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Russia esclusa dalle Olimpiadi per quattro anni! Sentenza pesantissima della WADA, niente Tokyo 2020

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La notizia clamorosa è arrivata: la Russia è stata esclusa dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 e dai Giochi Invernali di Pechino 2022. La Commissione Esecutiva della WADA, l’Agenzia Mondiale Anti Doping, ha preso la durissima decisione e ha sancito l’estromissione di questa Nazione dalle prossime rassegne a cinque cerchi. Il motivo della decisione, presa all’unanimità, è legato al fatto che i dati del laboratorio di Mosca (la Rusada) sono stati alterati inserendo false prove e cancellando file connessi a delle positività.

A Losanna (Svizzera) la WADA, dopo aver anche sentito le richieste del Comitato Olimpico Internazionale, ha preso di petto la situazione e ha optato per la sanzione più severa: russi fuori dalle competizione internazionali di prima fascia per quattro anni. Si parla però della possibilità di alcuni atleti di partecipare comunque ai Giochi a determinate condizione e come atleti neutrali, sotto la bandiera a cinque cerchi e non con quella della Russia, se dimostreranno di non aver avuto rapporti con Rusada. La Nazione inoltre non potrà ospitare Mondiali od Olimpiadi, il Comitato Esecutivo ha previsto inoltre un ban nei confronti di dirigenti che non potranno sedere in commissioni internazionali o presenziare alle Olimpiadi, la bandiera non potrà essere presente a eventi di primaria importanza. Probabile l’esclusione dai Mondiali di calcio 2022. Si potrà presentare ricorso entro 21 giorni. Maggiori dettagli dovrebbero essere forniti attorno alle ore 13.30 quando dovrebbe essere pubblicato il comunicato ufficiale.

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4 Commenti

1 Commento

  1. ale sandro

    9 Dicembre 2019 at 17:40

    @Fabio
    Infatti le punizioni globali sono sempre un’ingiustizia, se metti in mezzo gente che non c’entra nulla.
    Mi viene in mente una come Stefania Belmondo,da sempre contro il doping, ma anche altri atleti italiani lontani dal Ferrari/Conconi di turno(Stefano Mei e tra i tecnici proprio Sandro Donati tra gli altri), col ragionamento che viene fatto, a suo tempo non avrebbe potuto/dovuto gareggiare , e se la sarebbe presa nel di dietro ingiustamente.
    Ed è altrettanto ingiusto impedire (immaginiamo la stessa Belmondo o qualunque altra/o atleta pulito fino a prova contraria)a un atleta di esultare con inno e raccogliere anche solo la bandiera lanciata dagli spalti della propria nazione , la quale esiste al di la delle colpe di politicanti , medici, tecnici e compagnia bella nel caso specifico.
    Non poterlo fare e vedere permettere saluti militari e riferimenti politici da parte di altri atleti impuniti, mi fa abbastanza schifo. Penso di avere il diritto di dirlo.
    E credo che abbia anche il diritto di dire che non è assolutamente pretendere la perfezione, ma la normalità, la richiesta di non vedere più la buffonata che ho spiegato prima riguardo i Giochi invernali scorsi.
    Mercanteggiare come è stato fatto :”Niente Ustiugov, ma fate la staffetta di fondo e la Team sprint pure da neutrali, le pattinatrici artistiche non ve le tocchiamo quindi anche loro fanno la gara di squadra, i bobbisti sì, i biathleti niente staffetta..” , mette al CIO le colpe e la responsabilità di questo , per come viene gestito, per me non meno grave per chi ha commesso il fatto.

    Quindi se vuoi squalificare devi farlo con tutto , ma lo devi fare a tutti.
    Questi enti devono essere coerenti. Non possono mettersi le fette di salame per alcuni casi, penso oltre a quello citato da ghost , il caso Balco e il senatore coinvolto coi ‘postini’ , cose che riguardano lo stesso paese, e anche le stesse federazioni internazionali giustizialiste con alcuni e permissive con altri, visto che una decina d’anni fa ci si è imbattuti con un discreto spartiacque della storia dello sport: l’Operation Puerto.
    Non punisci il paese in quel caso, e non vuoi neppure approfondire fino in fondo? Mi dispiace ma per me ti sei giocato il Jolly per cazziare qualunque altra nazione. Non c’è più un minimo di credibilità.
    Non mi sorprenderebbe affatto un ipotetico cambio di nazionalità consentito, che falserebbe ancora di più tutto quanto.

    Mi auguro solo che le decisioni che vengano prese siano tempestive anche per chiarire agli avversari di questi atleti russi , contro chi dovranno gareggiare per qualificarsi , o in generale in futuro. E soprattutto venga applicato lo stesso rigore indagatorio prima e sanzionatorio poi con chiunque. Non sono molto fiducioso a riguardo.

  2. ghost

    9 Dicembre 2019 at 15:39

    con tutto il rispetto, questa è una decisione “politica”, che intende punire (giustamente, aggiungo, visto che sono stati beccati più volte con le mani nella marmellata) un intero sistema di “doping di stato”, quindi ogni concessione anche ad un singolo atleta, estraneo o no dal punto di vista personale, è completamente sbagliata e va contro utti i principi che si vogliono sancire.
    se il sistema-Russia va punito, bisogna che lo si faccia fino in fondo: tutti fuori, dirigenti, allenatori e atleti senza distinzione alcuna (non solo, vanno esclusi a priori tutti gli atleti russi che fino a ieri hanno gareggiato sotto quella bandiera, evitando accuratamente cambi di nazionalità “d’interesse”, che mi aspetto possano fioccare prossimamente -Paesi come Germania e, soprattutto, le altre Nazioni ex-sovietiche sono già lì pronti a sventolare passaporti come fossero fazzoletti per asciugarsi la fronte nelle calde giornate estive).
    detto questo, per me oggi è e rimane un giorno tristissimo, in cui sento di aver perso una piccola parte di me (le Olimpiadi, il mio “giocattolo” preferito, non saranno mai più le stesse) e che ritengo segni una sconfitta totale per lo Sport (il solo fatto di essere arrivati a questo punto è la sconfitta dello Sport, indipendentemente dagli esiti successivi), oltre che una grande ingiustizia (non mi pare che si stiano usando le stesse misure contro il doping altrettanto di Stato Keniano ed Etiope o, peggio ancora, contro gli USA e il vergognoso Nike Oregon Project, che, sebbene fosse aperto anche ad atleti di altri Paesi, di fatto agiva -agisce?- da centrale del doping americano esattamente così come il ministero dello sport russo amministra le questioni del loro Paese).
    ripeto, da un lato temo una gestione di un simile provvedimento, Draconiano nei termini, solo “di facciata”; dall’altro provo un’immensa tristezza per lo Sport in generale.
    sarà dura continuare a guardare tanti avvenimenti sportivi con gli stessi occhi e lo stesso entusiasmo di prima.

  3. ale sandro

    9 Dicembre 2019 at 13:15

    La politica dello sport mondiale degli ultimi anni è basata su enti disonesti che giudicano e sanzionano altri enti disonesti. Enti come la Wada sono incapaci di gestire i controlli nelle varie discipline sportive e diverse nazioni, non garantendo nemmeno la massima trasparenza e tutela delle provette. Però sono d’obbligo i controlli retroattivi anche di diversi anni.
    Invece di sanzionare Rusada , anzi di azzerarla e ricostruirla da capo, stangano direttamente la nazione con buona pace di quegli atleti che vivono e si allenano all’estero lontani da logiche incriminate.
    A capo di tutto questo il comitato olimpico internazionale che davanti a una crisi peggiore di quella del boicottaggio (riesce a stento a trovare città disposte a ospitare i Giochi, e cerca soldi reclutando attività ludiche di ogni genere pur di fare cassa), fa un polpettone per Pyeongchang squalificando all’interno del blocco russo , la gente ad personam. Non pago di questo il Cio, fa una giravolta permettendo agli “ANA” di gareggiare a squadre(!) nella stessa edizione dei Giochi, ovviamente impedendo agli atleti di avere la loro bandiera e inno ai momenti delle premiazioni in qualunque gara. Sono apolidi? Non credo proprio, sono russi, fino a prova contraria non hanno commesso infrazioni, se possono gareggiare lo facciano da neutrali ma al momento dell’inno possono e devono poter esibire la propria nazionalità in ogni modo possibile. Anche ieri a varie manifestazioni continentali mi sono dovuto vedere saluti militari di ogni genere da parte di cittadini di alcune nazioni.
    E la cara IAAF che toglie i neutrali russi da qualunque medagliere, come fossero appestati o non esistessero, stia tranquilla che gli appassionati obbiettivi di sport e statistica rimetteranno sempre i russi al loro posto.

    Ora la domanda è: la squalifica coinvolgerà tutti quegli sport dove la nazionale russa domina o è protagonista in prove di squadra o vale per le solite discipline? Senza fare nomi gli sport “artistici” , ginnastiche e nuoto sincronizzato su tutti , ma anche le prove di squadra di nuoto tanto per fare alcuni esempi.

    • Fabio90

      9 Dicembre 2019 at 14:56

      Non concordo, intanto per arrivare a un decisione cosi drastica devono avere 1 milione di ragioni in più rispetto a quelle che già possiamo sapere,perchè una decisione del genere poteva e potrebbe avere reazione da parte di una nazione e governo potentissimo, di conseguenza non ho dubbi a riguardo.
      Per quanto riguarda la confusione di cui parli, nasce dal fatto che per evitarla andrebbe esclusa totalmente, ma siccome,come dici anche tu giustamente, ci sono atleti russi estranei si cerca di fare in modo di salvaguardarli,ciò comporta inevitabilmente confusione e non possiamo a quel punto pretendere perfezione dal divano, cosi come se la Russia è squalificata è giustissimo non esibire inno e bandiera, ma premiare solo l’atleta, e parlare di apolidi mi sembra forzato ed eccessivo.
      Io eviterei la decisione persona per persona, perchè complicatissima e non esente da errori eventuali, per buona pace di tutti i russi esistono punizioni globali, quante volte una classe, un aula, un azienda viene colpita in toto per colpa di un individuo, non è poi cosi scandaloso,certo dispiace per chi non c’entra nulla, ma sarebbe il caso se la prendesse con chi gestisce lo sport a casa loro e non con il Cio

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