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Nuoto, Europei 2019: donne al potere nelle prime due giornate. Pilato e Quadarella i riferimenti

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È un’Italnuoto davvero convincente quella che si è presentata ai blocchi di partenza di questo Europeo 2019 in vasca corta. A Glasgow la principale manifestazione continentale sta presentando un team azzurro compatto, determinato e soprattutto in gran forma, che continua a sfornare risultati di rilievo sull’onda dello strepitoso Mondiale di Gwangju di quest’estate.

Nelle prime due giornate sono arrivati già otto podi, che hanno portato la nostra Nazionale ad issarsi fino al secondo posto provvisorio del medagliere (2 ori, 1 argento e 5 bronzi) dietro solamente alla corazzata russa. Eppure, esaminando attentamente la situazione si può notare come, al momento, esista una netta predominanza femminile: 2 ori, 1 argento e 2 bronzi per le donne a fronte di “soli” 3 bronzi per la controparte maschile.

Il motivo principale, anzi, i motivi principali di questo squilibrio di genere sono principalmente due. Parliamo naturalmente di Simona Quadarella e di Benedetta Pilato, le due stelle più luminose di queste prime finali che sono arrivate in Scozia con un obiettivo in testa ben preciso, quello di vincere. La giovanissima ranista pugliese ieri ha perfettamente dominato la pressione del grande palcoscenico, non solo imponendosi nei suoi 50 e cogliendo in tal modo il primo titolo internazionale tra le grandi, ma migliorando anche il record italiano (nuovo record del mondo junior) abbassandolo fino a 29.32. Dall’altra parte troviamo la nuotatrice romana, definitivamente esplosa a livelli d’eccellenza mondiale ormai da oltre un anno, che è scesa oggi in acqua concentratissima, conscia che sarebbe bastato evitare errori grossolani per portarsi a casa quello che per lei è il primo oro in una competizione in vasca corta. Quadarella non ha cercato il tempo, né i riflettori. Tutto ciò che importava era il successo, e la missione è stata compiuta in totale tranquillità.

Dietro a queste due eclatanti prestazioni però c’è molto altro, e tanto di questo “altro” è relativo ancora al settore femminile. Martina Carraro è stata battuta nella spettacolare battaglia interna dei 50 rana dalla giovane Pilato, ma è stata comunque in grado di trovare il primato personale nelle batterie con un ottimo 29″53. Luci (e poi ombre, come ci ha un po’ troppo spesso abituato recentemente) da Margherita Panziera che ieri aveva davvero stupito tutti nelle semifinali dei 100 dorso quando è stata in grado di raggiungere il 56″57, sbriciolando di otto decimi il record italiano ottenuto coi costumi in gomma da Elena Gemo. Oggi la veneta ha mostrato enorme difficoltà nell’atto conclusivo, di fatto vanificando quanto costruito ieri, ma la sua gara restano i 200 e solamente domani si potrà trarre un bilancio effettivo ed onesto della sua situazione. L’ultimo lampo della giornata odierna è arrivato anche da Elena Di Liddo, capace di migliorare il proprio personale dei 50 farfalla (25″37) proprio in finale, rischiando addirittura di trovare la medaglia dopo l’esclusione col nono tempo nelle semifinali di un’ora prima.

 

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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Foto: Danilo Vigo LPS

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