Formula 1

F1, Damon Hill incorona Lewis Hamilton: “Come lui non c’è nessuno al momento, in gara fa la differenza”

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Lewis Hamilton non è nuovo a ricevere complimenti o apprezzamenti per quello che ha fatto o sta facendo in questi anni. Sei titoli iridati non si vincono certo per caso, dopotutto. In questo caso, però, il pilota inglese riceve una vera e propria “incoronazione” da un illustre connazionale e collega. Un pilota che, nel 1996, ha anche vinto un titolo iridato in Formula Uno, sfiorandone un altro nell’anno precedente. Stiamo parlando di Damon Hill, ovviamente, L’ex pilota della Williams, ora analista tv per la massima categoria del motorsport, ha voluto spiegare a modo suo perchè Lewis Hamilton sia il migliore della sua epoca, tratteggiandolo sotto ogni punto di vista, in una interessante analisi sulla Gazzetta dello Sport.

“Lewis è nato con un talento speciale e l’ha mostrato sin dal suo arrivo in Formula Uno – esordisce Damon Hill – Sembra quasi che lo sappia, ma nonostante questo sta ancora esplorando il tutto per ricavarne qualcosa. La sua qualità lo porta a fare la differenza, come dimostra il confronto con il compagno di squadra. Negli ultimi tempi però si è concentrato molto di più sulla gara. Sul giro secco può ancora fare bene, certo, ma è sull’arco di una corsa che risulta davvero di un altro pianeta”.

Il 59enne londinese prosegue spiegando perchè, a suo modo di vedere, il suo connazionale sia così superiore a tutti gli altri. “Quando si parla di doti tecniche ci sono due questioni: capire che tipo di auto vuoi e poi essere capace di esprimerlo agli ingegneri. Oggi non è necessario conoscere come funziona una monoposto, ed essere troppo tecnici: Hamilton è in grado di spiegare, ma da quanto so non è così interessato a sapere tutto. Le vetture attuali sono complicate, ci sono così tanti modi per regolare altezza da terra, sospensioni, differenziale. Ora i tecnici vedono cosa rende l’auto più veloce e chiedono al pilota di guidarla di conseguenza. I migliori sono capaci di cambiare il loro stile di guida per ottenere il meglio dalla macchina, come Lewis”. 

Un aspetto che ha colpito in maniera particolare Damon Hill è il comportamento del sei volte campione del mondo durante i Gran Premi. Lo descrive quasi su un altro pianeta. “Ogni tanto tende a dimenticare cosa succede in gara e se lo fa spiegare dal muretto. Si concentra molto sulla guida: se gli dai un obiettivo da raggiungere lo fa. Gli serve collaborazione ma il team sa come usarlo in gara, e sa supportarlo. Lo trovo interessante: a volte, mentre corre, sembra sia su una nuvola, se non è in testa sembra un po’ perso. Ma se gli dai un obiettivo è un martello. Sono finiti i giorni in cui un pilota doveva prendere decisioni strategiche da solo, Ayrton Senna in questo aveva un sesto senso. Poi è arrivato Michael Schumacher e con la Benetton lavoravano molto più come squadra, al muretto, come fa ora la Mercedes”.

Un pilota di livello superiore, unito ad una personalità che sembra uscire fuori dal coro dei suoi colleghi. “L’uomo Hamilton ha interessi e ambizioni, e una piattaforma per essere sempre più conosciuto. Non è completamente assorbito dalla cultura e dall’ambiente della Formula Uno e penso che sia un bene, perché il mondo dei paddock a volte è troppo intenso, e quindi devi staccare. Lewis ha avuto successo nel definirsi con la propria personalità. Non è stato facile ma dimostra la fiducia in se stesso, che si traduce in confidenza quando corre. Ha ottenuto la libertà di vivere a modo suo e questo lo arricchisce”.

Un campione che ha vinto tanto e lo farà ancora, ma secondo Damon Hill lo ha sempre fatto con uno stile non semplice da ritrovare ad un livello simile. “Se ripenso a situazioni in cui il suo comportamento sia stato discutibile non ne trovo. In Brasile ha urtato Alexander Albon e si è scusato subito. È sempre stato aggressivo, ma pulito. Ha l’abilità di essere un pilota duro contro cui correre, ma senza scorrettezze. Ci sono stati gli episodi con Rosberg ma era più Nico a cercare di destabilizzarlo. Adesso Lewis ha dalla sua l’esperienza per sapere che può avere pazienza e non essere irruento, cosa che gli evita di commettere idiozie. La Formula Uno ad alto livello ti consuma, per conquistare 6 Mondiali devi avere una costanza pazzesca. Lui è al top da quando ha esordito nel 2007, incredibile”. 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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