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Pallanuoto, Sandro Campagna a Wpd: “Ancora dubbi sul roster per le Olimpiadi. Potrei scegliere un solo portiere”

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Un regolamento che ha fatto discutere sin da subito. Negli ultimi giorni però le novità: il compromesso raggiunto da Cio e Fina ha portato i roster per le Nazionali di pallanuoto alle Olimpiadi di Tokyo a 12 atleti più l’aggiunta di una riserva. Ci sono ancora però alcuni dubbi, da sciogliere nei prossimi mesi. A parlare su questo argomento è stato il ct del Settebello campione del mondo in carica Sandro Campagna a WpdWorld.

L’allenatore azzurro: “Ci si è resi conto che le nuove regole e la volontà di penalizzare il gioco duro, che hanno portato ad una maggiore velocità e talvolta a gare con tante espulsioni, contrastavano con la norma che prevedeva meno giocatori a disposizione dell’allenatore. È stata brava la Fina a proporre la modifica a questa norma e il Cio a cambiarla in corsa. È un fatto molto positivo”. 

Prosegue: “Quello che è stato anticipato non è chiaro, penso che si potranno cambiare i giocatori di partita in partita, senza il bisogno di un certificato medico. La cosa importante comunque è che 13 giocatori andranno alle Olimpiadi, 12 in lista gara, uno in tribuna: è una modifica positiva soprattuto per i pallanuotisti. Non sarebbe stato giusto privare alcuni di loro di un appuntamento che hanno atteso tutta la vita per una ragione regolamentare. Dipende dagli accordi tra i comitati olimpici nazionali, possibile che il comitato olimpico che va alle Olimpiadi debba pagare una quota extra per far alloggiare anche il 13° nel villaggio. Per l’Italia non credo che ci saranno problemi, penso proprio che gli azzurri saranno tutti insieme durante i Giochi”.

Sulla possibilità di giocare con un solo portiere: “Se si manda il secondo portiere in tribuna ovviamente non cambia nulla. Se metti in formazione 10 giocatori di movimento, hai invece un elemento in meno a disposizione nel roster: avere anche un solo giocatore in meno incide sullo sforzo richiesto agli altri membri della squadra. Dipende dalla possibilità di cambiare squadra di partita in partita. Se dovessi scegliere a priori all’inizio del torneo, senza poi poter fare sostituzioni se non a causa di infortuni, preferirei schierare un 12 con un solo portiere. Se invece si potesse cambiare un elemento dei 12 di partita in partita senza bisogno di certificati medici, allora sceglierei in base all’avversario. Per una gara in cui prevedo meno espulsioni o contro una squadra che ha tiratori particolari, in grado di mandare in crisi il mio portiere titolare, potrei rinunciare ad un giocatore di movimento e portare il secondo portiere in panchina”.    



gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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