Salto con gli sci
Salto con gli sci, Coppa del Mondo Nizhny Tagil 2019: nelle qualificazioni comandano Forfang e Tande. Fuori Insam e Timi Zajc
Si è da poco concluso il salto di qualificazione della prova di Coppa del Mondo di salto con gli sci a Nizhny Tagil, in Russia, e non sono poche le sorprese provocate da un vento in certa misura ballerino.
Al comando si posiziona una coppia norvegese, quella formata da Johann Andre Forfang e Daniel Andre Tande. Forfang, che con il trampolino HS134 della città a 150 km da Ekaterinburg ha un particolare feeling, chiude saltando fino a 130 metri per 127.3 punti, nettamente davanti a Tande (131 metri e 121.1 punti). Stessa misura, ma punteggio di 119.4, per l’austriaco Daniel Huber, mentre sono quarto e quinto i tedeschi Karl Geiger (130 metri, 118.6 punti) e Pius Paschke, quest’ultimo decisamente non scontato (126 metri, 117.6 punti). Sesto l’austriaco Philipp Aschenwald a 124.5 metri e 116.6 punti, davanti al russo Evgeniy Klimov (salto più lungo della tornata, a 132 metri, ma che vale 116.2 punti), allo svizzero Killian Peier (126.5 metri per un totale di 115.1), allo sloveno Tilen Bartol, sorprendentemente migliore dei suoi connazionali con 125.5 metri e 113.1 punti, e al tedesco Constantin Schmid (126.4 metri con putneggio di 112.4).
Molte difficoltà hanno creato alcuni vuoti di vento che si sono creati nel finale, capaci di portare alla clamorosa eliminazione di Timi Zajc, che salta esattamente nell’attimo peggiore e chiude con 94 metri e 58.9 punti al 58° posto. Per lo stesso motivo non vanno forte il giapponese Ryoyu Kobayashi e l’altro sloveno Anze Lanisek, che però si salvano al 35° e 42° posto. Fuori anche il polacco Stefan Hula e un ulteriore big sloveno, Anze Semenic.
Il vento non aiuta neppure Alex Insam, che finisce 57° con 95.5 metri e 61.4 punti, uscendo di scena senza neanche avvicinare la zona qualificazione, dato il 57° posto.
Tutti i concorrenti hanno saltato dalla stanga 5. Non si è presentato il norvegese Thomas Aasen Markeng perché le autorità russe lo hanno rispedito in patria a causa del passaporto in scadenza in meno di sei mesi, una condizione per la quale le leggi del Paese prevedono che non ci si possa mettere piede in questo caso.
federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse