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Scacchi, Mondiali Rapid 2019: Magnus Carlsen campione per la terza volta, Firouzja secondo. Humpy Koneru iridata femminile all’Armageddon
Magnus Carlsen e Humpy Koneru sono i Campioni del Mondo rapid al termine della terza e ultima giornata dell’apposita manifestazione iridata in quel di Mosca. Il norvegese chiude la propria tre giorni con 11 punti su 15 sul terzetto di inseguitori, mentre l’indiana batte agli spareggi la cinese Lei Tingjie.
Per quel che riguarda il torneo open, dopo la patta con il francese Maxime Vachier-Lagrave, Carlsen sfrutta un errore al di là dell’incredibile dell’armeno Levon Aronian, che in un finale patto per dare scacco al Re nero mette la Donna bianca in presa, direttamente nelle fauci del Cavallo nero con il quale, a quel punto, il norvegese non può che catturare forzando l’abbandono immediato dell’avversario. Con l’azero Shakhriyar Mamedyarov, invece, Carlsen domina quasi dall’inizio alla fine, per poi amministrare con gli americani Leinier Dominguez Perez e Hikaru Nakamura tramite due patte. Per il Campione del Mondo assoluto arriva così il terzo titolo rapid in carriera, a quattro anni di distanza dall’ultimo; al momento, inoltre, è il detentore di tutti e tre gli scettri mondiali, assoluto, rapid e blitz (nel quale, domani e lunedì, si cimenterà per confermarsi per la quinta volta).
Nel gruppo a 10.5/15, lo spareggio tecnico premia, e porta al secondo posto, Alireza Firouzja. Protagonista di uno strepitoso ultimo giorno da 4.5/5 (battendo tra gli altri il vietnamita Le Quang Liem, il cinese Wang Hao e Mamedyarov), il sedicenne dimostra una volta di più tutto il proprio talento, dopo la vicenda legata alla rinuncia forzata di tutti gli iraniani per non dover incontrare gli israeliani, divieto da lui aggirato giocando sotto bandiera FIDE. Non si sa ancora se giocherà in futuro per la Francia (dove vive) o per gli Stati Uniti, ma quel che è certo è che si parla di un potenziale futuro sfidante per il titolo mondiale. Al terzo posto c’è Nakamura, che si conferma tra i più solidi giocatori a cadenza veloce, mentre è quarto, chiudendo veramente bene l’anno, il russo Vladislav Artemiev, già vincitore del campionato d’Europa. A quota 10/15 chiudono Aronian, Dominguez Perez, il polacco Jan-Krzysztof Duda, il russo ormai ex campione Daniil Dubov, l’ucraino Anton Korobov e lo spagnolo David Anton Guijarro, con il cinese Yu Yangyi a mancare appena la top ten al pari di numerosi grandi nomi, a testimonianza dell’altissima qualità del torneo al di là delle considerazioni che si possono fare sul gioco rapid.
Il torneo femminile, invece, si chiude in maniera quasi drammatica: Lei Tingjie, a un turno dalla fine, è in testa con 9 punti su 11, ma perde contro la turca Ekaterina Atalik mancando a più riprese la via per la patta in un finale sul filo dei secondi. Potrebbe approfittarne la cinese Tan Zhongyi, che però sbaglia completamente piano nel finale contro Humpy Koneru e perde partita e chance di titolo. A quel punto arrivano in tre a quota 9, ma per spareggio tecnico sono solo Lei Tingjie e Koneru a potersi giocare il minimatch decisivo: due partite blitz (3 minuti più 2 secondi di incremento a testa) ed eventuale Armageddon a seguire. Nella prima partita l’indiana si trova chiaramente fuori dal suo elemento e perde per il tempo in posizione all’incirca pari, ma nella seconda, con il Nero, punisce una mancata presa d’iniziativa della cinese e le spedisce contro un veloce e violento attacco che la fa rapidamente capitolare. Nell’Armageddon, in questo caso, il Bianco (Lei Tingjie) ha 5 minuti e il Nero (Koneru) 4, con incremento per entrambi di 2″ dal 61° tratto e patta equivalente alla vittoria per il Nero. Ed è proprio quello che accade, dato che Koneru si ritrova in posizione vinta e Donna e pedoni contro Torre e pedoni nel finale di partita; a quel punto, accetta la patta per scacco perpetuo perché tanto le basta.
Detto del podio, al quarto posto, nel gruppo a 8.5/12, finisce la russa Olga Girya davanti a Tan Zhongyi; seguono le sorelle ucraine Anna e Mariya Muzychuk e la russa Natalija Pogonina. A guidare il plotone a 8/12, e a finire dunque in top ten, sono la rumena Irina Bulmaga e la russa Alina Kashlinskaya. Chiude al 49° posto (ma, di fatto, nel gruppo delle trentanovesime) l’unica italiana in gara, Olga Zimina, con 6.5/12 e la soddisfazione di aver fermato sulla patta, ieri, la bulgara Antoaneta Stefanova.
Da domani, come accennato, inizierà la manifestazione iridata blitz con qualche cambiamento nelle liste partecipanti. I più importanti tra essi riguardano le presenze di Vladimir Kramnik (il russo esce temporaneamente dal proprio status di ritirato) e di un altro indiano di grandissimo spicco della scena scacchistica, Viswanathan “Vishy” Anand.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: StockphotoVideo / Shutterstock.com