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Golf, Presidents Cup 2019: a Melbourne la tredicesima edizione della sfida tra Stati Uniti e la squadra internazionale (tranne Europa)

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Con l’edizione di quest’anno, la Presidents Cup fa 13: tante sono le volte in cui, dal 1994, si disputa la manifestazione che si alterna con la Ryder Cup nel quadro del golf mondiale. Originariamente pensata per gli anni pari, a seguito dello spostamento in avanti di un anno della Ryder dovuto agli attacchi dell’11 settembre 2001 anche la Presidents ha, per conseguenza, spostato in là tutti i suoi appuntamenti, passando così a essere uno degli eventi degli anni dispari.

La coppa, in origine, dal 1994 al 1998, si disputava su tre giorni come la Ryder Cup, per poi passare a un format su quattro giorni dal 2000 in avanti. All’interno di questo cambiamento, più volte ci sono stati dei piccoli aggiustamenti nelle prime tre giornate, lasciando immutati i 12 match singoli nella quarta. Attualmente il programma prevede che si disputino 5 fourball il giovedì, 5 foursome il venerdì, 4 fourball il sabato mattina e 4 foursome il sabato pomeriggio, per poi procedere ai 12 singoli la domenica.

Per la prima volta si torna in un luogo che è già stato sede del torneo: a Melbourne, in Australia, e precisamente al Royal Melbourne Golf Club. Per questa ragione, australiano sarà il Presidente Onorario della sfida, un piccolo pezzo della tradizione di questo torneo, che vuole che l’attuale Presidente o Primo Ministro del Paese in questione assuma questo ruolo. A rigor di logica il ruolo, quest’anno, dovrebbe toccare a Scott Morrison, che dal 2018 è in carica come esponente della Coalition, che tiene insieme il Liberal Party (di cui Morrison fa parte), il National Party, il Liberal National Party of Queensland e il Country Liberal Party.

Per dieci volte è toccato agli Stati Uniti vincere questa sfida, ormai un affare di casa States fin dal 2005. L’unica vittoria internazionale si è verificata nel 1998, e per un caso strano è proprio a Melbourne che si verificò quel 20.5-11.5 rimasto ad oggi un caso unico nella storia della Presidents Cup. Nel 2003, invece, si è avuto un pareggio per 17-17, l’unico della storia.

Quest’anno i due team si presentano con impostazioni piuttosto diverse: di quello internazionale è capitano il sudafricano Ernie Els, che non scende in campo e ha come assistenti il connazionale Trevor Immelman, il canadese Mike Weir, l’australiano Geoff Ogilvy e il sudcoreano K. J. Choi, mentre il ruolo di capitano americano è ricoperto da Tiger Woods, che invece fa anche parte del parco giocatori, mentre i suoi assistenti sono Fred Couples, Zach Johnson e Steve Stricker.

La composizione del team internazionale è la seguente: tre australiani (Marc Leishman, Adam Scott e Cameron Smith), due sudcoreani (Sungjae Im e Byeong-Hun An), il canadese Adam Hadwin, il cileno Joaquin Niemann, il cinese Haotong Li, il rappresentante di Taipei C. T. Pan, il giapponese Hideki Matsuyama, il messicano Abraham Ancer e il sudafricano Louis Oosthuizen.

Per quel che riguarda gli Stati Uniti, invece, i giocatori in campo sono Tiger Woods, Justin Thomas, Dustin Johnson, Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Webb Simpson, Matt Kuchar, Bryson DeChambeau, Tony Finau, Gary Woodland, Rickie Fowler e Patrick Reed.

Ci sono ben 12 esordienti: tra gli internazionali si contano Ancer, Li, Pan, Smith, Im, An e Niemann, tra gli americani invece Cantlay, Schauffele, DeChambeau, Finau e Woodland. Alla Presidents Cup dovevano partecipare nella squadra internazionale l’australiano Jason Day, come scelta di Els, e in quella americana il numero 1 del mondo Brooks Koepka. Day, però, si è infortunato alla schiena ed è stato sostituito da An. Per quel che riguarda invece Koepka, un infortunio al ginocchio ha obbligato Tiger a sostituirlo con Fowler.

Considerate le 10 ore di fuso orario tra Melbourne e l’Italia, questi saranno gli orari di inizio delle quattro giornate: la prima partirà mercoledì alle 23:30 italiane, la seconda nella notte tra giovedì a venerdì all’1:00, la terza sempre di venerdì alle 21, mentre la quarta e ultima prenderà il via esattamente a mezzanotte tra sabato e domenica. La trasmissione integrale verrà assicurata, in streaming, da GolfTV.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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