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MotoGP, caso Iannone: Crutchlow e Marquez chiedono più controlli antidoping

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La positività al doping di Andrea Iannone ha scosso l’intero paddock, non lasciando indifferenti i colleghi del pilota italiano. Sull’argomento, come riportato da Marca.com, si sono espressi sia l’iridato Marc Marquez che Cal Crutchlow. Entrambi si sono lamentati dell’inefficienza dell’antidoping nel mondo delle due ruote motorizzate, denunciando il fatto che siano previsti appena due controlli all’anno peraltro su piloti scelti tramite un sorteggio casuale.

Queste le parole del campione del mondo: “I controlli nel nostro sport sono pochi e funzionano male. C’è bisogno di più attenzione sul tema. Ad esempio molti piloti, nel paddock, soprattutto tra i più giovani, fanno uso di Cannabis. Chiaramente non dà nessun vantaggio, però se lo fai poco prima di una gara, poi, in pista, rischi di mettere in pericolo te stesso e gli altri che stanno gareggiando“.

Cal, invece, ha criticato senza mezzi termini le modalità con cui vengono fatti i controlli: “I test antidoping fanno schifo. Non credo che nel nostro sport si faccia uso di doping pesante, ma questo non toglie che i controlli vadano fatti in maniera più seria. Io sono stato testato solo una volta negli ultimi due anni, come è possibile? In questo modo noi piloti non veniamo certo tutelati“.

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Foto: Lapresse

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