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Scacchi: Alireza Firouzja, talento d’Iran, ai Mondiali rapid e blitz con bandiera FIDE. Connazionali costretti a lasciare Mosca causa israeliani in gara
I problemi tra Iran e Israele sono ben noti, e non si limitano al solo ambito politico: è spesso successo, nello sport, che gli attriti tra i due Paesi abbiano avuto degli esiti che di sportivo nulla aveano. L’esempio più recente è quello di Saeid Mollaei, il judoka iraniano che è stato minacciato in qualsiasi maniera al fine di evitare di arrivare alla sfida con l’israeliano Sagi Muki, venendo obbligato a perdere prima. L’Iran è stato squalificato a tempo indeterminato da tutte le competizioni di judo, Mollaei si è rifugiato in Germania e ha poi preso la cittadinanza della Mongolia, offerta dal Paese all’inizio di dicembre.
Anche negli scacchi, in questo senso, si è costretti ad assistere a una brutta storia che si è consumata nelle scorse settimane.
I giocatori iraniani, infatti, sono stati costretti a dare forfait ai Mondiali rapid e blitz che si apriranno domani a Mosca, in Russia. Motivo? Sono in gara anche israeliani (nello specifico Boris Gelfand, Evgeny Postny, Ilia Smirin, Alexander Huzman e Tal Baron). Per cui, niente Iran in terra russa, a partire dai Grandi Maestri Parham Maghsoodloo e Amin Tabatabaei, che durante un precedente torneo blitz (il Sunway Sitges Chess Festival a Barcellona) si sono trovati ad affrontare il Maestro FIDE Ido Gorshtein. Il vicepresidente della FIDE, Nigel Short, si era congratulato con i due iraniani per aver fatto questo passo.
Tuttavia, presto è emersa un’altra storia. I due, come molte volte capita nei tornei a cadenza lampo, non avevano idea del fatto che di fronte a loro c’era un israeliano, come avrebbero poi dichiarato al Ministro dello Sport del loro Paese. Per tutta risposta, la Federazione scacchistica iraniana ha ritirato tutti i propri giocatori maschi dai due tornei iridati, ma ha lasciato a Mosca le donne, poiché non ci sono israeliane nelle due rassegne femminili.
I maschi, come detto, non ci saranno. Nessuno, tranne uno: Alireza Firouzja. 16 anni, numero 29 del mondo con un ELO di 2723, Firouzja è sparito per alcuni giorni dall’entry list moscovita, per poi ricomparire. Accanto al suo nome, però, non c’era la bandiera iraniana, ma quella della FIDE. In breve, non gareggia per il suo Paese. Il presidente della Federazione iraniana, Mehrdad Pahlavanzadeh, ha affermato che Firouzja ha deciso di voler cambiare nazionalità (o più semplicemente Federazione di appartenenza). Le opzioni sono due: la Francia (vive a Parigi) o gli Stati Uniti. L’Iran, in questo modo, è davvero vicino a perdere quello che è già il più forte scacchista mai nato sul proprio suolo.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Mariano Nocetti / Shutterstock.com