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Scacchi, Mondiali blitz 2019: Magnus Carlsen trionfa per la quinta volta, detiene tutti i titoli iridati. Tra le donne bis di Kateryna Lagno
Magnus Carlsen, in un modo o nell’altro, trova sempre la via della vittoria. Sembra quasi impossibile fermare il norvegese, già oggi tra i più grandi scacchisti che il mondo abbia mai conosciuto: sono suoi anche i Mondiali blitz del 2019 a Mosca, ed è suo almeno per altri 11 mesi un ulteriore primato. Carlsen, infatti, detiene ora contemporaneamente tutti i titoli mondiali esistenti: assoluto, rapid e blitz. Già nel 2014 gli era riuscita l’impresa, ma questa volta, col quinto titolo iridato blitz, avrà un regno totale sugli scacchi ancora più lungo, almeno fino al match con lo sfidante che uscirà dal prossimo Torneo dei Candidati.
In quest’occasione, però, l’americano Hikaru Nakamura gli ha dato parecchio filo da torcere. Nel finale del torneo regolare, avvicinandosi al 21° turno, Carlsen, con due partite da giocare, si è trovato avanti di un punto intero su Nakamura, ma due vittorie di quest’ultimo e due contemporanee patte del norvegese hanno aperto la strada allo spareggio tra i due più nobili interpreti delle cadenze di gioco a tempo veloce, entrambi a 16.5/21. Nella prima delle due partite del minimatch gli spettatori presenti hanno potuto assistere a una patta in 62 mosse dopo l’adozione della Difesa Berlinese, variante tra le più conosciute della Partita Spagnola (1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Ab5). Nella seconda, invece, il norvegese, con il Bianco, ha sorpreso tutti, avversario compreso, giocando una struttura che ricorda molto da vicino il Sistema di Londra. Rimasto presto con l’orologio a pressarlo in maniera molto maggiore dell’avversario (ricordiamo la cadenza: 3′ più 2″ a mossa a testa), Nakamura ha rischiato di subire un matto in tre che Carlsen non ha visto, ma si è dovuto comunque arrendere al trentesimo tratto, per posizione totalmente irrecuperabile.
Al terzo posto, un po’ a sorpresa, ma con una prestazione gradita da tutto il mondo degli scacchi, si è classificato il russo Vladimir Kramnik. Uscito dal ritiro per quest’occasione, voleva per sua stessa ammissione semplicemente divertirsi, e tra un sorriso e l’altro è riuscito ad arrivare sul podio chiudendo a 15/21, vincendo sei delle nove partite odierne, perdendo solo contro Carlsen e pattando con Nakamura e il francese Maxime Vachier-Lagrave. Quest’ultimo è quinto per spareggio tecnico, preceduto a 14/21 dall’altro russo Alexander Grischuk. Nel gruppo di 15 giocatori a quota 13.5/21 si collocano tra i primi dieci, in questo ordine, il nativo dell’Iran Alireza Firouzja, il russo Vladislav Artemiev, il cinese Yu Yangyi, l’altro russo Maxim Matlakov e il polacco Jan-Krzysztof Duda.
Non meno semplice la risoluzione del torneo femminile, con la russa Kateryna Lagno che si ripete per la seconda volta consecutiva, dopo il successo ottenuto lo scorso anno a San Pietroburgo. Per lei, però, tutto sembrava, se non chiuso, quantomeno in discussione, perché a un turno dalla fine era in parità con l’ucraina Anna Muzychuk. Proprio in quella partita conclusiva, però, quest’ultima è andata incontro alla sconfitta fatale contro la cinese Tan Zhongyi, che ha consentito a Lagno di accontentarsi della patta (peraltro molto sofferta) con la bulgara Antoaneta Stefanova per chiudere a 13/17.
Con Muzychuk seconda a 12.5/17 e Tan Zhongyi terza a 12/17 davanti alla russa Valentina Gunina per spareggio tecnico, la quinta posizione (11.5/17) è della russa Alexandra Kosteniuk, che precede con questo stesso punteggio la cinese Lei Tingjie, la georgiana Meri Arabidze, Stefanova e l’iraniana Sarasadat Khademalsharieh. Decima a 11/17 l’altra russa Anastasia Bodnaruk.
L’intera scena femminile verrà ora occupata dal match per il relativo titolo mondiale tra la cinese Ju Wenjun e la russa Aleksandra Goryachkina, di scena dal 4 al 24 gennaio tra Shanghai e Vladivostok.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: StockphotoVideo / Shutterstock.com