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Nuoto, ISL 2019. Il bilancio: bella vetrina, grande show ma non è il “nuovo che avanza”

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Bella vetrina, grande show, spettacolo e divertimento, soprattutto di chi gareggia ma il nuoto vero, quello dei brividi lungo la schiena, resta e resterà quello delle grandi manifestazioni internazionali. L’International Swimming League atto primo ha chiuso i battenti nella magnificente location di Las Vegas con la finale che ha premiato gli Energy Standard. Qualche record del mondo in vasca corta, più di una sfida spettacolare, tanti soldi distribuiti ai protagonisti ma ci vorrà tanto tempo perchè questa formula per club possa sfondare tra gli appassionati, troppo abituati a tifare per gli atleti della propria nazione per cambiare repentinamente le abitudini.

Chi ha parlato di “nuovo che avanza” ha visto quasi troppo lungo. Il nuoto oggi è ancora quello delle batterie, semifinali e finali, quello dei tempi e dei passaggi e il tentativo di rivoluzionare la concezione del nuoto è sicuramente encomiabile da parte degli organizzatori della ISL ma forse troppo brusco, a tal punto che la formula studiata a tavolino dell’evento itinerante (tempi in secondo piano e punteggi fra squadre in primo) è crollata miseramente dopo la prima tappa e le proteste di tutti gli addetti ai lavori. Ne è uscito un buon compromesso: tempi solo per il vincitore e poi, con un pizzico di ritardo, risultati e  classifiche anche degli altri.

Il nuovo che avanza non coincide ancora con le gare tradizionali ma nella ISL non è affatto tutto da buttare e non deve essere buttato. La formula con i club e soprattutto con montepremi interessanti per gli atleti hanno fatto in modo che si creasse un vero parterre d’eccellenza e gran parte delle gare disputate sono state di alto livello, almeno in fatto di nomi presenti, non sempre in termini di prestazioni, visto che per tanti la ISL è stato un diversivo nell’ambito della preparazione in vista degli eventi invernali (Campionati nazionali o Europei in corta) o addirittura in vista già dell’appuntamento olimpico. Chi si è messo di buona lena ha innalzato il livello della manifestazione, fino a toccare livelli elevatissimi e questi livelli hanno sicuramente aiutato la ISL a farsi conoscere e apprezzare dagli appassionati.

Tirando le somme questa novità merita sicuramente una sufficienza piena, per lo spettacolo e le emozioni che ha saputo regalare, ma sul futuro della ISL non si possono mettere mani sul fuoco. Tutto, al momento, dipende dalla volontà di un magnate ucraino che, decidesse da un momento all’altro di spendere i suoi soldi in differenti attività, porrebbe la pietra tombale sulla manifestazione perchè, a detta degli organizzatori, al momento gli sponsor attesi non hanno mosso un dito o comunque troppo poco perchè queste gare si sostengano da sole. Per il momento, però, sembra che non ci sia intenzione di mollare, anzi di quasi triplicare, visto che per il prossimo anno sono state annunciate ben 26 tappe. Un’esagerazione, se si pensa che i fine settimana a disposizione in un anno sono 52 e non è che gli atleti possano permettersi in fase di preparazione di girare il mondo per gareggiare, quindi molti di questi eventi potrebbero vedere al via elementi di secondo piano e a quel punto sì che scemerebbe l’interesse per un evento che ha bisogno sempre e solo dell’altissimo livello per attirare gli appassionati.

Meglio rivedere il programma, magari aggiungere qualche data a gennaio o febbraio, mesi che sono dedicati alla preparazione per i vari trials in vista del grande appuntamento internazionale e proporre un programma sostenibile per organizzatori, atleti e tifosi.

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Foto Fabio Ferrari Lapresse

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