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Formula 1

F1, il motore Ferrari ha superato quello Mercedes nel 2019. Obiettivi trazione e carico aerodinamico nel 2020 per il Cavallino

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L’anno solare non è ancora terminato ma per il circus della Formula 1 è già tempo di rimettersi all’opera dopo qualche settimana di pausa per buttarsi a testa bassa sul progetto della vettura 2020. In casa Ferrari questa stagione non è certo andata come ci si aspettava, con la SF90 presentata il giorno del lancio con un entusiasmo difficilmente equiparabile agli anni passati che è ulteriormente cresciuto dopo i test pre-stagionali di Barcellona.

E poi, dopo un duro inverno per costruirlo mattone dopo mattone, in un attimo il castello è crollato. Fin dalla prima gara a Melbourne si è creato un forte allarmismo riguardo alla reattività della monoposto nella parte guidata ma si sperava il problema fosse dovuto all’atipicità del tracciato, cosa che chiaramente si è scoperto poi non essere affatto vera. Del disastroso percorso intrapreso fino ad agosto un elemento è, però, risaltato agli occhi di tutti. La Ferrari era veloce, estremamente veloce. Il propulsore messo a punto a Maranello, unito all’eccellente lavoro sull’efficienza aerodinamica, ha permesso alla scuderia modenese di cominciare a reagire sfruttando i tracciati rapidi come Spa e Monza, in attesa del grande aggiornamento di Singapore che ha riportato sui binari un progetto altrimenti disastroso.

E da qui sarà necessario ripartire. Nelle ultime stagioni, dall’introduzione del motore ibrido, il motore Mercedes è sempre stato un punto di riferimento per tutti all’interno della Formula 1, ma, di punto in bianco, a Maranello hanno mostrato al mondo tutto il loro talento e hanno costruito un vero missile. Da qui bisognerà ripartire. Lo stesso Mattia Binotto ha affermato più volte che la vettura 2020 non sarà una rivoluzione, ma un’evoluzione di ciò che abbiamo visto in pista questa stagione. Un bilanciamento maggiore tra l’efficienza aerodinamica e il carico verticale, tra la velocità di punta e la reattività nelle curve lente, tra un anteriore puntato e un posteriore stabile.

I piloti Charles Leclerc e Sebastian Vettel hanno già dimostrato in questi ultimi mesi di essere in grado di tirare fuori gli artigli, se serve, quando la monoposto glielo consente. Entrambi avranno in palio una posta molto grossa la prossima stagione e saranno chiamati all’impossibile per fermare l’avanzata di Lewis Hamilton e della Mercedes prima dello stravolgimento regolamentare. Il monegasco vuole continuare a crescere e stupire mentre il tedesco ha necessità di ritrovare la fiducia del team per guadagnarsi l’estensione del contratto. Mancano quasi due mesi alla presentazione della nuova Ferrari 2020, ma la trepidazione è già enorme.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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