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Nuoto
Nuoto, la nuova dimensione di Stefano Ballo: da ex atleta a punto di riferimento nei 200 sl in Italia
Toccare il cielo con un dito: è un po’ questa la sensazione che sta provando Stefano Ballo, a chiosa di 2019. Un anno pieno di soddisfazioni, suggellato da primati personali, da una convocazione ai Mondiali 2019 di nuoto a Gwangju (Corea del Sud), con quella frazione interna mostruosa da 1’45″27 nella 4×200 sl (quarta). Una storia particolare quella del classe ’93 nostrano che, nell’ultimo biennio, ha preso una strada diversa da quella che ci si sarebbe aspettati.
L’1’42″06 siglato nella fase campana della Coppa Brema nei 200 stile libero (vasca corta), migliorando il proprio personale ancora una volta (1’42″33), è solo l’ultimo atto di un’annata in crescendo ed ora il record italiano di Filippo Magnini (1’41″65) non è così distante. Di fatto, Ballo è il riferimento nei 200 stile libero in Italia in questa chiosa stagionale: il titolo negli Assoluti invernali di Riccione lo conferma, al pari delle ottime prestazioni agli Europei 2019 in vasca corta a Glasgow. Ma chi è questo ragazzo bolzanino, che ha saputo trovare qualcosa di speciale?
Ballo inizia la propria carriera nella Bolzano nuoto e la figura di Dario Taraboi, da questo punto di vista, è stata determinante. Una storia, come detto, non priva di difficoltà, visto che a metà del 2012 le motivazioni erano venute a mancare e la cuffia è rimasta attaccata al chiodo per un anno e mezzo. Un periodo nel quale, le attività sono state quelle di un negozio e poi di un part time da Decathlon, ma niente piscina. Una situazione che poi è andata avanti tra dubbi e perplessità fino al 2017, con il trasferimento a Modena. Sotto la guida di Max Di Mito la svolta, con tempi considerevoli e la convocazione per i Giochi del Mediterraneo, ma lì l’appendicite ci ha messo lo zampino. Sempre grazie a Di Mito, che poi si è trasferito in Puglia, è iniziato il sodalizio con Andrea Sabino e a gennaio del 2019 vi è stato il trasferimento a Caserta. I metodi di allenamento sono stati assorbiti alla perfezione e i riscontri precedentemente citati lo testimoniano.
Un Ballo che, a marzo, per gli Assoluti primaverili, può mettere nel mirino la qualificazione olimpica, avendo dalla sua fiducia e convinzione, segno che “non è mai finita finché non è finita”.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse