Ciclismo
Ciclocross, Superprestige 2019-2020: a Zonhoven Aerts sfida Sweeck e Iserbyt. Assente van der Poel, c’è Stybar
Non ci sarà Mathieu van der Poel questa domenica a Zonhoven, circuito in cui si terrà la quinta tappa del Superprestige 2019-2020. Il campione del Mondo di ciclocross, vincitore di tutte e nove le gare a cui ha preso parte, fin qui, in stagione, inizialmente doveva essere della partita, ma ha rinunciato per rimanere un’altra settimana in Spagna ove è in ritiro con il gruppo della Corendon-Circus che si dedica al ciclismo su strada. Ad ogni modo, gli organizzatori potranno consolarsi con la presenza di un altro grande delle due ruote come Zdenek Stybar, il quale farà il suo esordio nella disciplina in questo weekend, gareggiando già sabato a Essen.
Il ceco, oltretutto, è uno dei tre crossisti in attività ad aver già vinto a Zonhoven (gli altri due sono van der Poel e Van Aert, entrambi assenti) e con questo circuito ha un ottimo feeling, come dimostrano i tre podi complessivi conquistati. Ad ogni modo, lo Stybar visto nell’ultimo lustro nelle poche gare fatte durante la stagione invernale è un atleta che può puntare, al massimo, alla top-10. Attenzione, però, quest’anno il vincitore di Omloop Het Nieuwsblad e Harelbeke ha in programma un calendario denso come non si vedeva dalla stagione 2013-2014, quando conquistò l’ultimo dei suoi tre Campionati del Mondo. Parteciperà a ben otto gare da qui al 1° di gennaio e l’impressione è che stia facendo anche un pensierino alla rassegna iridata di Dubendorf. Dunque, è lecito pensare che si sia preparato meglio rispetto a quanto fatto negli ultimi anni e questo potrebbe permettergli di tornare ad ambire a risultati degni di un corridore del suo talento. Ciò detto, bisogna comunque considerare che Stybar sarà costretto a partire molto indietro, il che potrebbe limitarlo e non poco.
Sarà al via anche Eli Iserbyt (Pauwels Sauzen-Bingoal), dominatore della stagione prima del ritorno di van der Poel (sette successi e due secondi posti nelle prime nove uscite), il quale inizialmente doveva saltare Zonhoven, ma all’ultimo ha deciso di prendervi parte, probabilmente per non precludersi la possibilità di vincere la classifica generale del Superprestige dopo che la controprestazione di due settimane fa a Koksijde ha riaperto la lotta per quella Coppa del Mondo che sembrava già sua. Il Folletto Fiammingo, assente nel 2018, qua ha comunque vinto sia tra gli U23 che tra gli junior, ragion per cui è uno dei massimi favoriti, data anche l’assenza della sua kryptonite Mathieu van der Poel.
In prima fila anche i due leader della classifica generale (entrambi, attualmente, a quota 45 punti), vale a dire il campione del Belgio Toon Aerts (Telenet-Fidea) e Laurens Sweeck (Pauwels Sauzen-Bingoal). Il primo è reduce dal podio dell’anno scorso, dietro van der Poel e Van Aert, ma non sembra ancora aver trovato il colpo di pedale del 2018-2019. Il secondo, invece, è uno specialista della sabbia che sul circuito di Zonhoven abbonda e sta andando forte come mai prima in carriera. Inoltre, Laurens, al contrario di Aerts e Iserbyt, correrà sabato il Grote Prijs Rouwmoer di Essen, gara storica che, però, non fa parte di nessuna delle tre Challenge principali del ciclocross. Ai meno attenti potrebbe sembrare una scelta poco saggia, ma quest’anno Laurens ha dimostrato di essere uno di quegli atleti, come del resto anche Mathieu van der Poel, che vanno più forte mettendo un po’ di fatica nelle gambe. Non a caso, le migliori prestazioni di questo autunno le ha sempre fatte nel secondo giorno dei vari back2back. Logica vuole, dunque, che Toon pensi soprattutto a difendersi.
Non è mai uscito dai primi cinque su questo circuito il neerlandese Lars van der Haar (Telenet-Fidea), attualmente quinto in classifica generale a quota 42 punti. L’ex campione d’Europa non vince in una Challenge da oltre due anni (ultimo successo a Ronse, nel DVV Verzekeringen Trofee, l’08/10/2017) e nel Superprestige non si è mai imposto. Date le assenze importanti e l’ottima condizione, quella di domani sembra un’ottima occasione per sbloccarsi. Occhi puntati anche sul suo compagno Quinten Hermans, un’altro che a Zonhoven si è sovente trovato a suo agio e che, nonostante due controprestazioni a Gavere e Ruddervoorde, è ancora a due punti dalla vetta della manifestazione dati i due secondi posti nelle gare di Gieten e Boom. Quienten, qua, nel 2016 vinse la gara riservata agli U23 e nel 2017 fu 6° in quella dei professionisti. Solo nel 2018 è andato male (13°), tuttavia di recente ha palesato una gamba migliore rispetto a quella che aveva in questo stesso periodo dell’anno 365 giorni fa, per cui sembra più probabile che possa sfornare una prestazione come le prime citate, piuttosto che andare incontro a una seconda debacle.
Tornerà a gareggiare a Zonhoven, per la prima volta da un lustro a questa parte, l’altro neerlandese della Telenet-Fidea Corné Van Kessel. Attualmente anch’egli occupa le primissime posizioni della classifica generale, infatti si trova terzo a pari merito con Hermans a quota 43 punti. Questo, però, è un circuito storicamente a lui antipatico, per cui viene da pensare che dovrà principalmente limitare i danni. Ha un rapporto ancora peggiore con questo tracciato l’uomo del momento Tim Merlier (Creafin), il quale negli ultimi quattro anni ha raccolto un 13esimo posto, un 19esimo e due DNF. Attenzione a non sottovalutarlo troppo, ad ogni modo, poiché il campione belga di ciclismo su strada è in uno di quei momenti in cui gli riesce tutto bene. Nelle ultime quattro gare a cui ha partecipato ha raccolto tre podi e una nona piazza a Koksijde conquistata, però, rimontando quaranta crossisti dopo che si era trovato in ultima posizione a causa di una caduta alla partenza.
Zonhoven non è uno dei percorsi preferiti nemmeno di Michael Vanthourenhout (Pauwels Sauzen-Bingoal), il quale ha come miglior piazzamento il 10° posto del 2018. Difficile, dunque, che possa essere davanti coi compagni Iserbyt e Sweeck nei momenti chiave della gara. Molta curiosità attorno al giovanissimo britannico Tom Pidcock (Trinity), di ritorno alle gare dopo due settimane di stop a causa di un’operazione ai denti. Il vincitore dell’ultima Parigi-Roubaix Espoirs qua si impose nel 2016 tra gli junior, mentre nel 2017, al primo anno tra gli U23, fu 4°. L’anno scorso, coi professionisti, dovette accontentarsi di un 14° posto, ma coi miglioramenti mostrati in questo autunno è lecito aspettarsi un netto passo in avanti.
Per quanto concerne la prova femminile, la campionessa del Mondo in carica Sanne Cant (IKO) ha vinto cinque volte nelle ultime sei stagioni a Zonhoven e l’unica volta che ha perso è comunque arrivata seconda. Tuttavia, in questo autunno ancora non si è sbloccata e quasi mai è stata all’altezza delle migliori, per cui non sarà facile per lei ottenere il sesto centro. Alla luce del terzo posto dell’anno scorso, del trionfo sulle dune di Koksijde due settimane fa e del grande momento di forma che sta vivendo, la favorita numero uno sembrerebbe la neerlandese di origini dominicane Ceylin del Carmen Alvarado (Corendon-Circus).
Molto pericolosa anche un’altra neerlandese, la campionessa d’Europa Yara Kastelijn (777). Il suo storico dice due partecipazioni e due DNF, ma Yara, che fu un’enfant prodige, negli anni scorsi aveva messo da parte il cross per focalizzarsi soprattutto sulla strada. Dalla scorsa stagione, però, le sue priorità sono cambiate e quest’autunno è tornata a occupare stabilmente le posizioni che le competono nelle varie gare. Nel Duinencross di Koksijde, ove è giunta terza dietro a del Carmen Alvarado e Lucinda Brand (assente domenica), ha dimostrato di non avere ancora la padronza tecnica delle rivali sulla sabbia, ma di riuscire a tener testa a chiunque grazie alla sua potenza. Non si trova particolarmente a suo agio su questa superficie, invece, la connazionale e compagna di squadra Annemarie Worst. A Zonhoven non è mai arrivato sul podio, ma con la gamba palesata di recente non va comunque tralasciata dal novero delle favorite.
Per quanto riguarda il contingente azzurro, Alice Maria Arzuffi (777) è reduce dal quinto posto del 2018 e qua ha sempre migliorato il piazzamento anno dopo anno. Il suo tallone d’achille è la partenza, se riuscisse a non perdere le ruote delle migliori in avvio potrebbe anche giocarsela, d’altronde i cavalli non le mancano. E’ un po’ un’incognita, invece, la campionessa d’Italia Eva Lechner (Creafin), la quale a Zonhoven ha gareggiato solo l’anno scorso, raccogliendo un dignitoso 11esimo posto. Eva sovente, in questa stagione, è stata in grado di giocarsela con le migliori, palesando una condizione egregia, però va detto che la sabbia non è che sia propriamente la sua superficie preverita.
L’unica capace di interrompere il dominio di Sanne Cant, dal 2012 ad oggi, è stata la neerlandese Maud Kaptheijns (Pauwels Sauzen-Bingoal), trionfatrice nel 2017. Quest’anno, però, sta faticando a trovare il colpo di pedale dei giorni migliori e non sembra poter impensierire le rivali più forti, al momento. Chi, invece, si sta ben comportando è la compagna di squadra Laura Verdonschot, domenica scorsa trionfatrice del Zilvermeercross di Mol, manifestazione disertata dalle big. Da non sottovalutare nemmeno la campionessa del Mondo U23 e specialista della sabbia Inge van der Heijden (CCC), già quarta a Koksijde. Da seguire con attenzione, inoltre, la baby fuoriclasse Shirin Van Anrooij, 17enne che quest’anno ha vinto i campionati Europei juniores a cronometro e quelli neerlandesi Elite di Duathlon. A Mol è giunta seconda, mentre nel 2018 fu decima a Zonhoven.
luca.saugo@oasport.it
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Foto: Shutterstock