Seguici su

Nuoto

Nuoto, il 2019 dei record per l’Italia: cambio di mentalità, ma le Olimpiadi di Tokyo 2020 saranno il vero banco di prova

Pubblicato

il

Siamo nella vigilia di Natale e i regali presto arriveranno per chi crede ancora nella magia di un uomo vestito di rosso e con barba bianca. Molto più semplicemente il candore familiare e la vicinanza ai propri cari saranno il vero elemento speciale. Ciò detto, il nuoto italiano dei cadeau se li è già concessi e per meriti propri. Nelle rassegne internazionali nelle quali gli azzurri sono stati protagonisti i numeri hanno rappresentato un elemento importante: nei Mondiali a Gwangju i tre ori, i due argenti ed i tre bronzi (8 medaglie) sono da abbinare ai 23 finalisti ed ai 19 primati italiani siglati. Giusto citare queste statistiche e non fermarsi solo all’ovvia conta dei metalli, anche se è quella che ci dà più emozioni. Edizione storica e grande profondità.

E poi è la volta degli Europei in vasca corta a Glasgow: secondo posto nel medagliere (6 ori, 7 argenti e 7 bronzi) e primo nella classifica a punti. 20 medaglie non erano mai arrivate nella mai troppo amata piscina da 25 metri e la grande presenza con le prime e le seconde linee, corredata da 47 record personali, non è cosa da poco. Per gli amanti delle statistiche si è raggiunta quota 207 medaglie nella storia della competizione (68 ori, 66 argenti e 73 bronzi). Numeri importanti, che tutti possono leggere. La domanda è: le ragioni di quest’ascesa del nuoto azzurro quali sono?

Da osservatori interessati, si può inquadrare il tutto nell’interpretazione della competizione. In passato, accadeva che la partecipazione ai Mondiali (sopratutto) era concepita come una tappa d’arrivo piuttosto che di transito. I sorrisi dopo una controprestazione e il “Va bene lo stesso”, assai ricorrente, sono diventati nelle ultime apparizioni sempre più merce rara. Basta guardare l’espressione di Simona Quadarella dopo l’argento iridato negli 800 stile libero in Corea del Sud. La crescita, quindi, pare essere convincente perché vi sono basi solide. Tuttavia, è bene ribadirlo: alle Olimpiadi di Tokyo 2020 si andrà decisamente forte e nella tappa conclusiva della ISL 2019 a Las Vegas si è “notato”. La Nazionale però del d.t. Cesare Butini sembra avere le spalle larghe e la sensazione è quella di giocarsela senza avere più quella spiacevole sensazione di “pesci fuor d’acqua” del passato.

 

[sc name=”banner-article”]

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: LaPresse

3 Commenti

1 Commento

  1. Fabio90

    24 Dicembre 2019 at 13:42

    Storicamente abbiamo sempre faticato alle Olimpiadi nel nuoto, sebbene siamo in un ottimo momento,è anche vero che abbiamo avuto diversi campioni nella nostra storia e abbiamo vinto la miseria di 5 ori (di cui 2 con gli attuali Pellegrini e Paltrinieri…e di cui 3 nella singola Olimpiade 2000)
    Questo perchè spesso di andiamo a scontrare con un innalzamento di tempi improvvisi di Nazioni che si conservano per l’anno Olimpico, quindi bisogna stare attenti ed essere coscienti che per la Panziera è praticamente impossibile un oro (1%) e difficile un podio (50%), per la quadarella molto molto probabile un podio nei 1500 (99%), piu complesso negli 800 (60%) e in generale oro quasi proibitivo (negli 800 1%, nei 1500 secondo un 40% potrebbe averlo)…per la Pellegrini difficile un oro ma se la gioca ( 60%) e il podio paradossalmente ha la stessa difficoltà….la vera speranza azzura è quella di vincere almeno una gara tra 800 e 1500 con due campioni, MA in tal senso vanno dette 3 cose…1 Detti deve riprendersi! 2 nei 1500 Welbrock attualmente sembra piu forte 3 negli 800 bisogna stare attenti a Romanchuk
    Ma le possibilita di podio in entrambe le gare per un italiano almeno per me sono del 99,9%…e un oro in almeno una delle due al 80%…ma oro in entrambe scende al 65%, tuttavia in caso di squalifica del cinese, Detti avrebbe una super occasione nei 400 (a mio parere un gran Detti avrebbe la sua occasione anche con il cinese in gara, se non fosse rinunciatario come schema di gara) se la giocherebbe con Horton e il lituano.
    Insomma diverse occasioni (aggiungiamo un bronzo possibile nei 100 rana donne e perchè no uomini) ma lo spauracchio olimpico va affrontato e battuto.

    • Giandomenico Tiseo

      24 Dicembre 2019 at 13:54

      L’obiettivo sarà fare i crono migliori nell’occasione che conta, se vorrà dire medaglie ovviamente sarà un fattore aggiuntivo e importante. Come affermato nel pezzo, non ci si può limitare solo alla conta dei metalli per appurare la bontà o meno di una spedizione, per il livello da lei sottolineato e anche per quello che si può esprimere fattivamente tra le file azzurre. L’Italia ci arriva con una base solida, ma le aspettative non sono quelle di un’incetta di medaglie, quanto semmai di dare il massimo, come si è fatto ai Mondiali e agli Europei.

      • Fabio90

        24 Dicembre 2019 at 16:54

        Condivido, anche io sono convinto si debba valutare atleta o squadra in base alle proprie potenzialità,se le rispetta ha fatto bene, se va al di sotto no, e se va oltre chapeau. E hai ragione nel dire che ci presentiamo con una squadra solida (come testimonia la 4×200 uomini) ;il mio era un avviso per chi crede si possa fare un olimpiade con 3/4 ori…cosa non impossibile crono alla mano..ma quasi impossibile storia alla mano.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità