, anche attraverso la vuelta.
Con il programma scelto ci sarebbe poco spazio per riposare e riprendere la preparazione tra un obiettivo e l’altro e gli obbiettivi più papabili rimarrebbero “solo” Giro e mondiale.
Spero ovviamente di sbagliarmi