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Sci Alpino

Federica Brignone e Sofia Goggia: il sogno tabù della Coppa del Mondo nell’era di Mikaela Shiffrin

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Federica Brignone 286 punti, Viktoria Rebensburg 261, Petra Vlhova 238, Corinne Suter 225, Nicole Schmidhofer 218, Michelle Gisin 207, Sofia Goggia 196. In un mondo parallelo ed immaginario, staremmo assistendo ad una Coppa del Mondo di sci alpino equilibrata ed incertissima, con ben due azzurre in lizza per giocarsi la sfera di cristallo generale. Peccato che la realtà, nuda e cruda, veda un’atleta nettamente davanti a tutte quelle appena citate: Mikaela Shiffrin. Con 532 punti l’americana guarda tutte dall’alto e nessuna sembra anche solo in grado di scalfirne il dominio. La corsa alla Coppa del Mondo non solo sembra essere già chiusa a metà dicembre, ma probabilmente non è mai davvero iniziata.

E dire che, sinora, la fuoriclasse statunitense ha incamerato ‘solo’ due successi parziali, entrambi in slalom. A fare la differenza sono tuttavia i sei podi complessivi, maturati in quattro diverse specialità. Una polivalenza fuori dal comune che rende la campionessa olimpica inavvicinabile. Nella stagione in corso Shiffrin sta realmente dominando solo in slalom, specialità dove l’unica in grado di impensierirla, talvolta, è la slovacca Petra Vlhova. In gigante e, soprattutto, nella velocità sta trovando pane per i suoi denti, non riuscendo ad avvicinare così rapidamente come avrebbe sperato il record assoluto di vittorie in Coppa del Mondo di Ingemar Stenmark. Attenzione, nonostante Shiffrin non stia dominando in termini di successi di tappa, attualmente si trova al comando delle classifiche di specialità di gigante e slalom, quarta in quella di discesa e sesta in superG, in questi ultimi due casi molto vicina alla vetta. Sarebbe dunque pienamente in lizza per aggiudicarsi tutte le sfere di cristallo stagionali, traguardo che tuttavia sembra aver abbandonato rinunciando alla partecipazione del parallelo di St. Moritz.

Contro questa Mikaela Shiffrin i sogni azzurri di vincere la prima Coppa del Mondo generale della storia in campo femminile si infrangono contro un muro di granito. Non basta la miglior Federica Brignone di sempre, ormai competitiva per il podio in ogni gara in tre discipline (gigante, superG e combinata) ed in grado di portare a casa un discreto numero di punti anche in slalom, parallelo e su talune discese tecniche; non sono sufficienti la classe e l’estro di Sofia Goggia, potenzialmente in grado di lottare per la vittoria in tutte le discese ed i superG ed in rapida risalita anche tra le porte larghe. Le portacolori del Bel Paese, per quanto vivano il periodo migliore della carriera, nel quale hanno raggiunto la piena maturità agonistica, non possono competere per continuità di rendimento con la fenomenale statunitense. Possono tutt’al più ambire al platonico titolo di “prima delle umane”.

Considerando dunque l’americana di un altro pianeta, non solo per le italiane, il mirino dovrà dunque spostarsi su obiettivi più realistici. Federica Brignone potrà giocarsi il successo nelle classifiche di specialità di gigante, superG e combinata, stesso discorso per Sofia Goggia in discesa e superG. E’ quanto passa il convento nell’era del tiranno Mikaela Shiffrin.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Trovati-Pentaphoto/Fisi

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